I capricci dei bambini non esistono: consigli per gestire le crisi

Educazione e sviluppo infantile
I capricci dei bambini – Percorsi Formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

Indice dell’articolo

I capricci dei bambini sono crisi di rabbia

Come gestire i capricci dei bambini

Usare il rispecchiamento emotivo

Favorire lo sviluppo dell’autoregolazione

Proporre modalità di comportamento alternative

Insegnare strategie per la regolazione delle emozioni

Fornire una presenza solida e amorevole

Come reagire ai capricci dei bambini: suggerimenti pratici

I capricci dei bambini sono anche crisi di stress

La regolazione emotiva come soluzione ai capricci dei bambini

Bibliografia per approfondire il tema dei bambini che fanno i capricci

 

I bambini non fanno i capricci! A volte usano solo un linguaggio differente, perché non conoscono altro modo per esprimere il loro disagio…siamo noi a dover tentare di interpretare questo linguaggio come fossero parole che nascondono una richiesta di aiuto!”

Lo ha detto durante una consulenza Paola, mamma di Alessandra, Elisa e Giada, in merito ai capricci dei bambini, un tema sempre di grande interesse e attualità.

È normale osservare bambine e bambini che fanno i capricci, soprattutto nella fascia di età dai 18 mesi in poi.

Perché i bambini fanno i capricci?

A partire da circa 18 mesi i piccoli entrano in una tappa evolutiva contraddistinta dal desiderio di affermare sé stessi e autodeterminarsi: vogliono prendere in mano la propria vita e diventare sempre più autonomi.

Allo stesso tempo si scontrano di continuo coi propri limiti e hanno bisogno di essere dipendenti.

È in questa cornice di conflitto interno tra la spinta all’autonomia e l’incontro con i limiti che si inscrivono le crisi di rabbia dei bambini.

Il bambino/a vuole scegliere e decidere per sé, ma ha anche bisogno di un adulto che ponga confini protettivi.

D’altro canto, i no sono faticosi da accettare: nei bambini e nelle bambine suscitano con facilità forti emozioni di frustrazione che sfociano in crisi di rabbia, i cosiddetti capricci.

Ma i capricci esistono davvero? Che cosa sono? Come possiamo comportarci?

Proviamo a dare una risposta a queste domande e vediamo quali strategie educative possiamo proporre per regolare i capricci nei bambini e nelle bambine.

 

I capricci dei bambini sono crisi di rabbia

Le crisi di rabbia, oltre a rappresentare la frustrazione associata al non poter dare corso al proprio volere, nascondono bisogni, paure, ansie, disagi, che noi adulti dovremmo cercare di decifrare.

Frustrazioni, aggressioni e crisi isteriche infantili sono reazioni sistematiche e dovrebbero essere considerate dalle figure di riferimento primarie come un prezioso feedback: un feedback che i bambini forniscono loro a costo di grandi sofferenze. Forse gli adulti hanno difficoltà a decifrarlo e comprenderlo, ma una cosa dovrebbe essere chiara: non si tratta di un gioco.” – J. Juul

La classica situazione del bambino, bambina che ha una crisi al supermercato può indicare, per esempio, stanchezza, fame, noia, sovraccarico o bisogno di attenzione.

I bambini/e cercano di verificare i loro limiti e quelli che l’ambiente pone loro: non sfidano ma provano a capire come funzionano le situazioni e le relazioni.

Imparano così, un po’ per volta, a comprendere chi sono e qual è il loro posto nel mondo, a distinguere sé stessi dagli altri.

È importante fornire limiti equi e fermi, e ricordarsi che a questo corrisponderà spesso un sentimento di frustrazione che bambini e bambine esterneranno con comportamenti – a nostro avviso – eccessivi.

Bambini e bambine, attraverso le crisi, esprimono i loro sentimenti di rabbia, frustrazione, impotenza, stress, sovraccarico sensoriale. Queste emozioni generano un’energia che fanno fatica a contenere e, talvolta anche fino a 5-6 anni, tendono a esprimerla attraverso il corpo e le lacrime.

Questo meccanismo, man mano che il bambino/a cresce e acquisisce maggiori competenze verbali, sociali, cognitive ed emotive, lascia il posto a modalità di comportamento per noi adulti più adeguate.

Come gestire i capricci dei bambini

Le crisi di rabbia rappresentano una fase del percorso di crescita dei bambini e delle bambine e del loro sviluppo emotivo.

È fondamentale evitare il più possibile di giudicare e sgridare il bambino che esprime il suo vissuto ma aiutarlo a calmarsi rispecchiando le sue emozioni.

