Docente di didattica e pedagogia speciale, Dipartimento di Scienze dell’Educazione,
Università di Bologna.
La saggezza delle bambine e dei bambini: fra vulnerabilità e resilienza
Il pensiero comune sostiene che prima di diventare saggi i bambini debbano diventare adulti. Essi in realtà già posseggono una saggezza originale e potente che occorre nutrire e lasciar fiorire anche quando si è in presenza di condizioni di fragilità e vulnerabilità. Agli adulti il compito di
riconoscerla e di accompagnarli con esempi, proposte, attività, capaci di aiutarli a scoprire i loro interessi, le loro preferenze, il desiderio di costruire una terza via con impegno e responsabilità.
Non è semplice svolgere la professione di insegnante, di educatore o educatrice in questo momento storico. Di fondamentale importanza diviene riconoscere lo scenario all’interno del quale oggi si situano i contesti educativi quando si intende operare a favore della protezione e della crescita dei bambini. Può essere utile divenire consapevoli dei differenti piani rispetto ai quali agire poiché esiste sempre una possibilità per aprire sentieri anche senza rivoluzioni, violente o
repentine.
Si tratta di esercitare il diritto all’educabilità di tutti e di ciascuno in contesti eterogenei, equi, di qualità secondo la prospettiva della progettazione universale e della didattica aperta. Ambienti di apprendimento, dunque, capaci non solo di rispettarsi e di rispettare, di promuovere competenze trasversali, ma anche di impegnarsi per trasformare aprendo nuove e inedite strutture educative
conformi ad un ritmo più naturale ed autentico anche per coloro che vivono condizioni di disabilità complessa.