di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di Pf06
Vorresti avere la bacchetta magica per calmare il tuo bambino, la tua bambina, quando prova emozioni che turbano, spaventano, fanno piangere. Sì, lo abbiamo pensato un po’ tutte e tutti. Di fronte ad alcune manifestazioni ci sentiamo così impotenti, fragili e vulnerabili.
La regolazione emotiva è uno degli argomenti di cui parliamo più spesso con i genitori, ma anche con educatori, educatrici e insegnanti, perché le emozioni sono un elemento essenziale della nostra vita e contribuiscono allo sviluppo completo di bambini e bambini.
Lisa Cron, story coach e autrice, scrive: “… sebbene alla maggior parte di noi sia stato insegnato che l’emozione offusca la ragione, confonde il pensiero e porta a decisioni impulsive e illogiche, le neuroscienze hanno dimostrato che è vero il contrario: l’emozione è ciò che determina ogni nostra decisione, e questa è una cosa buona”.
Comprendere il significato di regolazione emotiva permette a noi adulti di accompagnare meglio bambini e bambine nel processo di attraversamento delle emozioni e aiutarli, aiutarle, a regolarle in autonomia nel tempo.
Che cos’è la regolazione emotiva?
Quando parliamo di regolazione emotiva ci riferiamo a un processo complesso composto da un insieme di atteggiamenti, comportamenti e strategie attraverso le quali gli individui lavorano, in modo più o meno consapevole, sull’emozione provata per trovare equilibrio.
La regolazione emotiva, oltre a essere un processo individuale, coinvolge anche le persone a noi più vicine (il partner, i genitori, i figli e le figlie, le amiche e gli amici, gli educatori e le educatrici, gli/le insegnanti): gli altri ci aiutano ad attraversare le situazioni e ad agire in modo adeguato al contesto, per adattarci al meglio al nostro ambiente sociale. Si tratta della co-regolazione: regolare le emozioni in modo reciproco e collaborativo, cooperativo.
Le persone imparano ad auto-regolare le emozioni attraverso la co-regolazione emotiva: ed è ciò che succede nel rapporto tra adulto di riferimento e bambini, bambine.
La linea evolutiva degli umani prevede che, all’inizio della vita, sia preponderante la co-regolazione e si arrivi poi, nel tempo, alla capacità di auto-regolazione.
Teniamo conto che, come umani, non arriviamo mai a un punto di totale auto-regolazione: siamo esseri sociali e per tutta la vita necessitiamo di appoggiarci gli uni agli altri, anche da adulti.
La regolazione emotiva è importante
La regolazione emotiva entra in gioco in molteplici momenti della nostra giornata e, in modo particolare, può aiutare noi adulti a sviluppare nei bambini e nelle bambine (ma anche nei ragazzi e nelle ragazze in età adolescenziale) la capacità di regolare le emozioni in autonomia.
Il processo di co-regolazione è essenziale per una crescita sana e completa di bambini e bambine. Sono infatti diversi gli studi che hanno evidenziato la relazione tra lo sviluppo socio-emotivo del bambino/a con, per esempio, la salute fisica e mentale, il rendimento scolastico e il successo sociale e professionale in età adulta.
Regolare le emozioni e co-regolarle insieme non è comunque un percorso semplice. Per compierlo abbiamo bisogno di acquisire consapevolezza sui meccanismi che sostengono il processo di regolazione e imparare a osservare e ascoltare con attenzione bambini e bambine.
Come si sviluppa la regolazione emotiva?
Il processo di co-regolazione emotiva è attivo da subito, dal momento stesso in cui il bambino, bambina, viene alla luce: durante l’infanzia, e in modo particolare fino a 12 mesi circa, il caregiver primario (quindi l’adulto di riferimento) è la persona che svolge il ruolo più importante per attivare le strategie di regolazione.
Nonostante bambini e bambine abbiano sin dalla nascita una serie di dotazioni per autoregolarsi (come ad esempio il sonno, il pianto, il richiamo dell’adulto, il dito in bocca) non sono in grado di autoregolare i loro stati a lungo o di autoregolarsi quando provano sensazioni intense e hanno bisogno di un supporto.
