di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di Pf06
Il passaggio dal pannolino al vasino è un momento delicato e importante della vita dei bambini e delle bambine. Sono molti i genitori che ci chiedono come togliere il pannolino, a quale età bisogna togliere il pannolino e come capire se è ora di togliere il pannolino.
Questo tema interessa mamme e papà ma anche educatrici, educatori e insegnanti che lavorano nei contesti 06 perché potremmo trovarci di fronte a bambini e bambine che faticano a compiere il passaggio dal noto pannolino all’estraneo vasino.
Se vuoi approfondire le modalità più tecniche su come togliere il pannolino ti suggerisco di ascoltare un video nel quale ho trattato l’argomento in modo ampio e dove trovi un inquadramento generale sulla fase del distacco dal pannolino.
Guarda il video su come togliere il pannolino
In questo articolo invece ci soffermiamo sulla sfera della sensorialità connessa al passaggio di crescita dei bambini e delle bambine e che può condizionare la loro esperienza in maniera significativa.
Come togliere il pannolino: i tre sensi che forse non conosci
Per acquisire maggiore consapevolezza sul passaggio dal pannolino al vasino facciamo una carrellata sui sensi che sono coinvolti nell’attività della minzione e dell’evacuazione delle feci.
Sai che abbiamo otto sensi? Conosciamo bene i classici cinque sensi attraverso i quali percepiamo cosa succede all’esterno: vista, olfatto, udito, gusto e tatto. A questi ne aggiungiamo altri tre che sono meno conosciuti e poco considerati.
- Il sistema vestibolare: è deputato alla gestione del senso di gravità e dell’equilibrio, all’orientamento nello spazio e coordina il movimento con l’equilibrio stesso.
- La propriocezione: è la consapevolezza del nostro corpo nello spazio, la percezione di come siamo posizionati, del grado di contrazione dei nostri muscoli e dei movimenti del nostro corpo, senza l’ausilio della vista.
- L’interocezione: è la consapevolezza delle sensazioni corporee interne, ovvero quelle viscerali (ma non solo). Pensiamo al battito cardiaco, al ritmo respiratorio, allo stomaco che gorgoglia e ci segnala la fame, il senso di sazietà o i movimenti intestinali che indicano il momento in cui abbiamo bisogno di andare in bagno. Anche la sensazione della vescica piena e l’esigenza di urinare è determinata dall’ottavo senso.
Questi tre sensi, così poco considerati, svolgono in realtà un ruolo fondamentale per la nostra esistenza e permettono al corpo di funzionare bene, in continua interconnessione tra gli uni e gli altri. I nostri otto sensi, infatti, vengono ingaggiati per gestire ogni situazione della quotidianità.
Quando uno o più dei nostri otto sensi è in fatica, per molti e diversi motivi, ci sono delle conseguenze dirette sul nostro comportamento. Anche nel passaggio dal pannolino al vasino, chiaramente, gli 8 sensi sono implicati: approfondire il loro funzionamento permette di capire meglio come togliere il pannolino in modo più fluido.
Togliere il pannolino è una sfida per bambini e genitori
I nostri otto sensi sono sempre attivi e lavorano in sinergia tra loro perché sono interconnessi e si influenzano a vicenda. La complessità di interazione tra i vari sensi e l’elaborazione sensoriale determinano la percezione e l’esperienza che abbiamo di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda. Quando tutto funziona al meglio, i nostri gesti sono fluidi e naturali. Quando qualche senso è compromesso, invece, facciamo fatica a compiere anche le azioni più semplici.
Gli otto sensi possono – a vario titolo e livello – avere un’incidenza nelle difficoltà che incontrano i bambini nel passaggio dal pannolino al vasino.
Quali sono le difficoltà che i bambini/e manifestano quando devono togliere il pannolino?
Ci muoviamo nei contesti 06 e più i bambini e le bambine sono piccoli/e, più è complesso dire addio al pannolino perché la loro consapevolezza rispetto alla propria percezione sensoriale è ancora scarsa: si tratta di una vera e propria sfida.
Per esempio, se un bambino o una bambina fatica a passare al vasino perché prova difficoltà sul senso dell’interocezione, non riuscirà a spiegarlo con parole concrete. Insomma, nessun bambino o bambina ci direbbe:
“Sai, mamma, sai, papà ti volevo comunicare che il mio senso interocettivo non è che mi mandi delle informazioni chiarissime su quando devo andare in bagno. E quindi ti volevo avvisare che, se me la faccio addosso, non è perché sono cattivo/a ma significa che non avverto bene lo stimolo”.
Nel caso in cui i nostri figli o figlie abbiano difficoltà a gestire uno o più degli otto sensi, non lo comunicheranno in modo lineare, non riusciranno a farci capire che fanno fatica.
Sta a noi genitori, educatrici, educatori e insegnanti comprendere quali possano essere le implicazioni della sensorialità dei bambini e delle bambine e intervenire per supportarli.
