Il linguaggio positivo

Educazione e sviluppo infantile

di Silvia Iaccarino

 

“Piuttosto che dire a tuo figlio ‘attento che cadi’, prova a dirgli ‘mantieni l’equilibrio’” A. Jodorowsky

A partire da questa citazione, oggi vorrei portare l’attenzione sull’importanza del linguaggio positivo. E’ stato ampiamente provato che il nostro cervello fatica a leggere la negazione. Se vi dico: “Non pensate a un elefante”…. ecco che immediatamente il pachiderma si rappresenta davanti ai vostri occhi in tutto il suo splendore…😜😜

Di fatto, quindi, la negazione suggerisce ed evoca qualcosa alla nostra mente.

Nello stesso modo, se dico a un bambino di “non fare” qualsiasi cosa, è probabile che, al contrario, egli agisca in tale direzione. Infatti, molti genitori affermano: “appena dico a mio figlio di non fare una certa cosa, ecco che lui la fa subito”.

Ora sapete perché ciò accade

La negazione, oltre a suggerire, di fatto, il comportamento indesiderato, lascia il bambino sprovvisto di una valida alternativa, ovvero l’azione che noi auspichiamo.

Dovremmo quindi abituarci a costruire le nostre frasi al positivo, suggerendo subito i comportamenti voluti invece che evocare quelli inadeguati.

Sulla carta è facile. Nei fatti molto meno: tutti siamo cresciuti, come figli, nei divieti e nelle negazioni. E’ una forma mentale talmente radicata in noi che è difficile persino esserne consapevoli, in svariate occasioni.

Vi invito, anche solo come esercizio, a provare ogni tanto a fare mente locale e modificare il vostro linguaggio. Piano piano, con l’allenamento, potremo abituarci a un nuovo modo di parlare e passare così, anche ai nostri bambini, modalità di comunicazione differenti dal passato, più funzionali e, nel tempo, efficaci.

 

PS: ovviamente, costruire frasi al positivo difficilmente porta i bambini, da subito, ad aderire a quanto richiesto, ma senz’altro aumenta la probabilità che ciò accada ☺️

 

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