Genitori in burnout. Riflessioni per prendersi cura di sè

Educazione e sviluppo infantile

 

di Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista

 

 

Essere genitori è una delle esperienze più gratificanti che si possano fare nella vita. Ma può anche essere una delle più stressanti. Tra il lavoro, la cura dei figli e la gestione della casa, è facile sentirsi a corto di energie.

Cosa succede quando la difficoltà dell’essere genitore comincia a farsi sentire? Quando le sfide della vita quotidiana iniziano a superare le gioie? È allora che il carico eccessivo di stress potrebbe portare al burnout.

Le aspettative della nostra società sono pressanti e sembra che non ci sia scampo alla critica costante di “non fare abbastanza” Ci si aspetta che siamo felici di avere dei figli, senza lamentele o sostegno: questo lascia molti genitori alle prese con la crescita dei propri figli da soli, cercando al contempo di non “bruciarsi”.

Il burnout genitoriale è un problema reale con cui diverse madri e padri oggi si confrontano.

Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale che può essere causato da uno stress prolungato o cronico, stanchezza, difficoltà finanziarie, problemi relazionali e altro ancora. Quando si è esauriti, si può avere la sensazione di non essere in grado di soddisfare le esigenze della vita quotidiana. Potreste anche sentirvi distaccati dalla famiglia e dagli amici, subire cambiamenti nel sonno o nelle abitudini alimentari o avere difficoltà di concentrazione. Se si è alle prese con uno di questi segnali, è importante intervenire per affrontarli. Ignorarli, infatti, può portare a diversi problemi tra cui depressione, ansia, senso di impotenza, isolamento.

Se state sperimentando una situazione simile, di seguito condividiamo alcuni suggerimenti che potrebbero alleviare il peso dello stress:

1. Parlate con qualcuno che vi possa capire. Può trattarsi di un amico, di un familiare o di un gruppo di sostegno specifico per genitori. Parlare di quello che state vivendo può aiutarvi a sentirvi meno soli e a capire cosa sta causando il vostro burnout e come affrontarlo;

2. Trovate del tempo per voi stessi, anche se si tratta di pochi minuti al giorno. Dedicate ogni giorno un po’ di tempo a fare qualcosa che vi aiuti a ricaricare le batterie. Può trattarsi di leggere, fare un bagno, fare una passeggiata, una telefonata a una persona cara e supportiva: qualsiasi cosa vi faccia stare meglio. NB: a volte pensiamo che un giro sui social media rappresenti una pausa rigenerante. Purtroppo, spesso, non è così. Da un lato, gli schermi tendono a essere di per sè sovraeccitanti e sovraccaricanti per il nostro sistema nervoso, dall’altro, ciò che vediamo potrebbe ulteriormente mettere pressione sulle nostre “prestazioni” genitoriali ed elicitare sensi di colpa, inadeguatezza, frustrazione, etc.;

3. Cercate un aiuto professionale, se necessario. Se i segnali di burnout iniziano a influenzare in modo significativo altri aspetti della vostra vita (come il lavoro o le relazioni), potrebbe essere il momento di cercare un aiuto professionale da parte di un professionista che possa fornirvi ulteriore supporto;

4. Prendete una pausa, se possibile. Se riuscite a staccare dai vostri doveri di genitore, anche solo per un giorno o due, approfittatene! Chiedete a un familiare o a un amico fidato di accudire i vostri figli in modo da avere un po’ di tempo per voi stessi;

5. Appoggiatevi al vostro partner o a un altro sistema di supporto. Uno dei modi migliori per combattere il burnout genitoriale è avere qualcuno a cui appoggiarsi, qualcuno che capisca cosa state passando e che possa offrirvi sostegno quando necessario. Se avete un partner, è importante comunicare apertamente come vi sentite e lavorare insieme come una squadra per affrontare le sfide che si presentano;

6.Coltivate la gratitudine. Questo è un ottimo esercizio da fare quando si è in difficoltà: provate a pensare a tre cose per cui siete grati, anche se in quel momento può non sembrare facile. Potreste essere grati per il vostro bambino che vi ha fatto sorridere quel giorno, per la telefonata di una persona cara o per un bel tramonto sulla via del ritorno a casa. La gratitudine è un sentimento balsamico e nutriente: può aiutarci a mettere in prospettiva le difficoltà che stiamo affrontando ed a concentrarci sulle piccole cose buone che costellano le nostre giornate, alle quali, a volte, non diamo attenzione e/o diamo per scontate.

Fare il genitore può essere una delle esperienze più gratificanti e allo stesso tempo impegnative della vita. Se vi sentite sopraffatti dal ruolo parentale, è importante riconoscere i segnali di un eventuale burnout e prendere del tempo per sé stessi. Si tratta di un investimento importante per il proprio ben-essere e per quello dei propri figli.

Ricordiamo ciò che ci insegnano in aereo prima di decollare: se dovesse rendersi necessaria la mascherina di ossigeno, PRIMA la indossiamo noi e, DOPO, aiutiamo qualcun altro. Senza ossigeno, senza energia, non possiamo aiutare chi ci sta vicino.

E’, inoltre, altrettanto importante cercare una comunità di supporto (che si tratti di amici o familiari) che vi accompagni nel superare i momenti difficili. Non abbiate timore, se necessario, di chiedere aiuto a un professionista. Con il giusto sostegno, si possono superare molte fatiche della genitorialità.

 

 

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