di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06
Educare col cuore, oltre a essere il titolo del nostro Convegno 2023, è una postura, un approccio, un mindset.
È una modalità calda e amorevole per costruire relazioni forti e di fiducia con i bambini e le bambine.
Educare col cuore significa entrare in una dimensione in cui siamo in grado di sospendere il giudizio nei confronti dell’altro, per acquisire una nuova consapevolezza che ci permette di essere presenti con mente, cuore e anima nelle nostre azioni quotidiane.
La sesta edizione del Convegno Educare col Cuore è stata una sinfonia di emozioni memorabili: abbiamo condiviso insieme alle e ai partecipanti una narrazione Universale, caratterizzata da un coinvolgimento empatico denso.
Le oltre quattrocento persone in sala insieme a chi ci ha seguito da remoto – educatrici, educatori, insegnanti, pedagogiste/i, psicologhe/i genitori –, si sono trasformate in una Comunità coesa e abbiamo percepito durante tutta la giornata una bella energia, emanata da sorrisi, abbracci e applausi.
Questo convegno è stato un momento di formazione di qualità per il valore degli interventi che le professioniste e i professionisti del settore 06 hanno condiviso, ma è stata anche un’occasione di riflessione personale e corale.
Penso che ognuno e ognuna di noi si sia posta/o delle domande durante tutta la giornata e abbia cercato, a partire dalla sera stessa e nei giorni successivi, di trovare risposte esaustive facendo un confronto con la pratica quotidiana.
- Come possiamo colmare i bisogni relazionali e affettivi di bambine e bambini?
- In che modo possiamo fare la differenza nel percorso di crescita di bambini e bambine?
- Come favorire l’apprendimento nei contesti 06?
- Cosa vuol dire mantenere una postura educativa di valore?
- E cosa significa davvero Educare col Cuore?
Ecco, oggi provo a dare una risposta a quest’ultima domanda. Risposta che non potrà essere esaustiva e che ognuno di noi interpreterà in modo soggettivo in base alle nostre esperienze, alla nostra cultura e al nostro modo di essere.
Questo articolo non è la conclusione di un percorso, ma la linea di partenza da cui cominciare per portare un cambiamento concreto negli asili nido e nelle scuole dell’Infanzia, per innovare attraverso la cultura dell’amore, per educare con contezza e prontezza d’animo, per donare ai bambini e alle bambine la sicurezza e il benessere di cui hanno bisogno per crescere.
I dieci significati di Educare col Cuore
Quando ho aperto il Convegno e salutato la platea per introdurre la giornata, mi tremava la voce.
Sai quanto parli spesso di regolazione delle emozioni e ho riconosciuto con chiarezza tutte quelle che stavo provando in quel momento.
Nel discorso di apertura ho donato alle persone presenti le mie dieci parole per Educare col Cuore: le elenco qui, con la speranza che anche tu possa portarle a casa e farne buon uso.
Gratitudine, Sostegno, Sguardo, Visione, Preziosità, Presenza, Apertura, Sensibilità, Cuore e Crescita.
Simona Vigoni ha detto che le parole sono un pronto soccorso emotivo: mi piace molto questa immagine, se chiudo gli occhi vedo parole che abbracciano bambini e bambine, asciugano lacrime, calmano crisi di rabbia, dissolvono ansie. Vedo parole colme di bontà, bellezza, gentilezza.
Ecco, dopo le dieci parole per Educare col Cuore, provo a dare dieci significati a questo gesto, per condividere con te spunti di riflessione (in sintesi) di cui poter poi parlare insieme, su cui possiamo ragionare durante un incontro.
Ti lascio per ogni evenienza la mia e-mail, contattami se vorrai confrontarti durante una consulenza.
info@percorsiformativi06.it
A mia volta, prendo spunto da ciò che hanno donato le relatrici e i relatori del Convegno: nonostante fossi emotivamente coinvolta, sono riuscita a prendere qualche appunto.
Cosa significa Educare col Cuore?
1. Assumersi una grande Responsabilità
Le parole di Simona Vigoni sono ancora sospese nell’atmosfera: “… arriva forte il vento della Responsabilità”.
Quando educhiamo ci assumiamo la responsabilità di prenderci cura di bambini e bambine e promuovere traiettorie adattive di sviluppo attraverso azioni premurose e attente.
2. Acquisire Consapevolezza
Educare col Cuore vuol dire analizzare la pedagogia nera che ha caratterizzato per anni – e ancora oggi, purtroppo, caratterizza -, alcuni contesti educativi, per debellarla del tutto.
Noi adulti siamo tutti ex bambini e bambine che con i nostri gesti e le nostre scelte possiamo invertire questa rotta e portare avanti una narrazione collettiva per la quale “i bambini cattivi non esistono”.