Come togliere il pannolino: iniziamo dall’analisi delle difficoltà
Il passaggio dal pannolino al vasino può essere complesso per alcuni bambini e bambine in quanto si sentono in difficoltà a livello sensoriale: ragionare sulle possibili fatiche connesse, per esempio, al senso dell’interocezione è un ottimo punto di partenza per gestire il passaggio dal pannolino al vasino.
L’ottavo senso riguarda la consapevolezza delle sensazioni corporee interne e la capacità di sentire cosa succede dentro anche a livello di vescica e sfintere.
Nei bambini e nelle bambine i casi possono essere due:
- Il bambino, la bambina, sente che succede qualcosa nel suo basso ventre per cui la vescica si riempie e ha bisogno di svuotarla; sente che accade qualcosa nei suoi sfinteri, per cui ha la necessità di defecare. Se il bambino/a ha questa sensibilità e percepisce quello che avviene nelle parti interne del corpo, è facilitato/a nel passaggio dal pannolino al vasino, perché comprende queste sensazioni e può anche comunicare che ha bisogno di andare in bagno.
- Se il bambino, la bambina non ha una buona consapevolezza delle sensazioni interne e non sente la vescica piena o gli sfinteri che premono, può essere in difficoltà rispetto a questo aspetto e fare la pipì addosso perché non ha sentito che il corpo dava determinate sensazioni che indicavano il momento di andare in bagno.
Questa differenza determina la capacità di affermare: “Ho bisogno di andare in bagno” e permette ai bambini e alle bambine di diventare sempre più autonomi/e in questo passaggio.
Se abbiamo dei dubbi sul fatto che il nostro bambino/a senta o meno gli stimoli corporei e le sensazioni interne, possiamo aiutarlo/a a percepire e a comunicare la sua esigenza dando per primi il buon esempio.
Come togliere il pannolino: consigli pratici per lavorare sui sensi
Vediamo insieme qualche consiglio pratico per togliere il pannolino e lavorare sulle percezioni interne dei bambini e delle bambine.
Le sensazioni dentro la pancia – interocezione
Le sensazioni interne, oltre a riguardare la necessità di andare in bagno, sono connesse anche alla fame, alla sete e alla sazietà.
Potremmo parlare ai nostri bambini e bambine di come ci sentiamo prima e dopo aver mangiato, spiegando la sensazione di vuoto e di pieno.
Poi, potremmo posizionare una mano sul basso ventre per indicare l’area precisa del corpo dove sentiamo qualcosa di diverso e dire: “Qui c’è qualcosa che preme, sento un fastidio, sento pressione. A volte sento anche un piccolo dolore. Lo senti anche tu?”
In alcuni casi, le sensazioni provate dai bambini e dalle bambine quando devono andare in bagno sono dolorose e li spaventano: è importante far capire loro che potrebbe capitare e che la sensazione della vescica piena faccia un pochino male ma che, allo stesso tempo, non è nulla di preoccupante.
Il linguaggio rassicurante – interocezione
Il modo in cui spieghiamo ai bambini e alle bambine queste sensazioni dovrebbe essere delicato e rassicurante. Possiamo anche giocare con loro, parlare di quando abbiamo fame, dello stomaco vuoto, mettendo una mano sulla nostra pancia e una sulla loro: “Guarda, è qui! Borbotta, fa anche un po’ male, abbiamo dei crampetti. Questa è fame!”.
Dopo aver mangiato, possiamo dire ai nostri bambini/e che ci sentiamo pieni, sazi, rilassati e stiamo bene perché la pancia non borbotta più.
La narrazione aiuta i nostri figli e figlie a capire che queste sensazioni sono normali e non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Costruire la capacità di sentire dentro – interocezione
Prima iniziamo a parlare dell’interocezione, meglio è. Lo sviluppo della consapevolezza interocettiva è infatti un passaggio importante sul percorso di crescita: i bambini/e provano delle sensazioni ma non sempre hanno una percezione così netta da permettere loro di passare all’azione, per questo è bene accompagnarli nel percorso di costruzione della consapevolezza interocettiva.
Modellare la consapevolezza interocettiva è importante e possiamo farlo, tra le altre cose, attraverso delle domande mirate. Chiediamo ai bambini e alle bambine, per esempio:
- Prova a mettere la mano qui, sul basso ventre, cosa senti?
La risposta dipende dalla proprietà di linguaggio dei bambini/e e se sono molto piccoli/e potrebbero anche comunicare con i gesti, ma ci faranno capire senza dubbio se e cosa sentono.
Costruiamo, rinforziamo e alleniamo la consapevolezza interocettiva senza assillare i bambini/e ma con una pratica attenta nella condivisione delle sensazioni corporee.
Troviamo la posizione migliore! – sistema vestibolare
Anche delle difficoltà rispetto al sistema vestibolare potrebbero complicare il passaggio dal pannolino al vasino e dal vasino al WC, soprattutto vista l’altezza dei bambini e considerato che a casa abbiamo solo il water per gli adulti.
