La narrazione è uno strumento sociale, culturale ed educativo fondamentale, che accompagna l’essere umano nell’arco della vita influenzando la sua percezione di sé e del mondo.
Le storie aiutano a mettere in relazione esperienze ed eventi attraverso processi di comprensione, elaborazione e interpretazione in grado di dare senso al proprio vissuto, di ripensarlo in modo significativo e organizzare la propria conoscenza. In questa cornice, la Letteratura per l’infanzia funge da mezzo di grande influenza sul pensiero narrativo, uno strumento che costruisce e impregna la nostra percezione e interpretazione di situazioni e azioni, oltre che delle soggettività.
Si rende necessaria un’educazione in grado di accompagnare nel riconoscere le nuove e diverse sfaccettature identitarie, oltre che sociali, che caratterizzano la contemporaneità. Un’educazione capace di rendere vigili le menti per superare gli stereotipi e i pregiudizi, valorizzando le particolarità di ognuna/o. Per questo motivo, le storie per l’infanzia, dagli albi illustrati fino ai cartoni animati, sono uno strumento educativo prezioso e utile nel portare avanti percorsi di consapevolezza, apprendimento e riflessione sul tema di genere.
Pertanto, è urgente considerare criticamente l’influenza delle storie che, in quanto potenti strumenti, non semplicemente di intrattenimento, incidono su una precisa percezione dei canoni di genere.