Se “progettare è facile quando si sa come si fa” – suggeriva Bruno Munari – il pensare l’agire educativo secondo specifiche tappe logiche resta uno degli aspetti di maggior criticità all’interno dei servizi. Progettare come? Progettare cosa? Progettare perché?
Questi sono i quesiti che accompagnano i gruppi di lavoro al nido e alla scuola dell’infanzia quando, nella quotidianità, si trovano a fare i conti con una complessità sempre crescente in termini relazionali, organizzativi, di contesto e, cosa più importante, anche relativamente ai bisogni educativi dei bambini. Pur nella necessità di garantire quella flessibilità che chi opera all’interno dei servizi educativi 0/6 ben conosce, in questi contesti nulla può essere lasciato al caso.
Il rischio, infatti, è quello che vengano messi in campo interventi non adeguati al contesto e ai bisogni presi in esame, con il risultato di incrementare situazioni di confusione (si pensi, per esempio, al pranzo, ai momenti di accoglienza e ricongiungimento, ecc., ma – da non dimenticare – anche le esperienze proposte ai bambini durante la mattina).
Inoltre, sebbene a volte non venga riconosciuta nel gruppo di lavoro la necessità di formalizzare il proprio agire educativo, la progettazione garantisce quelle condizioni che sostengono la relazione educativa, l’interazione tra pari e la relazione e scambio nido-famiglia, chiamando a un movimento all’unisono (perché – nei contesti educativi – l’agire progettuale non può mai essere frutto di un pensiero individuale) verso un unico importante obiettivo: la crescita armonica del bambino/dei bambini e il suo/loro benessere. Le indicazioni europee e nazionali richiamo poi alla necessità di riflette su quegli aspetti che sostengono e rendono possibile la costruzione di un pensiero fluido che, nel rispetto del naturale sviluppo del bambino, limiti sempre più passaggi disarmonici tra nido e scuola dell’infanzia, valorizzando la progettazione in continuità in prospettiva 0/6. Con riferimento specifico, dunque, alle ricorrenze quotidiane, il corso offre strumenti pratici per la realizzazione di percorsi progettuali a partire dalla lettura dei bisogni reali dei bambini fino al loro monitoraggio.