Tutti abbiamo bisogno di gestire la gravità, di sentirci in equilibrio e bilanciati, e non ci piace percepire che stiamo per cadere. Vale quindi anche per bambini e bambine. A tal fine, potrebbe essere utile mettere uno sgabello o un supporto davanti al water sul quale i bambini/e possano appoggiare i piedi e percepire la stessa sicurezza che provano sul vasino (che è a terra!): un semplice supporto facilita il momento della pipì.
In questo modo risolviamo il senso di disequilibrio che potrebbe complicare il momento della minzione o della defecazione.
Morbido… è meglio! – tatto
Anche il tatto gioca la sua parte: alcuni bambini e bambine, infatti, possono essere infastiditi/e dalla sensazione di durezza e di freddo tipica della superficie dell’asse del water o del vasino. Il pannolino è caldo e morbido, il vasino è di plastica: all’improvviso si trovano seduti su un supporto che, per alcuni, può essere davvero spiacevole.
Possiamo usare un riduttore morbido per eliminare questa sensazione di disagio e favorire il saluto al pannolino.
Il riduttore risolve anche il problema della paura di cadere “nel buco” del water. Suggeriamo passaggi graduali prima dal pannolino al vasino e, poi, al water, quando il bambino/a sarà più sicuro/a di sé.
Che rumore fa lo sciacquone! – udito
Molti bambini e bambine sono spaventati/e dal rumore che fa lo sciacquone e questo elemento potrebbe tenerli lontani/e dal bagno.
Come fare? Proviamo a tirare l’acqua noi quando i bambini/e sono già usciti dal bagno: nel tempo si abitueranno a questo rumore. Potremmo giocare sul concetto di cascata o di onda per far capire loro che non è nulla di spaventoso.
Anche il rumore che fanno la pipì e le feci quando cadono nel WC potrebbe dare noia ad alcuni bambini: basta far cadere un pezzetto di carta igienica sul fondo per attutire il rumore.
Che puzza! – olfatto
I bambini e le bambine che hanno una sensibilità olfattiva molto sviluppata possono essere infastiditi dall’odore. Acquistiamo degli olii essenziali naturali dalla profumazione gradevole e usiamoli quando i bimbi/e devono andare in bagno per le prime volte: una goccia di olio di lavanda su un fazzoletto da tenere sotto al naso può cambiare la situazione. È una soluzione discreta che può essere utilizzata sia a casa che a scuola.
Non voglio guardare! – vista
Togliere il pannolino è un passaggio complesso: alcuni bambini e bambine sono anche disgustati dal vedere la pipì o le feci nel vasino o nel WC. Se ci rendiamo conto che la vista degli escrementi dà fastidio, prestiamo attenzione soprattutto le prime volte e allontaniamoli subito dal bagno. Possiamo anche spiegare loro che è normale e che con un tocco sullo sciacquone tutto sparisce per magia.
Che fatica svestirsi e rivestirsi! – propriocezione
Quando il sistema vestibolare, la propriocezione e l’interocezione non funzionano al meglio e non dialogano tra loro e col cervello in modo ottimale, i bambini e le bambine potrebbero essere in difficoltà nel coordinare i movimenti.
Per esempio, potrebbero essere in difficoltà a stare seduti sul water, girarsi e pulirsi; potrebbero perdere l’equilibrio con facilità; si potrebbero sbilanciare mentre si tolgono i pantaloni.
In qualità di genitori, educatrici ed educatori, possiamo ampliare la nostra veduta e prestare attenzione anche a questi piccoli segnali che rendono più faticoso il passaggio dal pannolino al vasino e poi al water.
Accompagniamo i bambini e le bambine in questo percorso, aiutiamoli a superare le fatiche senza metterli a disagio o in imbarazzo: limitiamoci a dare loro una mano, ad aiutarli nel prendere dimestichezza con movimenti più complessi.
Grazie all’allenamento, i bambini e le bambine diventeranno sempre più padroni/e della situazione e impareranno a gestire il loro corpo, a svestirsi, pulirsi e rivestirsi.
Togliere il pannolino è un percorso di crescita sensoriale
Con l’ascolto e l’osservazione possiamo capire quali sono le sfide dei nostri bambini e bambine e supportarli a togliere il pannolino con successo.
Impariamo ad aiutare i nostri figli e figlie a diventare sempre più consapevoli del proprio corpo e delle sensazioni interne, in modo che possano comunicare in anticipo l’esigenza di svuotare gli sfinteri.
Se dovessimo avere dubbi di natura clinica, potremmo parlarne con il pediatra e approfondire la questione.
Gestiamo il passaggio dal pannolino al vasino con cura e attenzione, senza trascurare alcun particolare e accompagniamo i bambini e le bambine lungo un percorso di crescita che li farà sentire sempre più autonomi/e.