L’esplosione di rabbia da parte del genitore potrebbe spaventare il bambino a tal punto da ridurre al minimo le probabilità che egli impari” (a controllarsi, nel tempo, nda) – T. B. Brazelton/J. D. Sparrow.

Vediamo ora come possiamo comportarci con i bambini/e che attraversano questa fase di sviluppo e in che modo regolare le situazioni.

 

Usare il rispecchiamento emotivo

Per supportare bambini e bambine nella fase dei capricci è utile avvalersi del rispecchiamento emotivo.

Ecco come potremmo agire.

So che vorresti restare al parco perché ti stai divertendo… ora dobbiamo andare è ora di cena”. Nel momento in cui il bambino/a si mette a piangere possiamo dire: “Vedo che sei molto dispiaciuto perché dobbiamo andare via, ti capisco è bello giocare al parco…”.

Aggiungiamo un sostegno affettivo per aiutarlo a calmarsi: usiamo la modalità che noi genitori sappiamo essere efficace per lui, lei, stiamo loro vicino affinché non si sentano lasciati da soli in un momento di bisogno sul piano emotivo.

Il rispecchiamento emotivo è una soluzione suggerita da diversi esperti. Per esempio, M.L. Brenner afferma: “Quando rispecchiate i sentimenti di un bambino diminuite l’intensità della sua rabbia, perché egli si sente soddisfatto nel sapere che è al centro della vostra attenzione e che viene compreso.”

 

Favorire lo sviluppo dell’autoregolazione

Nella regolazione emotiva della crisi di rabbia è importante passare ai bambini, alle bambine il messaggio che “il no rimane no, ma ti aiuto a superare la frustrazione”.

Il nostro ruolo è basilare per accompagnarli nel processo di sviluppo della capacità di autoregolazione per poter gestire in autonomia, nel tempo, le proprie emozioni.

Parliamo di un processo che dura diversi anni, non immaginiamo qualcosa di immediato.

Quando un bambino è travolto da un impeto d’ira, sente di non riuscire a controllarsi. Il fatto di essere bloccato con fermezza (ovvero contenuto, nda) viene interpretato come un segno che ci si preoccupa per lui e che, per il suo bene, si è pronti ad affrontare la sua collera” – A. Phillips

 

Proporre modalità di comportamento alternative

A freddo, quando il bambino/a ha ritrovato la calma, è utile proporre una modalità alternativa accettabile di comportamento per la volta successiva.

Per esempio: “Succede di arrabbiarsi è normale. Quando sei arrabbiato non puoi lanciare le macchinine. La prossima volta puoi fare…”

Se il bambino/a è un po’ più grande, possiamo dire: “Cosa potresti fare la prossima volta al posto di lanciare le macchinine?”.

Ogni famiglia sceglie il comportamento che reputa accettabile insegnare per esprimere la frustrazione, tenendo conto anche all’età del figlio/a.

Non aspettiamoci che dal successivo episodio il bambino, la bambina sappia mettere in atto la nuova modalità comportamentale: ci vorranno tempo, ripetizione, allenamento.

 

Insegnare strategie per la regolazione delle emozioni

È importante aiutare e guidare bambini e bambine a capire cosa provano e insegnare loro diverse strategie di gestione dell’emotività: nel tempo troveranno approcci alternativi per regolare la frustrazione e ne trarranno un beneficio nell’immediato, ma anche nel futuro.

Quando siamo di fronte a una bambina, un bambino che disregola (nel gergo comune si usa l’espressione bambino che fa i capricci, che noi non condividiamo) nella gestione della crisi di rabbia è importante passare il messaggio che l’emozione provata è legittima, ma il comportamento utilizzato per esprimerla può non esserlo.

È nostro compito – dei genitori, delle educatrici e degli educatori – guidare bambini e bambine verso modalità di comportamento socialmente accettabili e aiutarli a convalidare le loro emozioni.

Teniamo presente questa importante distinzione: emozioni e comportamenti non sono la stessa cosa. Le emozioni sono tutte accettabili, i comportamenti no.

 

Fornire una presenza solida e amorevole

Sono molti i genitori che ci chiedono come affrontare i capricci dei bambini e delle bambine, e la nostra risposta è contenuta spesso in una parola: presenza.

Subito dopo la crisi di collera, durante la quale si è gettato a terra, il bambino avrà bisogno della protezione forte e rassicurante di braccia amorevoli” affermano T. B. Brazelton e J.D. Sparrow.

Grazie alla nostra presenza bambini e bambine percepiscono di essere visti e capiscono che l’adulto ha compreso i loro sentimenti: si sentono compresi, accettati e amati in modo incondizionato e sanno che l’amore dei genitori è più forte e potente delle loro emozioni intense.

