LIBRO IN EVIDENZA PER PROFESSIONISTI
“Perché la relazione in & out è molto più di qualcosa che attraversa contesti, luoghi e spazi, è soprattutto la capacità di abitare con coerenza e famigliarità il nostro dentro e fuori, perché siamo tutti esperti traghettatori di dentro e di fuori.”
La potenza di questo libro parte da qui, dall’aver centrato la questione su un livello che trascende il discorso “dentro-fuori dall’aula” per assumere l’idea di dentro&fuori come assunto originario su cui auto-riflettere come educatori.
Nessuno si senta escluso da questo discorso, che accompagna in un viaggio che parte da quell’idea di “zona comoda” da cui è difficile sganciarsi e che risponde al comando “si è sempre fatto così” per arrivare al riconoscere come fondamentale la posizione scomoda, intesa come possibilità di sentirsi sempre in ricerca, mai seduti davanti ad uno spettacolo già conosciuto che si ripete quotidianamente.
“Apprendere è sinonimo anche di avventura, di brivido per ciò che ancora non si sa, significa darsi tempo, concedersi di fare errori, sorridere dei propri errori e quindi volersi bene. Stare in cammino, non ritenersi mai arrivati, considerare l’imparare come una sorta di condizione esistenziale che ci accompagna per tutta la vita, con la quale imparare a convivere senza farsi mai bastare le conquiste e le nuove scoperte. Ecco cosa può significare scegliere di mettersi scomodi, ovvero decidere di abitare tutte quelle zone scomode, scivolose, impervie da cui le angolazioni e le prospettive non sono sempre chiare, a volte sono opache, poco a fuoco e da scrutare.”
Il volume intende promuovere un allenamento di sguardo e mente grazie a suggestioni visive, riflessioni teoriche sugli apprendimenti dei bambini, condivisione di strumenti operativi che possono accompagnare durante questo viaggio che, per le proprie caratteristiche, non può mai essere definito una volta per tutte.
“Ciò che ancora fatica ad essere praticato è il fatto di uscire convinti che il cambio di contesto, l’incontro con nuovi oggetti di conoscenza, l’andare alla scoperta e alla ricerca di elementi e materiali naturali, il potersi muovere in libertà, godere di spazi ampi possano rappresentare grandi occasioni di apprendimento e di relazioni, enormi e potenti opportunità per i bambini e che non necessariamente lo stare fuori debba comprendere o debba contemplare un obiettivo mirato, afferente ad un tema, ad un’attività o ad altro.”
Qui la noia non può essere di casa.
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