Quando i bambini/e sono turbati, tristi, affranti, arrabbiati, dipendono dall’adulto che si prende cura di loro in quel momento, la persona in grado di accompagnarli ad attraversare le emozioni e ripristinare l’equilibrio emotivo.
Grazie alle risposte che noi adulti diamo loro, imparano a conoscere e distinguere ciò che provano: il sostegno esterno dell’adulto serve proprio a sviluppare la capacità di gestire il disagio emotivo.
Per farti capire l’importanza di questo supporto, proponiamo un esempio concreto: insegnare a bambini e bambine a regolare le emozioni è come insegnare loro ad andare in bicicletta.
Le prime volte, i bambini/e si preoccupano di stare seduti in sella e pedalare e noi teniamo in equilibrio la bici e la spingiamo. Quando i bambini/e si abituano al movimento e imparano a rimanere in equilibrio da soli (dopo qualche caduta, intendiamoci) pedalano in autonomia senza avere più bisogno di noi.
È nostro compito tenere la bicicletta per evitare che si facciano male ma anche per non far perdere loro la motivazione.
La regolazione emotiva segue una dinamica molto simile: bambini e bambini possono disregolare e sperimentare emozioni forti come la rabbia, la tristezza, o la paura. Possono anche spaventarsi delle loro stesse sensazioni corporee, anzi, sono soprattutto queste ultime che li mettono a dura prova in quanto, a differenza di noi adulti, non comprendono bene cosa accade loro e possono agitarsi.
Per aiutarli a comprendere che non c’è nulla di cui avere paura rispetto a ciò che sentono nel corpo e dotarli, nel tempo, della capacità di so-stare e di attraversare gli stati emotivi, come adulti abbiamo il compito di intervenire e infondere calma e sicurezza in loro.
5 strategie di regolazione emotiva per i bambini e le bambine
Molti genitori e professionisti, durante le consulenze e supervisioni chiedono suggerimenti su come lavorare al meglio nella regolazione delle emozioni di bambini e bambine e in che modo possano attivare un processo di co-regolazione favorevole. In questi casi, consigliamo di seguire un percorso che oggi lo condividiamo qui con te.
1. Partiamo dalla nostra autoregolazione
Noi adulti siamo dei veri e propri modelli per i nostri bambini e bambine: se siamo regolati, se sappiamo autoregolare le nostre emozioni, sarà più facile insegnare loro modalità costruttive per la regolazione delle loro stesse emozioni.
Però è anche difficile rimanere calmi quando i bambini/e disregolano. In queste situazioni è importante acquisire consapevolezza del nostro stato d’animo e rimanere in presenza: Esserci, per come possiamo, anche se ci sentiamo in difficoltà. Esserci come umani, con la nostra fatica e vulnerabilità.
Facciamo due o tre respiri profondi, liberiamo la mente dai pensieri e dai pregiudizi verso noi stessi e verso i bambini, senza farci inutili sensi di colpa: è impossibile essere SEMPRE in grado di regolare sé stessi e i bambini/bambine di cui ci prendiamo cura.
Un aspetto importante da tenere a mente, rispetto alla nostra autoregolazione, riguarda il lavoro sul corpo: non a caso prima si diceva di respirare. Infatti, il primo passo riguarda l’aiutare il corpo a ristabilire un maggiore equilibrio proprio sul piano delle sensazioni che proviamo. Sono quelle, infatti, come correlato fisiologico degli stati emotivi, a creare spesso fatica: si accorcia il respiro, batte forte il cuore, sentiamo calore, si infiamma il volto. Respirare aiuta molto a recuperare maggiore centratura e suggeriamo una modalità molto semplice: svolgere brevi inspirazioni e lunghe espirazioni, come fare le bolle di sapone, per capirci.
Infatti, le lunghe espirazioni attivano il nostro nervo vago e supportano il corpo a ristabilire una maggiore calma nel corpo.
