Ma Babbo Natale esiste davvero? Consigli su come rispondere

Educazione e sviluppo infantile
Babbo Natale esiste davvero? – Percorsi Formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista

 

Per tutti i genitori arriva il momento in cui è necessario parlare a bambini e bambine della figura di Babbo Natale.

Perché, prima o poi, porranno la domanda “Mamma, papà, ma Babbo Natale esiste veramente?” e noi dobbiamo essere pronte e pronti a dar loro una risposta coerente con il nostro modo di pensare – in linea con le tradizioni famigliari -, e che aiuti bambini e bambine a comprendere il significato del Natale.

Senza dimenticare la magia, la gioia, la serenità che porta questa festa.

Babbo Natale è considerato un simbolo spirituale di generosità, gentilezza, educazione e rappresenta lo spirito natalizio. Bambini e bambine di tutto il mondo lo attendono con trepidazione: molti credono che sia una persona reale e aspettano con ansia il suo arrivo a Natale.

Nonostante questa tradizione rappresenti una credenza portata avanti da tempo, oggi i genitori si chiedono se sia il caso o meno di dire ai propri figli che Babbo Natale esiste o no.

Ci troviamo di fronte a due punti di vista differenti:

  • alcuni genitori ritengono che Babbo Natale rappresenti l’essenza dello spirito natalizio e la sua esistenza sia necessaria per mantenere viva la magia,
  • altri pensano che Babbo Natale andrebbe presentato a bambini e bambine quale è, un personaggio delle favole.

Come muoversi quindi? Dobbiamo dire o non dire che Babbo Natale non esiste davvero?

Il dibattito tra chi sostiene l’importanza di dire la verità ai bambini e alle bambine e chi ritiene, invece, giustificabile mentire per tenere viva la tradizione è aperto e non risolto.

Ciascuna famiglia può fare le proprie valutazioni e scegliere ciò che reputa più in linea con la cultura familiare e le tradizioni.

Nell’articolo proponiamo una riflessione aperta: troverai il parere di PF06 in merito a questo tema delicato, alcuni suggerimenti pratici su come trattare l’esistenza di Babbo Natale e la condivisione di pensieri e idee di qualche genitore della nostra Community.

Babbo Natale esiste? Uno spunto di riflessione

Apro una parentesi e mi pongo per qualche riga in prima persona proponendo un pensiero personale sul tema. Ecco qui.

“Parecchi anni fa scrissi alcuni articoli per una rivista milanese nella quale si parlava del Natale nelle sue diverse sfumature e feci già presente il mio punto di vista sull’argomento.

Sarebbe interessante dire ai bambini e alle bambine la verità da subito, presentando loro la figura di Babbo Natale come una favola.

Questa è la mia opinione da formatrice nei contesti 06.

Però sono anche dell’idea che sia importante rispettare quello che ogni famiglia ritiene corretto e in linea con le proprie credenze, i valori e le tradizioni.

Sebbene propenda per la formula del dire la verità – quindi Babbo Natale è una favola –, coltivare la magia del Natale è comunque importante. Ricordiamo che una cosa non esclude l’altra.

È possibile trovare diverse soluzioni creative per far fronte a questo delicato argomento e rispondere con serenità alla domanda Ma Babbo Natale esiste?

Bambini e bambine non restano traumatizzati quando scoprono che Babbo Natale non esiste, ma è importante che ogni famiglia trovi il suo modo e la sua dimensione per spiegare il Natale ai propri figli e figlie senza far crollare l’aura di magia e bellezza di questa festa”.

È importante che noi genitori scegliamo con consapevolezza come trattare l’argomento in famiglia senza dimenticare tre punti importanti:

  • se abbiamo raccontato della figura di Babbo Natale, dobbiamo essere pronti a spiegare a bambini e bambine la verità quando scoprono che non esiste,
  • ricordiamo di mantenere coerenza tra ciò che dice la mamma e ciò che racconta il papà,
  • trattiamo l’argomento con il giusto peso senza tralasciare la magia del Natale.

Ogni famiglia può valutare cosa è più in linea con i propri valori, le credenze e gli obiettivi educativi. La scelta su cosa dire e come dirlo dipende anche da ciò che è sostenibile per la famiglia in base alla cultura e alle tradizioni che hanno caratterizzato il momento del Natale nel tempo.

Quali possono essere le conseguenze se mentiamo ai bambini su Babbo Natale?

Mentire ai nostri figli e figlie su Babbo Natale potrebbe sembrare un modo innocuo per preservare la magia dell’infanzia, ma può anche avere alcune conseguenze negative.

Vediamo insieme i casi più comuni, in base alla nostra esperienza, in merito alle reazioni di bambini e bambine e alle strategie usate dai genitori.

