Bellezza

Educazione e sviluppo infantile

 

di Ilenia Schioppetti, docente di Pf06, educatrice di nido in famiglia La Casetta delle Favole – Venezia

 

 

Ci sono cose che sono belle fin dal primo momento.

Non vi è dubbio alcuno.

Perché la bellezza è proprio così.

Indiscutibile.

Anche se si tratta spesso di cose senza senso, inutili, anomale.

Perché’ nonostante la loro mancanza di senso, la loro inutilità, le loro anomalie continuano a suscitare in noi piacere. Piacere per i nostri sensi. Piacere per il nostro senso.

Arriva il momento però  in cui qualcuno svolta la situazione e attribuisce alle cose un nuovo senso, che non è più il nostro e allora spesso quel piacere viene meno.

Tutto ci sembra  solo un grande bruttissimo groviglio.

Dove finisce la bellezza?

Effimera, sembra volar via in un soffio!

Ed è proprio mentre la bellezza vola che noi dobbiamo allenarci a rimanere fermi.

Immobili.

Ad osservare.

Ad attendere.

A pazientare.

Perché anche quanto tutto sembra aver perso il suo senso qualcuno ci ricorda che dobbiamo imparare a guardare con occhi nuovi.

Ad aprire il nostro sguardo.

Ad allungarlo, aggrovigliarlo, tirarlo, annodarlo, farlo girare intorno, sfilarlo, infilarlo.

Accettando che esistono diversi punti di vista.

Diversi sensi.

Perché la bellezza è proprio così.

Mutevole.

Sara’ solo quando avremo imparato ad allungare il nostro sguardo, ad aggrovigliarlo, a tirarlo, annodarlo, farlo girare intorno, sfilarlo e infilarlo che riusciremo a cogliere il vero senso della bellezza.

Sarà proprio in quel momento che riscopriremo il piacere.

Perché la bellezza è proprio così.

Ama nascondersi, furtiva, fuggitiva, effimera.

Ma se riusciamo a rendere straordinario il nostro sguardo allenandolo a non standardizzare, a non ricercare sempre la perfezione, a capovolgersi per raddrizzarsi ecco che lei si fa presto trovare.

Perché la bellezza è proprio così.

Ha bisogno di sguardi straordinari.

E di mani forti. Che tirano. Tendono. Allungano.

Di mani forti, gentili e tremolanti.

Che aggrovigliano, annodano, allentano, ritrovano.

Si.

Perché la bellezza e’ proprio così.

A volte si perde.

Si perde percorrendo strade nuove.

Piene di bivi e senza segnaletica.

A volte la bellezza fa un po’ paura. Proprio come le strade che non si conoscono.

Per questo ci vuole molto coraggio per non smettere di cercarla.

Di esplorarla.

Di errare. Di seguire l’ignoto.

E scontrarci con l’inaspettato.

Perché è proprio l’inaspettato che ha il potere di risvegliare quello che col tempo si dimentica.

Perché è proprio l’inaspettato che ci costringe a guardare le cose da un nuovo punto di vista. Riscoprendo il punto di svista!

Da quel momento in poi non potremo fare altro che rimanere in contemplazione.

E la’, dove sembrava esserci solo qualcosa di ordinario, impareremo o a vedere qualcosa di unico.

E allora lasciamoci andare.

Spalanchiamo lo sguardo e le porte alla bellezza.

Quella vera.

Caotica, disordinata, insensata, difficile, che ci costringe a cambiare i punti di vista per farsi scovare, che risveglia il nostro piacere, che attiva tutti i nostri sensi, costringendoci a scoprirne di nuovi.

Perché la bellezza, quella vera e’ proprio così.

Effimera.

E vola via in un soffio.

Evanescente.

Furtiva.

Fuggitiva.

Si nasconde.

Ma noi avremo imparato a cercarla.

Sopra, sotto, dentro e fuori.

E a riconoscerla.

Sempre.

Ovunque.

♥️

E sarà un viaggio dal quale non riusciremo a tornare mai più!

 

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