Nell’attuale contesto storico è più che mai necessario inserire l’educazione alla pace nei progetti educativi dei servizi all’infanzia per tracciare la via di una società inclusiva in cui ciascuno possa sentirsi accolto, una società rispettosa delle differenze, che cerchi di non annullarle ma di armonizzarle facendole sfociare nel rispetto.
Il narcisismo e la fatica della condivisione sono connaturati all’essere umano, ma è possibile attuare alcune strategie pedagogiche per favorire atteggiamenti pacifici nei bambini fin dai primi anni di vita.
La scuola, di ogni ordine e grado, ha un ruolo cruciale nell’educare a gestire positivamente i conflitti, promuovere la comunicazione verbale, dare voce alle emozioni, favorire giochi collaborativi.
Durante il corso sull’educazione alla pace i/le partecipanti hanno l’occasione di acquisire diversi spunti attraverso la visione di esempi pratici, giochi di fiducia, di cooperazione e di contatto da utilizzare nella propria pratica professionale.
In ogni incontro offriamo una cornice teorica di riferimento che, cogliendo spunti dal pensiero di grandi pedagogisti e pensatori, conduce educatori, educatrici e insegnanti a comprendere il significato pedagogico che sottende a ogni proposta di gioco.
Saper cogliere i significati profondi dietro questi semplici gesti restituisce un valore educativo all’agire quotidiano. L’intenzionalità educativa definisce l’atto dell’educare determinandone il senso, orienta la pratica quotidiana e la àncora alla teoria.
Al termine di ciascun incontro proponiamo un momento di restituzione/condivisione tra i partecipanti per raccogliere eventuali domande.
Cosa facciamo durante il corso sull’educazione alla pace?
Il percorso si articola in 4 incontri.
1° incontro: GIOCHI DI FIDUCIA. Lavoriamo sulla percezione del corpo, richiediamo attenzione e ascolto dell’altro, alleniamo l’attesa del proprio turno, impariamo a lasciarsi andare e a fidarsi dei compagni.
2° incontro: GIOCHI DI COOPERAZIONE. Insegnano a impegnarsi per raggiungere un obiettivo comune, a sperimentare i limiti e le potenzialità del proprio corpo senza timore di vincere o perdere il proprio valore e la propria autostima.
3° incontro: GIOCHI DI CONTATTO. Aiutano a rinforzare l’affettività e le relazioni nel gruppo, favoriscono il rispetto e l’accoglienza reciproca.
4° incontro: ELOGIO DELLA LENTEZZA. Riflessioni e proposte operative su scuola lenta e non violenta, strategie di rallentamento favorevoli, affinché i bambini e le bambine percepiscano i servizi educativi come l’ambiente naturale dove crescere e sentirsi ascoltati. Il tempo rappresenta l’elemento fondamentale dell’educatore che accompagna senza giudizio le scoperte del bambino.
Forniamo alle e ai partecipanti una bibliografia/filmografia di riferimento.
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