Se poi dovessimo sentire che da soli non riusciamo a sostenere la situazione, è importante chiedere aiuto a parenti, amici o, se riteniamo necessario, affidiamoci a un/una professionista che può aiutarci.
Consulenze individuali e supporto alla genitorialità
2. Valorizziamo tutte le emozioni
Verrebbe spontaneo ignorare, liquidare o (ancora peggio) rifiutare le emozioni che consideriamo negative per risolvere in modo veloce la questione.
Proviamo invece ad attivare un ascolto empatico, a metterci nei panni di bambini e bambine per capire cosa provano e perché. Se riusciamo a valorizzare le emozioni, miglioriamo le competenze socio-emotive dei bambini/e e diminuiamo il disagio.
3. Evitiamo le punizioni
Quando bambini e bambine manifestano le loro emozioni più forti, tendiamo spesso a sgridarli/le.
Prima di tutto, ricordiamo che non lo fanno apposta, non vogliono provocarci o farci un dispetto, ma si trovano in una situazione di fatica.
Inoltre, reprimere le emozioni che consideriamo negative è un gesto che può compromettere lo sviluppo emotivo dei bambini e rendere più complessa la costruzione delle capacità di autoregolazione.
4. Impariamo a essere pazienti e coerenti
La pazienza e la coerenza sono due doti fondamentali per gli adulti nei confronti dei bambini (non sempre, eh!): le capacità nell’autoregolazione emotiva non si imparano subito, ma hanno bisogno di tempo. Durante il processo di acquisizione, la co-regolazione è fondamentale ed è importante sospendere il giudizio su bambini e bambine, tenendo a mente che sono giovani, inesperti, immaturi, terranauti che stanno imparando tutto, anche le emozioni e come regolarle.
Prima dei 7-8 anni bambini e bambine non sono ancora sufficientemente in grado di autoregolarsi con efficacia e, comunque, servono 25-30 anni – come ci dicono le neuroscienze -, perché un umano giunga al completamento maturativo di tutta una serie di funzioni superiori (funzioni esecutive) le quali, poi, si evolvono e maturano lungo tutto l’arco della vita.
5. Promuoviamo una genitorialità attiva
Se ci coinvolgiamo in un’interazione calda e di sostegno con bambini e bambine, riusciamo a instaurare con loro un legame più stretto, perché infondiamo sicurezza.
Impariamo a riconoscere i segnali emotivi di fatica e ad accorgerci dei loro bisogni: le interazioni gentili e amorevoli aiutano i bambini a comprendere, esprimere e regolare le emozioni. In questo modo riusciamo a modellare e promuovere la regolazione emotiva dei bambini/e che, dopo averla interiorizzata e fatta propria, possono a loro volta applicarla nei contesti quotidiani.
Come possiamo aiutare i bambini a regolare le emozioni?
Le esperienze di co-regolazione emotiva sono i pilastri dello sviluppo socio-emotivo dei bambini e delle bambine: la loro capacità di autoregolazione evolve nel tempo, grazie al supporto e accompagnamento degli adulti, e cresce insieme a loro, per questo a ogni età corrisponde un livello differente di regolazione delle emozioni e una risposta emotiva sempre nuova.
Con il passare degli anni i processi diventano sempre più sofisticati ed elaborati e ogni soggetto sviluppa le proprie competenze socio-emotive in modo unico.
Vediamo come possiamo supportare bambini e bambini nello sviluppo dell’autoregolazione nella fascia 06.
Dalla nascita fino ai 12 mesi
È la fase più delicata e sensibile: nel primo anno di età prestiamo attenzione ai segnali corporei espressi dai bambini/e e dimostriamo la nostra presenza fisica con un contatto fisico caldo e premuroso. Parliamo con una voce calma e un tono dolce per aiutarli a stabilizzarsi.
Se sono a disagio, proviamo a cambiare ambiente e cerchiamo uno spazio privo di stimoli.