  • Se bambini e bambine vedono che l’adulto spesso si arrabbia di fronte alle loro reazioni, potrebbero spaventarsi in quanto temono di non essere amati e contenuti nelle loro emozioni.
  • Se bambini e bambine vedono che di solito un adulto accetta le emozioni forti, le riconosce e le affronta, questo comportamento li farà sentire sicuri e offrirà loro la possibilità di regolare situazioni simili anche da grandi.

A volte può capitare, ed è normale, che l’adulto perda la pazienza e reagisca in modo intenso alla crisi di rabbia dei bambini, delle bambine.

In questo caso è importante recuperare la calma appena possibile e rassicurare sulla tenuta della relazione.

I bambini/e di solito pensano che la rabbia degli adulti nei loro confronti rappresenti motivo di rottura della relazione: è utile mostrare loro che i rapporti si possono “riparare”. Possiamo fare pace e far capire loro che può capitare di perdere la calma ma possiamo anche ritrovarla.

 

Come reagire ai capricci dei bambini: suggerimenti pratici

Gestire i capricci dei bambini e delle bambine è un processo articolato e soggettivo: ogni genitore, educatrice ed educatore adotterà la strategia educativa più consona alle esigenze del bambino/a, al contesto, alla famiglia.

Quando ci chiedono come comportarsi con i bambini capricciosi, il primo suggerimento che diamo è quello di non usare questa espressione.

Bambini e bambine possono avere crisi di rabbia o stress, ma non sono capricciosi.

Oltre ai consigli appena visti, ti proponiamo altri spunti di riflessione e suggerimenti pratici per capire come reagire ai capricci senza perdere il controllo.

 

  1. Bambini e bambine hanno un gran desiderio di autonomia ed autodeterminazione: quando è possibile e su aspetti della quotidianità alla loro portata, può essere utile offrire l’opportunità di scegliere. Per esempio, se indossare la maglia blu o quella rossa, se bere il latte nella tazza gialla o verde, se leggere un albo piuttosto che un altro.

 

  1. Quando i bambini e le bambine non si sentono abbastanza considerati, potrebbero fare i capricci. Hanno bisogno di essere visti e riconosciuti perché, se nessuno presta loro attenzione, provano la sensazione di perdere sé stessi e i propri confini. Per questo è importante ascoltarli e confermare la nostra presenza con e per loro.

 

  1. Quando diciamo un no, offrire delle alternative può aiutare a gestire la situazione. Se per esempio il piccolo sta giocando con un oggetto inopportuno, possiamo dire: “Con questo oggetto non puoi giocare, puoi giocare con quello o quell’altro, quale preferisci?”. Proporre delle alternative consente al bambino/a di sentirsi partner attivo della relazione: ha la possibilità di scegliere, ha un certo grado di autonomia nell’autodeterminarsi e non è impotente di fronte alle decisioni dell’adulto.

 

  1. Aspettarsi il meglio da un bambino significa evocarlo. Quando ci aspettiamo che bambini e bambine si comportino bene e apprezziamo i comportamenti adeguati, rafforziamo la loro autostima e rispecchiamo un’immagine positiva di sé.

 

I capricci dei bambini sono anche crisi di stress

Rispetto agli anni caratterizzati dalla pedagogia nera in cui noi adulti di oggi siamo cresciuti, nell’attuale contesto sociale l’idea che bambini e bambine non facciano i capricci è sempre più diffusa, nonostante sia ancora necessario lavorare per diffondere questa consapevolezza in tutti gli ambienti educativi.

I capricci non sono cattivi comportamenti, ma crisi di rabbia che comunicano qualcosa su come sta il bambino, la bambina.

Nello specifico, le crisi di rabbia sono spesso espressione di stress, e potremmo quindi parlare di crisi di stress.

Tendiamo a sottovalutare la portata dello stress nella vita dei nostri bambini e bambine e l’impatto che ha sul loro comportamento, ma le neuroscienze lo evidenziano in diversi studi.

Quelli che di solito chiamiamo capricci sono per lo più crisi di stress dovute a un esaurimento del serbatoio affettivo dei bambini/e che vanno in riserva, oppure accumulano fatica, o ancora vivono singoli episodi e situazioni stressanti.

Quando un bambino/a esaurisce il body budget il suo comportamento comincia a disregolarsi e, prima di arrivare alla crisi vera e propria, possiamo cogliere dei segnali premonitori che aiutano noi adulti a interpretare questi momenti di disregolazione.

