Presto o tardi, la professionista della relazione educativa si sente chiedere: “E tu, hai figli?”
In caso di risposta affermativa, spesso l’interlocutore prosegue affermando: “Beh, certo, con il lavoro che fai!”. Nel caso in cui questa fosse invece negativa, non è raro vedere l’interlocutore sgranare gli occhi ed esclamare: “Ma come? Con il lavoro che fai!”.
E’ indubbio che l’educatrice, l’insegnante, la pedagogista, siano non solo professioniste, ma donne e (talvolta) madri. Ma cosa significa in questo tempo storico e in questo contesto culturale, associare l’idea di educazione professionale con il vissuto privato della maternità? Questo incontro intende interrogarsi su come il confronto tra i due ruoli possa dare adito alla possibilità di sbavature
semantiche, di sovrapposizioni di pensieri e azioni, ma anche riconoscere come e perché queste possano (e, alle volte, debbano) rimanere separati. Si esploreranno questi aspetti analizzando i principali stereotipi che, sotto questo aspetto, ancora oggi interferiscono con il lavoro della professionista dell’educazione.
Scopo di questa riflessione sarà incrementare consapevolezza, pulizia relazionale, dialogo interiore trasparente e, naturalmente, essere d’aiuto e funzionali allo sviluppo dei bambini e delle bambine che si incontrano sul proprio cammino.