La sensazione di tradimento

Alcuni bambini e bambine, quando scoprono che Babbo Natale non esiste, potrebbero sentirsi traditi e ingannati dai genitori che non hanno detto loro la verità.

Questa scoperta potrebbe mettere in dubbio altri aspetti della loro vita, facendoli dubitare dell’affidabilità degli adulti in generale. Certo, si tratta di una reazione soggettiva che dipende da molti fattori tra cui, in primis, le caratteristiche individuali del bambino e della bambina.

Gli adulti dovrebbero essere un punto di riferimento, un porto sicuro, un pilastro: possiamo avere i nostri momenti di debolezza, è normale, ma ricordiamo che siamo fondamentali in ogni tappa della crescita dei nostri figli e figlie.

L’assenza di reazioni significative

Ci sono anche casi in cui bambini e bambine potrebbero non accusare il colpo nello scoprire – di solito verso i 7/8 anni -, che Babbo Natale è solo un personaggio delle favole.

Magari ne parlano a scuola con compagne e compagni, si confrontano tra loro e traggono una conclusione senza rimanere dispiaciuti ma come aspetto naturale della crescita.

Babbo Natale è un personaggio delle favole

Nel contesto sociale e culturale in cui viviamo, alcuni genitori per non rischiare di deludere i propri bambini e bambine si orientano, fin da subito, sulla scelta della fiaba. Raccontano a figli e figlie che Babbo Natale è un personaggio delle favole ed è parte delle nostre tradizioni natalizie.

In questo modo tengono viva la magia del Natale e, allo stesso tempo, evitano di mentire ai propri bambini e bambine.

Esiste Babbo Natale

Quando i genitori intendono portare avanti l’idea dell’esistenza di Babbo Natale, abbiamo diversi modi per mantenerne vivo il mito.

Potremmo fare in modo che le letterine di Babbo Natale arrivino dal Polo Nord usando la grafia e il timbro appropriati, organizzare eventi speciali come visite da Babbo Natale in luoghi pubblici o partecipare a spettacoli teatrali.

Molti genitori raccontano a bambini e bambine di comprare i regali da Babbo Natale e tenerli nascosti fino alla Vigilia di Natale per creare l’effetto sorpresa.

Alcuni genitori inventano storie sulle avventure di Babbo Natale in modo che bambini e bambine possano continuare a crederci.

Il Natale è una delle festività più emozionanti dell’anno, soprattutto per i bambini e le bambine. L’idea di Babbo Natale che porta loro i doni è qualcosa che incanta le menti dei piccoli ed è corretto mantenere l’atmosfera con i gesti della tradizione, come fare l’albero e aprire i doni la sera della Viglia o la mattina di Natale.

Suggeriamo comunque di non trascurare l’altro lato della questione: se mentiamo in merito all’esistenza di Babbo Natale dovremmo essere pronti a spiegare, a un certo punto, che Babbo Natale non esiste.

Questo potrebbe essere un momento difficile per alcuni bambini e bambine che hanno investito molto nel fantasticare su tale figura. È importante che i genitori affrontino la questione con delicatezza e comprensione.

La decisione sulle modalità per gestire l’argomento e dire se esiste davvero Babbo Natale spetta sempre ai genitori: noi possiamo essere figure di supporto con cui confrontarsi per far crescere bambini e bambine nello stupore e nel benessere.

Un momento di consulenza con le famiglie

 

Alla domanda Babbo Natale esiste rispondono i genitori

Silvia ha trattato il tema dell’esistenza di Babbo Natale in un Reel pubblicato sul canale Instagram di PF06.

Ringraziamo di cuore tutte le persone che sono intervenute e hanno commentato il post offrendo la loro visione: è importante aprire momenti di confronto su questi argomenti che interessano le tappe della crescita di bambini e bambine.

Se anche tu vuoi lasciare un parere, scrivi la tua opinione, leggiamo volentieri.

Condividiamo qui con te qualche commento nel quale i genitori propongono alcune riflessioni sul Natale e soluzioni creative e innovative per superare la questione del “Ma Babbo Natale esiste?”

Commento di I.

Nella mia famiglia pensiamo che i bambini e le bambine abbiano diritto di vivere in un mondo dove fantasia e realtà sono fluide e senza confini. Le immagini irreali nutrono i bambini più che la realtà.

 Come non gli parliamo di guerra e di femminicidi a 4 anni, pensiamo sia doveroso regalargli un’infanzia spensierata fiduciosa e felice almeno nel primo settennio, per cui nutriamo la parte fantasiosa con Babbo Natale e altri personaggi che non hanno bisogno del mese di dicembre per entrare nella nostra quotidianità.

