“Gli interessi sono i segni e i sintomi dello sviluppo di capacità. Io ritengo che essi rappresentino delle capacità sorgenti. Perciò l’osservazione costante e accurata degli interessi è della massima importanza per l’educatore” J. Dewey
In una didattica senza schede, che parta dall’azione del bambino (sia essa esplorativa, di gioco, di ricerca o riflessione), l’apprendimento si sviluppa secondo la naturale progressione dall’espressione alla comprensione. La mente dei bambini è una “mente concreta”, attiva, in cui la conoscenza si realizza attraverso l’azione diretta sulla realtà.
Partendo da questi assunti e con il supporto delle ricerche in ambito neuroscientifico, durante il corso comprenderemo come sia possibile una didattica senza schede, che non provochi omologazione e passività nei bambini, e come questa possa promuovere e sostenere l’acquisizione delle competenze e conoscenze indicate come prerequisiti per l’accesso alla scuola primaria.
Attraverso una parte teorica e riflessioni attive di gruppo su documentazione narrativa portata dalla docente, si focalizzerà lo sguardo sui meccanismi dell’apprendimento e sulle pratiche quotidiane, alternative a schede e “lavoretti”, che possano realmente supportare la progressione e lo sviluppo parallelo di competenze e conoscenze nella prima infanzia, a partire dall’atteggiamento osservativo dell’insegnante e rendendolo in grado di riconoscere nell’interesse del bambino e nella sua azione di gioco, la base fondamentale per un apprendimento reale ed efficace.