Le vacanze di Natale coi bimbi

Educazione e sviluppo infantile, Tutti gli articoli

di Silvia Iaccarino

Ecco finalmente la tanto agognata pausa natalizia! Periodo di stop fondamentale per recuperare energie utili ad arrivare all’estate, sebbene con qualche pausa qua e là 😉

Si apre quindi un periodo di riposo durante il quale passare del tempo con i propri bambini, avendo a disposizione ritmi in teoria più distesi.

Se, da un lato, ciò fa piacere, dall’altro talvolta i genitori avvertono anche la fatica di gestire il proprio bambino per l’intera giornata, e per diversi giorni consecutivi.

Infatti, le routine si modificano, gli orari sballano, le attività quotidiane cambiano, e magari anche la location, il tutto condito dall’eccitazione tipica del Natale, dal via vai di parenti e amici, dall’overbooking di oggetti, di cibo, di stimoli di ogni tipo…Insomma, sono presenti alcuni ingredienti in grado di generare stress in adulti e bambini, sebbene anche festosi e vacanzieri.

Queste prime e semplici considerazioni ci portano immediatamente a riflettere sulla necessità di smitizzare il periodo che si sta aprendo innanzi a noi e, conseguentemente, ci invitano a ricalibrare le nostre aspettative relativamente al vivere un momento di riposo, calma e tranquillità, come, in effetti, spesso NON accade!!

Per far fronte quindi in modo costruttivo anche alla fatica del periodo, è necessario in prima battuta, a nostro avviso, evitare di idealizzare il periodo di vacanza in modo da avere aspettative realistiche rispetto alla propria quotidianità, accantonando immagini alla “famiglia del Mulino Bianco” tutta sorrisi, armonia, tranquillità. Non è la realtà, mediamente! 😉

Già il ridimensionamento delle aspettative può aiutare a ridimensionare a sua volta il nostro sentirci delusi e frustrati perché tutto non è perfetto e armonico! 🙂

Dopo questo primo fondamentale step, possiamo mettere in campo alcuni accorgimenti e riferirci ad alcuni spunti di riflessione per vivere queste vacanze nel modo più costruttivo possibile, pur tenendo a mente, come si diceva, le probabili frustrazioni e fatiche.

Innanzitutto, nonostante il cambiamento degli orari e degli impegni quotidiani, è importante mantenere salde le routine e le ritualità abituali, in modo da creare per i bambini un senso di prevedibilità e sicurezza di fronte alle novità.

Le routine sono fondamentali in quanto aiutano i piccoli a mettere in ordine il mondo e ciò che accade ed aiutano a creare schemi mentali di come funziona la realtà intorno a sé. Non dimentichiamo che i bimbi sono come alieni atterrati su un pianeta sconosciuto e devono imparare tantissime cose e integrare innumerevoli informazioni per poter comprendere come funziona il mondo e potersi via via orientare sempre meglio in esso. Facilitarli con routine e ritualità stabili è un buon modo di accompagnarne la crescita.

Oltre a mantenere stabili routine e ritualità, è utile evitare di riempire tutto il tempo dei bambini con attività di ogni genere e tipo.

 

“Se i genitori passano tutto il loro tempo cercando di occupare il tempo libero dei loro figli, allora il bambino non imparerà mai a farlo da solo”  Lyn Fry 

Tentare, infatti, di occupare ogni momento diventa stressante sia per gli adulti che per i piccoli: nei grandi genera un senso di urgenza e ansia dovuto alla ricerca costante di stimoli, da un lato, e dal senso di colpa e di preoccupazione dall’altro per l’idea di non stare facendo “bene” il proprio lavoro se non si tiene il proprio figlio “sul pezzo”.

“L’abilità di sopportare una vita più o meno monotona dovrebbe essere acquisita durante l’infanzia. I genitori moderni hanno un sacco di sensi di colpa in questo aspetto: offrono ai loro figli troppe deviazioni passive, come spettacoli e dolci, e non si rendono conto di quanto sia importante per un bambino che un giorno sarà uguale all’altro, tranne, ovviamente, per qualcosa di speciale”

Bertrand Russel

Per i bambini, vedere gli adulti continuamente impegnati a cercare di impegnarli genera un senso di soffocamento e ansia a sua volta, in quanto essi da un lato, acquisiscono l’idea ed il modello per cui il tempo deve essere continuamente occupato in modo attivo, e se così non è ciò significa che qualcosa non funziona a dovere e/o che loro sono “sbagliati” (incidendo anche sull’autostima). Dall’altro, essi non hanno modo di organizzarsi da soli, attingendo alle proprie risorse ed “allenando” la loro capacità di essere autonomi e di autodeterminarsi, nonchè di creare liberamente a partire dalle istanze del proprio mondo interno.

Si tratta, quindi, di prevedere durante la giornata dei “tempi morti” in cui non sono previste attività organizzate e durante le quali i bambini possono sia giocare liberamente che sperimentare la noia.

 

 

“Allenare” i bambini alla gestione dei momenti di noia è importante in quanto consente loro di acquisire la capacità di sostenere l’insoddisfazione e la frustrazione, attiva la creatività e favorisce lo sviluppo delle abilità di problem solving.

 

 

“La capacità di annoiarsi può essere un risultato evolutivo
per i bambini”

Adam Phillips

In tal senso, ai genitori è suggerito di rasserenarsi rispetto alle emozioni correlate alla noia che il bambino manifesta (oltre che alla noia stessa), senza necessariamente attivarsi immediatamente per tirarlo fuori da ciò che prova. Infatti, questo modo di agire trasmette implicitamente al piccolo l’idea che certe emozioni non sono ok e che bisogna eliminarle il più velocemente possibile. Ma ciò non aiuta il suo sviluppo emotivo e l’acquisizione della fondamentale competenza emotiva, necessaria ad una crescita equilibrata (e di cui parliamo diffusamente nel nostro nuovo ebook gratuito che puoi scaricare qui).