Nostro figlio ha una fervida immaginazione e pensiamo sia un valore da coltivare, senza fretta di farlo entrare in un mondo razionale come quello adulto. Ci arriverà da solo, lo sta già facendo per certi versi, ieri mi ha chiesto di staccargli un dito del piede come spesso faccio, poi si è girato dal padre e gli ha detto nell’orecchio “papà lei non fa davvero, lo fa per finta”, sapeva che gli paciugo il piede e che non gli stacco il dito per davvero, ma per tre anni e mezzo ha pensato fosse vero e cercava il suo dito nelle mie mani […], ma è il nostro momento di connessione e lo cerca.

Così Babbo Natale. Quando capirà risponderemo alle sue domande, gli diremo che Babbo Natale è il senso del donare, del portare del bene a chi amiamo, e che sì, siamo noi a svuotare la tazza di latte e mordicchiare la carota e mettere i regali e che quella volta che l’ha intravisto per le scale era lo zio travestito, ammetteremo tutto, ma siamo sicuri che non avrà bisogno di tante spiegazioni, perché avrà interiorizzato il concetto, e saprà più di quel che pensiamo, proprio come col dito”.

Racconta invece V.

Babbo Natale è magia, non è menzogna. Perché non alimentare il senso del magico presente nei bambini? Quando cresceranno questa magia svanirà poco a poco, con l’aumentare della loro consapevolezza. Non sarà una brutta menzogna, ma una storia meravigliosa creata da mamma e papà per fargli vivere dei momenti di emozione”.

E ancora commenta M.

Credo che Babbo Natale sia un’occasione per avvicinarci all’invisibile, alla dimensione magica, che i bambini hanno innata e che crescendo ahimè va perduta.

Credo sia un’occasione preziosa che vada però trasmessa come gioco e non come menzogna. Personalmente ai miei figli non ho mai fatto credere che qualcuno vestito da Babbo Natale fosse vero, ma ho piuttosto lasciato aperte possibilità che sono andate sfumando via via che crescevano. È arrivato con naturalezza un giorno dove loro stessi hanno capito la verità e ne hanno sorriso con noi. Voglio sperare però che quello spiraglio di magia sia ancora aperto da qualche parte e che forse anche loro, come me, non abbiano escluso del tutto la possibilità dell’esistenza di un qualche Babbo Natale, di un qualche elfo, gnomo, o fatina.”

Spiega invece F.

I miei bambini hanno 8 e 6 anni. Noi viviamo immersi da sempre nella magia del Natale e sappiamo di Babbo Natale come un personaggio che esiste, che non si fa vedere (infatti tutti i Babbo Natale che si vedono in giro sono finti, eh!) che porta i regali e che vuole molto bene ai bambini; è amico di Gesù e per il compleanno di Gesù, vuole festeggiare con tutti i bambini del mondo.

Loro sanno che non porterà per sempre lui stesso i regali ma ci sarà un tempo in cui poi delegherà I genitori di farlo. Nel momento in cui scopriranno, per via terze, che non esiste, racconteremo che ognuno è libero di credere in ciò che vuole, che finché si crederà alla magia del Natale, al messaggio di famiglia, tradizioni, pace, bene, generosità, serenità e festa, allora esiterà sempre Babbo Natale.”

Questi sono solo alcuni dei bellissimi commenti condivisi sotto al Reel. Abbiamo evidenziato in grassetto alcuni passaggi che ci sembrano significativi e offrono ottimi spunti di riflessione sul Natale e parole chiave da ricordare:

  • naturalezza,
  • generosità,
  • emozione,
  • serenità,
  • donare,
  • magia.

Quale scelta hai fatto in merito al Natale? Come spieghi ai bambini e alle bambine il significato del Natale? Rispondi anche tu.

Instagram Percorsi Formativi 06

 

Una filastrocca sul Natale

Per chiudere, condividiamo una filastrocca di Bruno Tognolini che può, forse, mettere tutti d’accordo 🙂

Ciò che tu ami esiste”

C’è sempre qualche furbo consigliere

Quello che la sa lunga più di te

Che dice che le fiabe non son vere

E che Babbo Natale… non c’è.

Credono di sapere come è il mondo

Per quel pugno di anni che hanno in più

La loro fantasia

L’hanno buttata via

E vogliono convincerti, ma tu…

Non essere triste

Perché ciò che tu ami esiste

Tutti i maghi del mondo, i draghi e i re

Finché li chiami, verranno lì con te

Tu ora crescerai, dovrai capire

Dividere dai sogni la realtà

È vero, però questo non vuol dire

Che il tuo mondo segreto sparirà

La fantasia può avere mille anni

E la magia, vedrai, cresce con te

Resiste e si trasforma

Cambia solo la forma

Ma non finisce mai, ascolta me…

Non essere triste

Perché ciò che tu ami esiste

Tutti i maghi del mondo, i draghi e i re

Finché li chiami, verranno lì con te.

 

N.B. Questo contenuto scritto a dicembre 2022 è stato aggiornato e arricchito a dicembre 2023.