Ecco qualche esempio:

  • comportamento o linguaggio da bambino piccolo, isolamento, ritiro, piccoli incidenti per scarsa coordinazione motoria (inciampare, cadere, rovesciare qualcosa e simili);
  • difficoltà di concentrazione, iper-motricità, ricerca avida di stimolazione;
  • intrusività, insistenza, logorrea, irritabilità, comportamenti aggressivi;
  • oppositività, scarsa collaborazione, sfida e provocazione;
  • fatica a rilassarsi e/o addormentarsi.

Questi segnali possono rappresentare un’utile cartina tornasole che aiuta a comprendere come il bilancio corporeo e il serbatoio affettivo del bambino, della bambina, sia in affanno.

 

Facciamo un esempio: se osserviamo nostra figlia diventare insistente e irragionevole, è inutile cercare di convincerla che “la tazza rossa è uguale a quella blu”. Quando è attiva una risposta di stress, il ragionamento non è la strada da imboccare. Piuttosto, possiamo dire: “Lucia, volevi proprio la tazza rossa stamattina, che rabbia! Piangi pure, sono qui con te, tra poco andrà meglio”.

 

La regolazione emotiva come soluzione ai capricci dei bambini

I piccoli hanno bisogno di fare esperienza e di una salda guida emotiva adulta per allenare il loro serbatoio a diventare più capiente e imparare a regolarsi.

Sono tre gli elementi di cui hanno bisogno:

  • tempo,
  • pazienza,
  • presenza.

Proviamo a cambiare paradigma e sguardo per aiutare i nostri bambini e bambine e noi stessi: iniziamo a pensare che alcuni comportamenti non sono intenzionali, ma rappresentano un chiaro segnale di svuotamento del serbatoio.

Se riusciamo a cogliere i segnali premonitori possiamo fare molto per prevenire le crisi più acute. Per esempio, quando ci accorgiamo che il nostro bambino, bambina diventa lamentoso, invece di innervosirci possiamo riempire il serbatoio con un abbraccio o altre attenzioni affettuose.

L’intensità, la durata e la frequenza delle crisi di stress (e quindi dei capricci) diminuiranno nel tempo man mano che il serbatoio affettivo si amplia e rinforza.

La nostra guida salda, amorevole e gentile può fare la differenza. E possiamo recuperare empatia guardando alla non intenzionalità del comportamento dei nostri bambini e bambine.

Le lacrime di ostinazione e capriccio, sono lacrime di impotenza, ribellione, un disperato sforzo di protesta, una richiesta d’aiuto, la dimostrazione che i bambini vengono bloccati e forzati, un sintomo di malessere, sempre e comunque sofferenza”- J. Korczak.

Il capriccio non esiste. È solo un messaggio, una forma di comunicazione attraverso cui il bambino, la bambina, chiede aiuto, supporto, sostegno, attenzione.

I suggerimenti condivisi in questo articolo possono aiutare a gestire le crisi, ma dobbiamo essere consapevoli che non spariranno del tutto.

Nei primi anni di vita le crisi di rabbia fanno parte del processo di sviluppo dei bambini e delle bambine. Possiamo accogliere queste manifestazioni ed esserci, per quanto possibile, al fine di tessere relazioni solide con i nostri figli e figlie.

 

Bibliografia per approfondire il tema dei bambini che fanno i capricci

  • Brazelton T. B./J. D. Sparrow “Il tuo bambino e la disciplina” ed. Cortina
  • Cozza G. “I capricci dei bambini sono dispetti o bisogni?” – dal blog Il Bambino Naturale
  • Filliozat I. “Le emozioni dei bambini” ed. Piemme
  • Gonzales C. “Genitori e figli insieme. Dall’infanzia all’adolescenza con amore e rispetto” ed. Il Leone Verde
  • Gordon T. “Genitori efficaci” ed. La Meridiana
  • Gordon T. “Né con le buone né con le cattive” ed. La Meridiana
  • Gottman J. “Intelligenza emotiva per un figlio” ed. BUR
  • Hames P.“I bambini non fanno mai i capricci” ed. RED
  • Juul L. “Il bambino è competente” ed. Feltrinelli
  • Murphy J. “Capire i nostri bambini” ed. RED
  • Novara D. “Urlare non serve a nulla” ed. BUR
  • Phillips A. “I no che aiutano a crescere” ed. Feltrinelli
  • Samalin N. “Coccole e capricci” ed. Fabbri
  • Siegel D./T. Payne Bryson “12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale dei bambini” ed. Cortina
  • Sunderland M. “Il tuo bambino. Come educarlo e capirlo” ed. Tecniche Nuove

 P.S. Questo contenuto è un aggiornamento di un articolo scritto nel 2015 e integrato con nuove informazioni. 

Qualche suggerimento di lettura…

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