3. Valorizzare la Cura nella dimensione educativa
Proviamo a mettere in primo piano la dimensione affettiva e relazionale per dare una svolta al sistema educativo. Pensare alla Cura significa anche coinvolgere le famiglie e rivolgersi ai genitori perché il contesto famigliare ha un peso importante nei processi educativi.
Valorizziamo la Cura quando mettiamo bambini e bambine nella condizione di apprendere e di esprimere i vissuti emozionali, quando mettiamo al centro i loro bisogni.
4. Diventare punti di riferimento
Come educatori, educatrici e insegnanti abbiamo il compito di essere adulti forti, solidi e stabili: possiamo affiancarci ai genitori e diventare figure di supporto pratico ed emotivo, attraverso azioni concrete e un lessico adeguato (non troppo tecnico).
È importante non indebolire i genitori, ma far capire loro che possono essere attori e attrici altrettanto forti e presenti per i loro figli e figlie.
5. Creare un clima emotivo disteso
I bambini e le bambine trascorrono molte ore nei luoghi adibiti all’educazione, per questo è importante creare ambienti, contesti e scene in cui possano crescere e attraversare le emozioni in una condizione di serenità.
Possiamo farlo attraverso il monitoraggio, l’osservazione, l’analisi: il valore che diamo al clima emotivo determina il benessere di bambini e bambine.
Creiamo ambienti sobri ed essenziali: esprimiamo l’etica e l’estetica della Cura in tutti gli ambiti dei servizi educativi.
6. Considerare bambini e bambine come persone
Bambini e bambine, da subito, sono persone. E non possiamo dimenticare questo aspetto importante perché è il presupposto di una postura educativa consapevole.
Quello che occorre a un bambino, una bambina, è un adulto educato, che si muova nel mondo con gentilezza. Un adulto gentile che sappia educare attingendo alle sue risorse e ai suoi strumenti nella sua unicità.
Se vediamo bambini e bambine come persone, è più facile riconoscere i loro stati d’animo e aiutarli a crescere.
7. Imparare a SO-Stare nelle relazioni
Educare col Cuore significa essere presenti più che possiamo. Significa instaurare un rapporto educativo fondato sulla presenza costante per aiutare bambini e bambine a formare il loro IO Competente (come dice il nostro Giuseppe Nicolodi) attraverso una professionalità cosciente.
8. Dare autonomia ai bambini e alle bambine
L’autonomia è utile a formare l’IO Competente: significa permettere che bambini e bambine agiscano anche da soli sotto agli occhi dell’adulto, vicino alla mente dell’adulto e dentro al cuore dell’adulto.
In questo processo, il nostro sguardo assume un ruolo importantissimo: dovrebbe essere uno sguardo di presenza vera che i bambini e le bambine possono intercettare quando hanno bisogno di una conferma, di un riconoscimento.
In questi momenti, il nostro sguardo può dire: “Sì, io ci sono, sono qui per te se hai bisogno ma stai facendo bene da solo, da sola. Continua!”.
9. Adottare un modello educativo palliativo
Quando bambini e bambine sono in difficoltà, è necessario prendere in carico i bambini e le bambine con il loro problema, e non solo il problema.
Questo approccio prevede un cambio di prospettiva: di fronte al problema del bambino/a, possiamo essere noi a cambiare il modello di ricezione rispetto al messaggio di aiuto che ci sta lanciando, per comprendere davvero il suo bisogno.
Educare col Cuore vuol dire imparare a ricevere l’altro senza confonderci con l’altro e mostrare una professionalità capace di sostenere ogni fase dello sviluppo di bambini e bambine con scienza e coscienza.
10. Attivare un contatto con il cuore
Tendiamo a stare sempre nella mente, nella dimensione mentale dei pensieri che rischiano, a volte, di annebbiare la vista e annullare le emozioni.
Proviamo a spostarci dalla mente al cuore, organo che contiene 40 mila neuroni: attraverso la respirazione consapevole (o le tecniche mindfulness) moduliamo il nostro respiro, appoggiamo una mano sul petto e mettiamoci in connessione con il nostro cuore. Portiamo in classe questa pratica e insegniamo a bambini e bambine la gratitudine per la vita, per l’amore, e la gioia.
Educare col Cuore significa anche combattere l’indifferenza che oggi grava come un peso sulla nostra società: possiamo essere le prime e i primi a portare l’educazione sentimentale al nido e a scuola, non come pratica limitata a laboratori circoscritti, ma come modus vivendi stabile, presente in tutte le nostre pratiche e negli scambi interattivi.
L’Educazione col Cuore è il futuro, e il futuro inizia oggi, quando ci prendiamo cura del nostro cuore e di quello di bambini e bambine.
Un abbraccio, Silvia
P.S. Ci vediamo il 23 novembre 2024