Il corso si propone di esplorare le dimensioni delle imperfezioni e degli errori presenti nella vita di un nido o di una scuola, di bambini e adulti e di intravedere, nei “limiti” dei comportamenti, possibili potenzialità e risorse.
Oggi alcuni nidi e alcune scuole sembrano centrati su modelli di velocità, rapidità e competizione e in questo caso la ricerca della perfezione, appare come criterio di selezione, al quale i bambini sono educati fin dai primi anni di vita.
In realtà come molti insegnanti e educatori/ici sanno, nell’esperienza educativa sono presenti molte imperfezioni, limiti ed errori, che accompagnano la giornata di un nido o di una scuola…
Negli anni ’90 Rita Levi-Montalcini, la grande neuro-scienziata, scrisse la sua autobiografia, dal titolo Elogio dell’imperfezione.
In essa, la Montalcini metteva in evidenza come il progresso scientifico ed intellettuale nascono dal momento in cui si riconoscono i propri errori: per capirli, studiarli, ammetterli e magari risolverli. Appellarsi alla propria onestà ammettendo di aver sbagliato è un chiaro indice di maturità: l’imperfezione è una tappa obbligata per giungere alla meta.
“L’imperfezione – afferma Rita Levi-Montalcini, – ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell’uomo. Ritengo che l’imperfezione sia più consona alla natura umana che non la perfezione. Poiché l’imperfezione è una componente fondamentale dell’evoluzione, essa quindi “merita un elogio”. [i]
Esplorare i limiti e le imperfezioni di bambini, maestri, genitori, forse può aiutarci ad aprire nuove strade di ricerca, a riconoscere nuove strategie educative e didattiche, a migliorare la capacità di stare nelle situazioni e nelle relazioni, senza giudicare e senza aspettative.
Più che inseguire un modello di perfezione lontano e irraggiungibile, forse è possibile vivere una dimensione di nido o di scuola sufficientemente buona, dove le imprecisioni, gli inattesi imprevisti, sono accolti, compresi e valorizzati, perché proprio da queste imperfezioni, potranno sorgere nuove forme di apprendimento e di relazioni.
Allora scuole e nidi potranno trasformarsi in luoghi dove ci sarà spazio per il limite, la lentezza, l’errore, dove sarà possibile più che l’efficienza e la produttività, accettare l’imperfezione della persona e la sua originalità.
[i] R. Levi-Montalcini, Elogio dell’imperfezione, B.C.Dalai, Milano, 2010