 

Oltre a quanto detto fino qui, altri spunti utili per il periodo di vacanza sono:

  • calibrare la quantità di stimoli, di informazioni e novità che proponiamo ai bambini per evitare di ingenerare un overbooking che più facilmente può portarli a crisi di rabbia e comportamenti “inadeguati”. Infatti, quando i bambini sono stressati ed in preda ad una iperstimolazione possono facilmente disorganizzarsi e comportarsi “male” in quanto la loro già fragile capacità di regolazione delle emozioni e delle azioni viene messa a dura prova. Si tratta, pertanto, da un lato di avere pazienza e comprendere che le reazioni eccessive più frequenti dei bambini in questo periodo possono essere dovute proprio alla iperstimolazione (anche emotiva, per via dell’eccitazione di questi giorni) e, dall’altro lato, osservare con attenzione quali possono essere i segnali che indicano quando il bambino è “troppo pieno”, per procedere con una rivisitazione delle proposte e degli stimoli in un’ottica di ridimensionamento degli stessi. Per esempio: abbassare le luci, spegnere radio o tv, rivedere l’intensità di un gioco, farsi delle coccole o un massaggio, fare un bagno caldo, indirizzarsi su giochi cognitivi, leggere un libro, cambiare stanza, etc. Si tratta sostanzialmente di abbassare il livello e la quantità di stimoli per recuperare calma e tranquillità, fungendo da regolatori emotivi dei bambini;

 

  • limitare il tempo dedicato agli schermi!!! Secondo la American Academy of Pediatrics i bambini sotto i 18 mesi non dovrebbero utilizzarli affatto e successivamente andrebbe comunque limitato il tempo a 30′ minuti al giorno. In rete e su questo sito, nel blog, potete trovare molti articoli che parlano di questo argomento. Il tempo trascorso dai bambini davanti agli schermi per conto proprio, senza essere affiancati dall’adulto di riferimento, oltre a ritardarne lo sviluppo linguistico, dell’attenzione e della concentrazione (tra le altre cose), indebolisce la relazione di fiducia ed il legame affettivo con i genitori. Parimenti sarebbe utile che, almeno per un certo tempo durante la giornata, gli adulti silenziassero il proprio smartphone e  sospendessero la propria occupazione e distrazione su questi devices in modo da dedicarsi totalmente ai propri bambini. Essi hanno bisogno non solo di presenza fisica, ma anche mentale: desiderano che l’adulto sia completamente con loro e che la sua mente (dell’adulto) non sia occupata continuamente da altro;

 

  • visto il lungo periodo di assenza dal Nido/da Scuola, e soprattutto per i bambini 0-3 anni, è importante tenere allacciati i fili con la vita in questi contesti in modo che essi non avvertano uno strappo nella loro esperienza quotidiana. Ciò si traduce, in pratica, nel parlare periodicamente del Nido/della Scuola, dei loro amici, delle maestre, di quello che si fa lì, ricordando momenti ed episodi. In questo modo i piccoli avvertiranno che la loro esperienza non è interrotta in modo brusco e potranno mantenere vivo il ricordo ed il legame con la propria esperienza scolastica. Ciò, tra l’altro, favorirà anche il re-inserimento dopo la lunga pausa;

 

  • in connessione col punto precedente, per aiutare i bambini a maneggiare il tempo che passa e che li divide dalla ripresa della solita routine educativa, può essere utile appoggiarsi ad un calendario con delle caselline, sul quale indicare il giorno “target” del rientro al Nido/a Scuola e, giorno dopo giorno, con un simbolo o un adesivo, segnare la giornata appena trascorsa, in modo che il bambino possa visivamente e più facilmente misurare il tempo che passa e che lo porterà a ricominciare il Nido/la Scuola;

 

  • per aiutare il bambino a gestire meglio la routine quotidiana vacanziera, si potrebbero anche creare dei disegni che rappresentano i vari momenti della giornata, da attaccare per esempio al muro o sulla porta della sua cameretta, e da visionare sia al mattino nella sua interezza, sia via via che trascorre la giornata, in modo da favorire il suo orientamento nello spazio e nel tempo;

 

  • prevedere nella giornata momenti distesi in cui dedicarsi un tempo in cui stare insieme in modo caldo e affettuoso, approfittando per dosi extra di coccole, di coccole, di coccole (non è un refuso 😉 ), di letture condivise, di gioco libero guidato dal bambino seduti a terra, di tempo passato a farci dare una mano in cucina o coi mestieri,  e quant’altro possa rinforzare la relazione;

 

  • quando siamo agli sgoccioli ed è a brevissimo previsto il rientro al Nido/a Scuola e la ripresa della solita routine, si potrebbe preparare il bambino avvisandolo: “le nostre vacanze stanno finendo e domani riprendiamo la scuola. Che ne dici se oggi facciamo qualcosa di speciale per chiudere questo bel periodo insieme? Cosa ti piacerebbe fare?” (anche in base all’età del bambino, ovviamente). E vai di creatività!! Non serve fare per forza cose eccezionali, non servono effetti speciali. Lasciatevi guidare dai bambini e dalle loro idee 😉

 

Questi sono solo alcuni spunti di riflessione e suggerimenti. A voi, alla vostra esperienza e creatività di ispirarvi, adattare, inventare ciò che potrebbe essere più utile alla vostra famiglia!

 

Buone Feste e Buone vacanze!! 🙂

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