Come i bambini imparano l’autocontrollo – dai 12 ai 24 mesi

Educazione e sviluppo infantile

Traduzione a mia cura da  How Toddlers Learn Self-Control from 12 to 24 Months

Per poter rispettare le regole e comprendere i limiti, i bambini hanno bisogno di sviluppare l’autocontrollo. Esso rappresenta la capacità di fronteggiare emozioni intense e di fermarsi quando si vorrebbe fare qualcosa che non è permesso.  Lo sviluppo dell’autocontrollo inizia alla nascita e prosegue lungo tutta l’infanzia. I bambini piccoli imparano il self control attraverso le interazioni con adulti amorevoli e con i pari.

I bambini piccoli e il self-control

I bambini piccoli in questa fascia di età esprimono le loro emozioni in modo molto chiaro e forte. “No!” diventa la loro parola preferita. Essi possono provare frustrazione molto facilmente perché sono molte le cose che vorrebbero fare ma che non possono fare.

Ecco un esempio di come un bambino impara l’autocontrollo:

Un bambino di 15 mesi lancia il suo camion attraverso la stanza. Inizia a ridere a causa dello schianto.  

Quando il suo caregiver pronuncia il suo nome con un tono non molto gioioso, lui si gira con una faccia sorpresa. “Non si lanciano i camion” dice l’adulto, porgendogli l’oggetto. “Lo puoi spingere o puoi farlo rotolare”. Il bambino lo lancia nuovamente e guarda l’adulto per vedere cosa succederà . “La regola è che non si lanciano i camioncini. Ora metterò via per un po’ questo furgoncino. Vuoi provare invece a lanciare questa palla morbida?”. Il bambino piange un po’, ma quando vede che il camioncino non torna indietro, inizia a lanciare la palla contento.

I bambini piccoli ancora non possiedono significative capacità di autocontrollo e la loro memoria non è ancora abbastanza sviluppata per ricordare sempre regole e limiti. L’adulto può aiutarli a sviluppare il self control ripetendo pazientemente le regole e ri-orientando la loro attenzione su esplorazioni e attività consentite.

 

Cosa può fare l’adulto:

  • Fermare il comportamento. Per esempio, prendere la mano del bambino e dirgli in modo serio: non si picchia, picchiare fa male.
  • Aiutare il bambino a calmarsi. Quando un bambino inizia a piangere o perde il controllo, sta dicendo che non riesce a far fronte alla situazione. Quando l’adulto lo consola e lo aiuta a calmarsi, gli insegna come potersi poi calmare da solo, nel tempo. E’ utile tenere presente che alcuni bambini preferiscono fare da soli e hanno quindi bisogno di uno spazio per calmarsi. In questo caso, si può creare uno spazio sicuro, dove il bambino può avere un momento di pausa e dove sono presenti oggetti “calmanti” come per esempio animali di stoffa, cuscini, libretti.
  • Aiutare il bambino a dare un nome a ciò che prova. Questo aiuta il bambino a sentirsi compreso e lo aiuta a tranquillizzarsi. “Sei così arrabbiato che Paolo ti abbia preso il gioco. E’ normale essere arrabbiati, ma non puoi picchiare. Picchiare fa male”.
  • Offrire modalità adeguate per poter esprimere le emozioni, come ad esempio usare le parole se il bambino parla, o altre strategie come fare un disegno del proprio stato emotivo, o colpire un cuscino se ciò è accettabile per voi e per la sua famiglia.

Aiutare il bambino a risolvere il problema. Per esempio, andare insieme da Paolo e chiedergli se può restituire il gioco. Può essere utile usare un timer per regolare i turni di gioco con gli oggetti.

ndt:  NON si tratta del Timeout!!! Non è la “sedia per pensare” ma un luogo predisposto dall’adulto dove i bambini che manifestano la necessità spontanea di avere un loro spazio per riprendersi possono recarsi e dove trovano oggetti e giochi che li aiutano a ritrovare la calma. Non è quindi punitivo, ma uno spazio di supporto alla regolazione emotiva del bambino.

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