Il tempo: come spiegarlo ai bambini

Educazione e sviluppo infantile

di Marta Rizzi, psicologa e psicoterapeuta

 

 

Gli adulti fanno riferimento costantemente al concetto di tempo nell’arco di una giornata, con molte sfumature e declinazioni, illudendosi di essere sufficientemente chiari nel parlare con il proprio interlocutore “torno tra poco”, “5 minuti e si torna a casa”, “il prossimo week end andiamo al mare”, “dopo preparo da mangiare”, “che tempo fa?” “oggi che giorno è?”.

Ma se chi ascolta è un bambino in età prescolare, quest’ultimo si ritrova a confrontarsi con una serie di parole e frasi di cui, invece, non riesce a comprendere il significato, perché il tempo si rifà ad un concetto puramente astratto.

I bambini fino ai 6 anni percepiscono lo scorrere del tempo, l’organizzazione della giornata, hanno in mente episodi singoli, situazioni specifiche, ma non riescono a comprendere la durata del tempo perché necessitano di ragionare sulla concretezza e tangibilità delle cose.

Inoltre, è importante ricordare che i bambini vivono il presente, il qui ed ora e non possono ragionare su ipotesi, previsioni o progetti futuri. Per loro il mondo è quello che si vive e si fa in quel preciso istante.

Queste premesse servono agli adulti per poter abbassare le aspettative nei confronti dei bambini di questa fascia d’età con l’obiettivo di “arginare” il più possibile fastidi e nervosismi dettati semplicemente da un disallineamento di comprensione. E ai bambini per avere un punto di partenza per “allenarsi” e familiarizzare con la percezione adulta del tempo.

Mettersi nei panni dell’altro è sempre la carta vincente, ma ci sono anche molte altre azioni che possono aiutare adulti e bambini a trovare un punto d’incontro.

Innanzitutto, ricordiamoci che la routine è per i bambini fondamentale proprio perché diventa prevedibile, sicura, controllabile, pensabile e riesce a dare dei confini, dei paletti, all’astrazione del tempo. Quando parliamo ai bambini è costruttivo rifarsi a questi momenti fissi: “appena finiamo la pappa, andiamo in bagno”, “quando finisci il riposino possiamo andare al parco”.

Raccontare la quotidianità permetterà loro di registrare alcuni termini e concetti:  “alla mattina ci svegliamo, facciamo colazione, ci laviamo, ci vestiamo, poi usciamo, andiamo a scuola o al parco, poi si mangia e così via”, “il lunedì andiamo a nuoto, martedì viene la nonna”, etc.

Abituarli al concetto di un presente che si può comporre di un poco fa e tra poco è utile:  “prima eravamo a casa, adesso stiamo camminando, tra poco andiamo dalla nonna e dopo andiamo a prendere un gelato”. O di un ieri, oggi e domani, raccontando di aneddoti avvenuti in un arco temporale circoscritto: “ieri abbiamo giocato al didò, oggi usciamo in giardino”.

 

Significativo anche dare loro dei riferimenti tangibili a cui rifarsi, soprattutto quando sono chiamati a chiudere o iniziare un’attività: “finita la merenda, si va in bagno a lavarsi le mani”, “unisci gli ultimi due pezzi di lego e poi mettiti le scarpe che usciamo”.

Atra strategia utile è quella di osservare la mutazione del tempo e le sue peculiarità, aiutando i bambini ad avvicinarsi all’idea di una dinamicità, di un qualcosa che scorre, alla ciclicità. Guardiamo con loro il sole che nasce, la luce che rimane durante tutto il giorno e che poi lascia spazio alla luna e al buio; facciamo notare loro come ci siano giornate più lunghe e più corte; come gli alberi e la natura cambino; spieghiamo loro le stagioni con l’ausilio di immagini e facendogli disegnare l’icona dell’albero proprio il giorno in cui la nuova stagione inizia così da appenderlo su un muro.

L’irreversibilità del tempo è un altro concetto importante ed è comprensibile per i bambini grazie all’aiuto delle fotografie di loro stessi che li attiva e incuriosisce molto. Mostrargli, infatti, foto di quando erano appena nati e foto del presente sarà sufficientemente esaustivo e immediato.

Per far comprendere al bambino l’esistenza del giorno, della settimana, del mese e dell’anno, sarebbe utile anche creare calendari ad hoc:

  • si può iniziare facendo fotografie simboliche di alcuni momenti topici della giornata da affiancare a raffigurazioni di piccoli orologi con le ore in cui quell’attività si svolge (es. ore 7 fotografie dei bambini che si svegliano, ore 8 i bambini che fanno la colazione) posizionate a lato di un orologio analogico a muro con numeri grandi;
  •  si può appendere un calendario del mese in cui depennare i giorni che passano o di un tempo più breve se c’è un evento significativo da raggiungere, sulla falsariga del calendario dell’avvento;

Inoltre, per imparare i giorni della settimana o i mesi dell’anno, ci si può avvalere anche di filastrocche e canzoncine.
Ed, infine, il tempo meteorologico. Efficace e divertente guardare con i bambini fuori dalla finestra e applicare su un foglio in cui sono elencati i giorni della settimana un’icona classica atmosferica (nuvolette, pioggia, fiocchi di neve, vento, sole, sole coperto, temporale) così da avere anche sott’occhio l’evoluzione del tempo nei sette giorni trascorsi.

E allora, che dire? Non perdete tempo e mettetevi all’opera per aiutare voi e i vostri bambini a parlare la stessa lingua 😉

 

 

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