Qui di seguito trovate un mio breve articolo apparso sul numero 1 della rivista “Educare 0-3” di Ottobre 2015
Settembre è arrivato e con lui l’ambientamento dei nuovi bambini e il ritorno dei “vecchi”. È un mese impegnativo, carico di emozioni, anche contrastanti: timore, paura, rabbia, frustrazione, tristezza, malinconia per il distacco e l’ingresso in un luogo ignoto, ma anche curiosità, interesse, sorpresa, gioia per la scoperta di nuovi spazi, nuovi giochi, nuovi amici.
Un libro che ha contribuito a sciogliere diversi nodi durante l’ambientamento di alcuni bambini è A più tardi di Jeanne Ashbé (Babalibri, 2007), utilizzato sia dalle educatrici sia dai genitori, a casa con i loro figli, in continuità con la lettura svolta al nido. Si tratta di un formato piuttosto grande (30×24 cm) con semplici immagini dai colori e contorni definiti. Le figure e il testo ritraggono la routine della vita al nido, dall’ingresso all’uscita, di Milo e Anna. Milo arriva con la mamma, Anna con il papà e, dopo i rassicuranti saluti accompagnati dalla comunicazione di chi li andrà a prendere nel pomeriggio, i due protagonisti trascorrono la giornata tra diversi momenti di gioco, il pranzo, il cambio, il sonno, la merenda e l’arrivo dei genitori.
Il testo è semplice, collegato strettamente alle figure. Le rime e le assonanze lo rendono orecchiabile e facile da imparare e ricordare, aumentando così l’effetto rassicurante per i bambini. Lo svolgersi della routine nel libro, che ricalca fedelmente la routine reale al nido, aiuta i piccoli a riconoscere e metabolizzare i diversi passaggi, contribuendo a integrarla in uno schema del mondo identificabile e prevedibile.
Utilizzare i libri in accordo con i genitori, facilita lo scambio e il confronto tra educatrici e famiglie, contribuisce al consolidarsi della fiducia reciproca e dell’alleanza educativa, promuove la lettura come strumento di supporto emotivo, possibilità di cui non sempre i genitori sono consapevoli.
Un discorso particolare merita Dov’è Spotty? di E. Hill (Fabbri, 2000): dal punto di vista emotivo, il libro ribalta la prospettiva della separazione, perché questa volta è il bambino che si allontana e si nasconde volontariamente, dominando quindi la situazione e sperimentando “l’essere cercato”, ovvero esistere nella mente e nel desiderio dell’altro, della mamma in particolare, condizione essenziale per il suo sano sviluppo psicologico: “Ho bisogno di essere nel tuo sguardo, nel tuo desiderio, per crescere”. Infatti, “l’esistenza di un individuo non è decisa dalla fisicità del suo corpo, ma dalla sua presenza nel pensiero degli altri” (R. Quaglia) e “io esisto perché sono stato pensato da un altro, perché ho trovato me stesso pensato nella mente dell’altro” (I. Castelli).
Altri consigli di lettura per i bambini sull’ambientamento al nido e sul distacco:
- Amant K. “Il mio primo giorno di asilo” (Clavis, 2010)
- Ashbè J. “A più tardi!” (Babalibri, 2007)
- Cozza G., Agnelli M.F. “Alice e il primo giorno di asilo” (Il leone verde, 2010)
- de Greef S. “Lacrime che volano via” (Babalibri, 2009)
- Deneux X. “Marco va all’asilo nido” (Tourbillon, 2013)
- Donaldson J., Scheffler A.“Dov’è la mia mamma?” (Emme, 2006)
- Dubois C., Stibane “Voglio anch’io la mamma” (AER, 2001)
- Hill E. “Spotty va a scuola” (Fabbri, 2001)
- Jeram A. “Banny, piccolo mio” (Emme, 1999)
- Katz K. “Mamma dove sei?” (Ape Junior, 2013)
- Trotter S., Mantegazza G. “Mamma dove sei?” (La coccinella, 2012)
- Van Genechten G. “Neve pesciolino bianco” (Nord Sud, 2006)
Qui potete leggere l’articolo in pdf ambientamento al nido