Pensare, progettare, costruire proposte di gioco inclusivo al Nido e alla Scuola dell’Infanzia in un’ottica Universal Design for Play
L’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite con la Risoluzione 44/25 del 20 novembre 1989, riconosce il gioco come un “diritto” inviolabile ed insindacabile di ogni bambino.
La fragilità nella vita di un bambino a volte rischia di violare tale diritto, motivo per il quale risulta necessario che tra il bambino e il gioco, il giocattolo e i giocatori vi sia un intermediario il cui flusso di pensiero sia orientato in maniera competente in una visione di Universal Design for Play. Quello che accade ogni volta che si riescono a creare terreni fertili per le dinamiche prima mediate e poi via via spontanee di gioco, in realtà non solo si assiste all’inclusione ludica ma è possibile ammirare la manifestazione di uno degli strumenti più potenti a supporto del neurosviluppo del bambino. Pensare, progettare, costruire proposte di gioco inclusivo al Nido e alla Scuola dell’Infanzia in un’ottica Universal Design for Play, prevede prima studiare, sperimentare, sbagliare e riaggiustarsi in un continuo flusso di desiderio di costruzione di momenti inclusivi all’interno dei servizi educativi 06.
Un approccio prima di tutto culturale del quale appropriarsi per poter dare forma ad opportunità che nel bambino fragile diventano occasioni di gioco quale suo diritto, quale possibilità di accesso alle proprie dinamiche interiori, un’esperienza formativa, l’attivazione e il potenziamento di abilità di problem solving, attivazione e potenziamento delle abilità sociali, di scambio comunicativo, nonché possibilità di riconoscere i propri limiti, sperimentarli e perché no, implementare le proprie risorse e qualche volta…superare i limiti stessi.