L’essenza del lavoro educativo è effimera, impercettibile e difficilmente intellegibile, se non da chi è del settore. Tanto che, nella maggioranza dei casi, un genitore sceglie di frequentare un servizio per necessità lavorative o per il desiderio di far vivere al proprio figlio un’esperienza di socializzazione tra pari: quasi mai perché è alla ricerca di un adulto che lo possa aiutare a “leggere” le competenze del proprio bambino e a diventare, quindi, un genitore più efficace.
La documentazione parla, in sostanza, ad un genitore che spesso non considera l’educatore come risorsa, non lo percepisce come un interlocutore interessante.
Con questa formazione proveremo a invertire la tendenza mettendo a fuoco modalità di documentazione che, anziché rispondere al bisogno di “mostrare ai genitori”, divengono strategie per “ingaggiare i genitori”. Documentare non più per esporre ma per PROVOCARE.
Le storie aneddotiche, le Learning Stories e il phototelling ci sembrano strumenti utili per raggiungere questo obiettivo. Per quanto format differenti, si basano tutti su una modalità narrativa per episodi capace di generare risonanze emotive, di catturare l’adulto, di farlo sentire parte dell’esperienza e di aprire a molteplici ricerche di significato. In questa prospettiva la documentazione diventa strumento per formare lo sguardo dei genitori: non vi devono trovare quello che vogliono bensì quello che non si aspettano. Lo stupore è, ancora una volta, la chiave.
In questo corso conosceremo e ci confronteremo con questa modalità documentativa, sperimentandone la scrittura e riscrittura, acquisendo elementi di senso e metodo per poterla utilizzare nei propri contesti.