Psicopedagogista; arte terapeuta; psicoanalista e con una formazione artistica all’Ecoles des Beaux-Arts-Genève e all’Accademia di Brera-Milan
Lo sguardo oltre
Lo sguardo turbato di un bambino che non si sente compreso ha diverse direzioni: cercare un riferimento rasserenante, scivolare dentro di sé o fuggire oltre. L’indisponibilità all’ascolto può provocare inibizione, solitudine, dispersione ma anche riflessione, espansione, ricerca. La diversità di reazione dipenderà dalle qualità dell’ambiente affettivo circostante.
A complemento dei ruoli di genitori e delle figure professionali a servizio dei bisogni del bambino/a si aggiunge l’arteterapia che offre un territorio espressivo prevalentemente non verbale e non si occupa unicamente di riassestare un equilibrio turbato, ma espande le facoltà comunicative, lascia fluire le emozioni in modo di farle emergere liberamente.
“I nuovi bambini risultano più percettivi e sensibili con una predisposizione a una intelligenza multipla capace di gestire un certo numero di attività diverse contemporaneamente. Rimanere concentrati a lungo su un unico argomento per loro è noioso e difficile. Sono per contro predisposti ad una facilità di utilizzare l’emisfero destro del cervello, deputato alla creatività e al movimento. Dalle nostre ricerche e riflessioni risulta che ci troviamo di fronte a un passaggio evolutivo. È la specie umana che si sta evolvendo, e che è ora in grado di sfruttare in modo più pieno buona parte delle proprie risorse umane “
(Int. di B. Pianca a N. Paymal,“Nuova pedagogia” dicembre 2011)
Questo intervento mira a riflettere sui bisogni dei bambini, da un lato e, dall’altro, ad accendere il desiderio (de-sidus) nell’adulto di ripensare a sé ascoltando il proprio bambino interiore che rimane l’essenza dell’ESSERE.
Uno sguardo oltre per ritornare a sé.