Babbo Natale esiste? Uno studio per approfondire

Aggiornamento del 21 dicembre 2023

Dopo aver pubblicato questo articolo sul tema dell’esistenza di Babbo Natale abbiamo ricevuto numerosi commenti e messaggi, alcuni in linea con il pensiero proposto da PF06, altri in netto contrasto.

Siamo felici di aver generato un dibattito aperto perché solo attraverso il confronto diretto possiamo scambiare pareri e critiche costruttive per crescere insieme ai nostri bambini e bambine.

Abbiamo scelto di integrare il contenuto pubblicato il 12 dicembre 2023 con alcuni dati a supporto della nostra visione.

Melinda Wenner Moyer, giornalista e scrittrice si è rivolta alla psicologa Candice Mills della University of Texas a Dallas per porle alcune domande sul Natale e su cosa sia giusto raccontare ai bambini e alle bambine.

Il timore principale di molti genitori riguarda il possibile trauma subìto da bambine e bambine quando capiscono o vengono a sapere che Babbo Natale non esiste (la media è verso gli 8 anni di età).

Melinda ha posto alla psicologa una domanda specifica per risolvere la questione:

Cosa conosce in merito alle emozioni dei bambini quando scoprono che Babbo Natale non esiste? Sono tipicamente arrabbiati? Tristi? La loro fiducia negli adulti crolla?

Riportiamo una parte della risposta data dalla dott.ssa:

Nel nostro studio, finora, abbiamo visto che circa un terzo o la metà dei bambini ha dichiarato di provare tristezza al momento della scoperta. Ci sono anche alcuni bambini che riferiscono di essersi sentiti un po’ arrabbiati, frustrati o confusi. La maggior parte delle segnalazioni sono di breve durata, come quattro giorni, o per un po’ nel periodo natalizio…

Ma abbiamo visto un piccolo numero di persone che hanno riferito di essere rimaste assolutamente sconvolte dalla notizia e di aver sentito che la loro fiducia nei confronti dei genitori era stata scossa. Si tratta di un caso molto raro. E non sappiamo ancora perché queste persone in particolare l’abbiano presa così male.

Ci sono alcuni ragazzi che riferiscono di sentirsi orgogliosi o felici. Dicono: “Beh, sentivo che c’era qualcosa di sbagliato. E mi sento soddisfatto nel sapere che ho capito il problema, che ho risolto un puzzle”.

A volte i genitori, quando confermano che Babbo Natale non esiste, offrono ai bambini un percorso per affrontare le loro emozioni, come “e ora tocca a te fare il Babbo Natale”. E questo può far sentire i bambini speciali. Così, anche se possono provare tristezza per la notizia, si sentono anche speciali per il fatto che ora tocca a loro fare qualcosa per gli altri”.

(Fonte: newsletter del 19 dicembre 2023 di Melinda Wenner Moyer).

E noi genitori? Secondo lo studio condiviso da Melinda si delineano tre atteggiamenti e linee di pensiero differenti.

  • Un gruppo di genitori non si preoccupa affatto di dire a bambini e bambine che Babbo Natale esiste: quando smetteranno di crederci il processo sarà naturale.
  • Un secondo gruppo prova stress e senso di colpa: temono che i figli/e scoprano proprio sotto le Feste la non esistenza di Babbo Natale oppure si sentono colpevoli per aver detto (e continuare a dire) una bugia.
  • Un terzo gruppo è indeciso e non sa come sia meglio agire.

Ogni famiglia celebra il Natale in modo diverso e non ci sono scelte giuste o sbagliate in merito a cosa dire o non dire ai bambini.

Vorremmo però proporvi una visione: è bene che i genitori non si sentano in colpa in nessun caso.

Scegliete di dire a bambini e bambine che Babbo Natale esiste? Va bene così.

Scegliete di dire subito che Babbo Natale è una favola, non esiste e siete voi a portare i regali? Va bene lo stesso.

Uno studio di approfondimento pubblicato nel 2023

Child: “Mom, is Santa real? I want you to tell me the truth.”

Mom: “What do you mean, is Santa real? We saw him at the mall just last week.”

Child: “I know that’s not the real Santa, that’s like one of his elves or something. But… is it really Santa who brings me the presents?”

Inizia così lo studio dettagliato e ricco di spunti scritto dagli autori Candice Mills, Thalia R. Goldstein, Pallavi Kanumuru, Anthony Joseph Monroe, and Natalie B. Quintero.

Ti lasciamo il link al pdf. completo (in inglese) che mette in luce gli aspetti emotivi implicati nella questione “Babbo Natale esiste?” e delinea i lati positivi e negativi del dire una “bugia” a bambine e bambini.

Debunking the Santa Myth: The Process and Aftermath of Becoming Skeptical about Santa

Se dopo averlo letto senti la necessità di confrontarti con noi, contattaci: info@percorsiformativi06.it

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