Il gioco del piccolo mondo

Attività per i bambini, Nido

di Silvia Iaccarino

Il gioco del piccolo mondo (small world play) rappresenta una opportunità molto interessante e particolare per i bambini in età prescolare (e non solo).

Si tratta di un gioco dove vengono create delle ambientazioni, degli scenari, per esempio di vita reale (la città, la scuola, il circo, la foresta, il garage delle auto, etc), oppure ispirati da albi illustrati (come per esempio “A caccia dell’orso”), cartoni animati e film, oppure semplicemente ispirati dalla fantasia.

Una volta deciso il tema della ambientazione da costruire, a partire dall’interesse del bambino, dalla sua curiosità, dalla sua necessità del momento, si allestisce lo scenario, con piccole figure, oggetti in miniatura, elementi naturali, poveri, di riciclo. E’ importante inserire nello scenario degli elementi sensoriali, soprattutto per i bambini tra i 2 e 3 anni (ma anche dopo), i quali rendono il gioco più interessante: per esempio sabbia, acqua, foglie, sassi, pigne, conchiglie, cannucce, riso soffiato,  pasta modellabile, e quant’altro.

Non ci sono limitazioni alla creatività e i soggetti delle ambientazioni sono infiniti!

Il gioco del piccolo mondo, quindi, solitamente ha un tema specifico: per esempio la fattoria, il mare, il mondo dei dinosauri, la foresta, il deserto, il Polo Nord…Insomma, tutto ciò che si desidera e che è significativo per il bambino. in genere,  gli animali e le ambientazioni naturali (differenti habitat, per esempio) piacciono molto ai bambini e consentono loro di esplorare diversi ambienti di vita in modo semplice ed efficace.

Come tutte le diverse tipologie di gioco, anche quello del piccolo mondo sostiene il bambino in diverse aree di sviluppo.

 

In particolare: 

  • sviluppo emotivo: grazie alla messa in scena di diverse tipologie di ambientazione, il bambino ha l’opportunità di entrare in contatto con le sue emozioni, e di pensarle, in modo sicuro, garantito dalla cornice simbolica del gioco, rielaborando i suoi vissuti emotivi. Per esempio, se il bambino ha avuto un piccolo ricovero ospedaliero, creare una ambientazione con l’ospedale potrebbe consentirgli di mettere in scena diverse situazioni  vissute e di procedere con la propria “digestione emotiva” dell’esperienza. Inoltre, mentre gioca al piccolo mondo, il bambino può aumentare il suo senso di padronanza e di controllo sulla realtà, rinforzando la fiducia in sè e il senso di auto-efficacia (“sono capace di trasformare il mondo e di agire su di esso in base alla mia volontà”);
  • sviluppo sociale: quando i bambini giocano in piccolo gruppo con queste ambientazioni, hanno l’opportunità di mettere in campo diverse abilità sociali come, ad esempio, la capacità di fare a turno, di ascoltare le idee altrui, di negoziare e fare compromessi, di condividere, etc.;
  • sviluppo cognitivo: sono diversi i problemi che il bambino affronta durante il gioco del piccolo mondo, per esempio non tutte le macchinine entrano nel garage. Egli si trova quindi alle prese con differenti situazioni da risolvere e deve ragionare e sperimentare molteplici soluzioni. Inoltre, il gioco del piccolo mondo sostiene lo sviluppo delle capacità logico-matematiche fornendo diverse opportunità per creare insiemi, per contare, per classificare, ordinare, etc. E ancora, il bambino può allenarsi a costruire cornici di senso e sequenze logico-temporali che accompagnano la propria storia;
  • sviluppo linguistico: mentre il bambino gioca, anche individualmente, è naturalmente portato a verbalizzare ad alta voce ciò che sta facendo, nominando i vari oggetti/personaggi e narrando quanto sta inventando. Allo stesso tempo impara nomi, verbi, aggettivi, etc.;
  • comprensione del mondo: attraverso il gioco del piccolo mondo, i bambini imparano le relazioni di causa-effetto sperimentando e manipolando differenti oggetti. Per esempio, possono imparare che far scivolare una macchinina giù da un piano inclinato la fa andare più veloce. I bambini hanno anche l’opportunità di esplorare le loro idee rispetto a  come funzionano diversi contesti. Per esempio, se un bambino gioca con una ambientazione del Polo Nord, dovrà ideare scenari di gioco differenti rispetto al gioco con la fattoria o la stazione dei treni.

Il gioco del piccolo mondo può essere proposto già dai 2 anni mezzo, quando le capacità simboliche del bambino sono sufficientemente sviluppate e allo stesso tempo il linguaggio sta fiorendo con una maggiore complessità e ricchezza.

In base all’età del bambino, l’ambientazione può essere allestita dall’adulto, il quale la fa trovare pronta, oppure il bambino stesso può concorrere alla sua creazione.

È utile che il piccolo mondo venga posizionato all’interno di una grande e bassa scatola oppure di un grande vassoio, o comunque in uno spazio ben circoscritto, in modo da supportare al meglio le condotte ludiche del bambino, il quale potrà concentrare la sua azione. Nulla vieta, comunque, che egli possa ampliare il suo spazio di gioco uscendo dalla cornice creata per lui.

Importante ricordare che più il bambino è piccolo più lo scenario deve essere semplice, dotato di materiali sensorialmente interessanti  e che possa manipolare con facilità. Con i bambini più grandi (scuola infanzia), l’ambientazione può essere più ricca e articolata, in quanto essi possono gestire più facilmente molteplici stimoli. 

Una volta preparata l’ambientazione, i bambini potranno giocarci come meglio credono, lasciando spazio alla loro fantasia e creatività.

Nella mia bacheca di Pinterest puoi vedere diversi esempi di ambientazioni per il gioco del piccolo mondo 😉 

  “L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione invece abbraccia tutto il mondo”

B. Franklin

Foto in copertina: Little people, big minds

Argomenti:
Il gioco del piccolo mondo - Percorsi Formativi 06

Qualche suggerimento di lettura…

  testo di Daniela DePonti; foto di Francesca Zandonini, Naomi Lubrano, Daniela DePonti – Nido Sogni…
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