Awe! Che meraviglia!

La ricerca scientifica, che per molto tempo ha lasciato da parte le dimensioni più rarefatte dell’esperienza umana, da qualche tempo ha iniziato ad interessarsi al “fattore awe” (stupore, meraviglia), evidenziando i benefici per la salute e la felicità quando esso è presente nella nostra esistenza: ci connette agli altri; abbassa i livelli di stress; migliora il nostro stato emotivo; aumenta la capacità empatica e la creatività; porta significato e scopo alla nostra vita, permettendoci di preservare, o di recuperare, quello sguardo Bambino che possediamo per diritto di nascita e che, purtroppo, spesso si opacizza lungo il nostro percorso di crescita.

Come rivitalizzare in noi adulti il “fattore awe”? Come favorire il profondo e protettivo contatto con sè stessi e con quella dimensione numinosa e misteriosa della vita che sa nutrire le parti più intime, profonde e luminose dell’Umano?
Come preservare tutto ciò nei bambini e nelle bambine di cui ci prendiamo cura?