Dai 13 ai 24 mesi
Anche in questa fase bambini e bambine hanno bisogno di contatto fisico e di essere confortati da una voce tranquilla. Se manifestano emozioni spiacevoli possiamo infondere un senso di sicurezza stando loro vicino, accogliendo e legittimando le emozioni stesse, mostrando loro fiducia nel fatto che sono stati d’animo di passaggio, e presto si sentiranno meglio.
In questa fascia di età, verbalizziamo le emozioni e insegniamo loro le parole per renderle concrete: “Giovanni, Lucia, mi sembri molto arrabbiato in questo momento, lo capisco, hai ragione. È difficile accettare di non poter fare quello che si vuole quando si vuole…tra poco andrà meglio, sono qui con te”.
Nella newsletter Semi di Crescita di ottobre abbiamo regalato una mini-guida sulle parole da dedicare ai bambini, un contenuto esclusivo per i nostri iscritti.
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Semi di Crescita – la newsletter di Silvia Iaccarino
Dai 25 mesi ai 6 anni
In questa fascia di età bambini e bambine sono sempre più consapevoli di ciò che provano ed è un momento molto favorevole per insegnare loro a nominare i diversi tipi di stato emotivo secondo la nostra cultura di riferimento, per poter poi esprimerle con le parole.
È importante far capire loro che l’uso della verbalizzazione facilita la nostra comprensione dell’emozione – e facilita gli altri -, migliorando anche il sostegno che possiamo offrire.
Quando i bambini disregolano, usiamo modi e parole regolanti: possiamo toccare in modo delicato il corpo per tranquillizzare il bambino/a e invitarlo/a a calmarsi con un bicchiere d’acqua, alcuni respiri profondi, le bolle di sapone, una passeggiata all’aperto, un disegno, una lettura gradevole. Cambiamo modalità in base a come conosciamo il bambino/a e a cosa sappiamo che lo/la aiuta a stare meglio.
È anche importante, allo stesso tempo, non agitarsi e affaccendarsi in ogni modo per farlo/a uscire dallo stato emotivo eventualmente spiacevole che sta attraversando. Infatti, bambini e bambine hanno bisogno di interiorizzare l’idea che le emozioni non sono pericolose e che non vanno né evitate né eliminate.
Serve che imparino ad attraversarle e anche a so-stare in esse, ad accoglierle come messaggeri da ascoltare: esse ci parlano di come stiamo, dei nostri bisogni, di ciò che è per noi essenziale per nutrire la nostra esistenza.
La regolazione emotiva è un atto d’amore
Co-regolare le emozioni di bambini e bambine e accompagnarli nel processo di acquisizione dell’autoregolazione, nonché fornire loro gli strumenti necessari per riuscire a nominare e riconoscere le emozioni, è un gesto di amore perché li/le aiutiamo a valorizzare lo sviluppo socio-emotivo lungo il percorso di crescita personale.
Supportiamoli/e a identificare le sensazioni che potrebbero segnalare una disregolazione emotiva, e a usare le strategie di regolazione prima che la sensazione corporea prenda il sopravvento. Aiutiamoli a imparare a regolarsi quando le sensazioni sono diventate intense, soprattutto abituandoli all’importanza di chiedere aiuto e appoggiarsi a persone amiche per non sentirsi soli in questi momenti delicati.
Passare ai bambini/e l’idea che gli altri possano essere un supporto è un regalo per la vita, perché sarà utile anche in futuro, non solo nel presente. Saper chiedere aiuto è un importante tassello nella costruzione del nostro benessere emotivo (e non solo!) lungo tutto l’arco della nostra esistenza.
Facciamo tutti insieme un respiro profondo, contiamo fino a tre, espiriamo lentamente e a lungo. Ripetiamo due o tre volte la respirazione consapevole fino a raggiungere uno stato emotivo calmo e sereno.
I processi di regolazione, co-regolazione e autoregolazione emotiva, vanno allenati con costanza: a volte soluzioni semplici aiutano a risolvere problemi grandi.