I nostri contesti di vita ci educano sin da piccolissimi a ritenere adatto o non adatto, giusto o sbagliato, belle o brutte (senza appello!) le cose che ci capitano, le persone che incontriamo, le opportunità che ci vengono incontro.
In base a queste visioni del mondo (che si costruiscono, appunto, fin dalla primissima infanzia) affrontiamo la vita, essendone spesso condizionat* nelle scelte come nei giudizi.
Da adulti questi schemi mentali possono essere confermati, respinti o esagerati, ma di certo ciascun* di noi porta con sé le tracce di queste prime suggestioni.
E all’interno dei nostri servizi e scuole? Non sempre siamo in grado di intercettare e modulare opportunamente le immagini, gli oggetti, gli agiti che contribuiscono a creare o a sostenere gli stereotipi più comuni, contribuendo così (molto spesso inconsapevolmente) alla costruzione di quelle che possono essere delle vere e proprie “trappole mentali“.
Gli incontri proposti vogliono offrire la possibilità di osservare con maggiore attenzione i nostri contesti educativi con l’obiettivo di renderli spazi di crescita il più possibile non condizionanti e volendo, al contrario, favorire, attraverso i nostri strumenti professionali, le occasione per bambini e bambine di esplorare liberamente il mondo intorno a loro e farne piena esperienza attraverso i loro piccoli passi.
La riflessione si svilupperà attraverso due incontri:
- Dire, fare, creare, giocare: buone pratiche educative per “azioni anti-stereotipo”
- Piccoli stereotipi per grandi differenze di genere: cosa è il genere? cosa percepiscono i nostri bambini e bambine? come possiamo facilitare un approccio sereno di bambin*e famiglie a queste tematiche?