Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
Un’apertura e nulla più,
ma spalancata.
(Wisława Szymborska)
Il tema del nostro approfondimento è legato al cielo e alla sua luce.
Una luce che in questo periodo particolare dell’anno si fa interiore, risplende in ognuno e ci invita – indipendentemente dalle fedi religiose professate o meno – a porci in dialogo col Sacro, inteso qui come “ciò che va oltre la materia, e dà senso alla nostra esistenza” (L. Bolzani).
È un tema immenso e, naturalmente, il nostro sarà un contributo che occorrera’ ampliare e continuamente approfondire.
Anna offrirà alcuni spunti di riflessione a partire dalle eterne domande che abitano l’infanzia- perché siamo qui?, qual è il senso di questa vita?- a cui si può provare a rispondere non con un linguaggio logico ma con un linguaggio simbolico come quello delle immagini e delle storie di cui è intessuta la buona letteratura per l’infanzia.
Ed è proprio l’infanzia la stagione della “meraviglia”, delle grandi domande di senso, dell’apertura alle soglie che conducono “Altrove”. Ecco perché possiamo provare, in punta di piedi, a mettere insieme infanzia, libri e spiritualità.
Laura ci accompagnerà alla scoperta dell’ arte e della poesia come occasioni che conducono ad una contemplazione del cielo e del firmamento. In questo connubio tra immagini e parole proveremo a far dialogare opposti che si completano l’uno nell’altro: firmamento con le sue altezze e mare con le sue profondità.
Un viaggio immaginativo e dialogante che condurrà ad esplorare il tema da diverse prospettive privilegiando il punto di vista e lo sguardo dello stupore dei bambini e delle bambine.
Marianna completerà la polifonia del nostro pomeriggio insieme donandoci preziose risonanze che il “celeste” ha nella sua pratica educativa quotidiana.
Dalla sua voce: “Le parole dei bambini gettano luce sul mondo. Sono cielo, volo, battito d’ali. Impregnano la vita di storie, ricerche, accadimenti, domande. Creano ponti con il mistero racchiuso in una goccia d’acqua, ne sanno vivere le avventure. Colgono il nesso tra visibile e invisibile.
Chi è piccolo è più vicino alle cose. L’educatore fa da crocevia, da tramite. Collega l’umano al sacro. Accoglie sguardi, stupori, slanci.
Accostandosi ai bambini, l’educatore sa che il “mondo” è un succedersi infinito di prime volte”.
Il percorso si svilupperà attorno alle tematiche fondamentali dell’educazione esistenziale promuovendo il confronto ed il dialogo partendo da stimoli visivi e narrativi (opere d’arte, albi illustrati e
testi tratti dalla migliore poesia/letteratura per l’infanzia); si co-progetteranno possibili percorsi ed attivazioni pratiche. Ci dedicheremo tempo, riflessioni, testimonianze, suggerendoci a vicenda testi e piste
educative per ricordarci sempre che “l’essenziale è invisibile agli occhi”.