L’ambientamento al Nido/Scuola dell’infanzia – indicazioni utili per genitori e professionisti

Educazione e sviluppo infantile, Nido, Scuola dell'Infanzia

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

 

 

Gennaio e settembre sono generalmente i momenti più densi ed impegnativi per l’ingresso dei bambini e delle bambine nei Nidi e nelle Scuole dell’Infanzia. Non è così per tutti i servizi educativi: in alcune località, infatti, non è prevista la chiusura estiva e l’ambientamento si spalma lungo il corso dell’anno.

Come sappiamo, questo è un momento delicato tanto per i piccoli che entrano al Nido quanto per i più grandi che si inseriscono alla Scuola dell’Infanzia ma anche per i loro genitori che si apprestano ad affrontare un cambiamento importante.

COSA POSSIAMO FARE NOI ADULTI PER ACCOMPAGNARE BAMBINI E BAMBINE IN QUESTO PASSAGGIO?

Innanzitutto è fondamentale stare nelle loro emozioni, ascoltarle e legittimarle.. Provare tristezza, dispiacere, nostalgia, rabbia, paura è fisiologico e naturale. Tali emozioni, per quanto spiacevoli, devono essere accolte e non negate.

Il bambino vivrà continue separazioni nel corso della sua vita e ha bisogno di imparare a gestirle, sapendo di poter contare sul supporto empatico degli adulti: “Sei triste, ti capisco….Anche io vorrei giocare con te invece che andare al lavoro…Ci vedremo più tardi e faremo un bel giro al parchetto“. Come dice la seguente citazione a cura del Gottman Institute: Spesso aiuta di più ascoltare la tristezza piuttosto che cercare di alleviarla“.

Accogliere il pianto del/la bambino/a, o qualsiasi altro modo attraverso cui comunica il suo stato emotivo, è importante affinché  possa “digerire” le sue emozioni.  Come dice C. Pavese: “Non ci si libera di una cosa evitandola, ma solo attraversandola”. E’ solo esprimendo ed attraversando la propria emozione che il bambino può andare oltre.

Per fare questo in modo equilibrato e sano, c’è bisogno di adulti che ascoltino e contengano il suo vissuto, facendogli sentire di essere riconosciuto e compreso e che non è da solo a maneggiare le sue emozioni. In questo modo lo si rassicura sul fatto che c’è qualcuno di affidabile che può farsi contenitore, che sa reggere il carico emotivo, comunicandogli che è normale ciò che prova e che, un po’ per volta, andrà meglio.

QUALI POSSONO ESSERE ALLORA I SUGGERIMENTI CHE POSSIAMO CONDIVIDERE CON LE FAMIGLIE PER SUPPORTARE I BAMBINI E LE BAMBINE A GESTIRE LE LORO EMOZIONI?

Si possono mettere in campo alcune risorse, ciascuno, ovviamente, potrà prendere spunto da quanto elencato in base all’età del bambino, della bambina, alla sua soggettività e anche in base a ciò che corrisponde di più al proprio modo di sentire, di essere e di fare, rielaborando e riadattando i suggerimenti alla propria routine familiare.

N.B. Le seguenti indicazioni non sono “ricette magiche”, ma suggerimenti per sostenere i bambini e le bambine che hanno bisogno nell’affrontare questa nuova sfida evolutiva.  Il sostegno emotivo e la propria presenza sensibile sono atteggiamenti su cui tali indicazioni dovrebbero appoggiarsi.

Per i genitori può essere utile:

  • A seconda dell’età, coinvolgerlo nei preparativi (fare insieme gli acquisti necessari per esempio) in modo che viva in maniera attiva l’ingresso a scuola/nido;
  • creare un rituale per l’ingresso, per esempio una routine che si ripeta uguale tutti i giorni prima di uscire di casa e/o prima di entrare nella struttura educativa;
  • sempre in base all’età, aiutarlo a gestire il distacco sostenendolo, se lo desidera, nel gioco del far finta, che rappresenta una possibilità e un’opportunità per lui/lei di rielaborare quanto avviene nel corso della giornata;
  • tenere presente che, nelle prime fasi di ambientamento, è meglio evitare di impegnare eccessivamente il bambino e la bambina fuori casa e in attività varie;
  • tenere anche presente che, se c’è a casa una sorella/un fratello, il bambino potrebbe temere di perdersi qualcosa di importante.
  • salutare il bambino comunicandogli chi verrà a prenderlo e cosa si farà insieme al ricongiungimento;
  • dire al bambino che, anche se siamo al lavoro, lo penseremo, anche mostrandogli le sue foto che conserviamo nel telefono. Per i bambini è importante sapere che continuano ad esistere nella mente dei loro genitori anche quando non sono presenti fisicamente. Per lo stesso motivo, al ricongiungimento è utile ribadire al piccolo che lo si è pensato, comunicando la gioia di rivedersi;
  • ricordare che il bambino comprende quello che i genitori sentono: se si ha fiducia nella struttura educativa e in chi vi opera, anche il bambino ne trarrà vantaggio;
  • sapere che, dopo un momento di entusiasmo iniziale, può accadere che il bambino esprima di non voler più andare al nido/scuola: è normale. Accoglietelo ed aiutatelo a comprendere che presto si ambienterà. Confrontatevi anche con educatrici, educatori ed insegnanti.

 

CI SONO ALTRI STRUMENTI CHE I GENITORI POSSONO METTERE A LORO DISPOSIZIONE?

Oltre a ciò i bambini possono essere confortati da alcune azioni concrete e da strumenti in grado di supportarli nel momento in cui si sentono tristi. Anche il personale educativo può indirizzare i genitori verso questi piccoli rituali da cui i bambini e le bambine possono trarre grande beneficio.

Si tratta di azioni semplici, piccoli rituali od oggetti facili da trovare e che, appoggiandosi sul pensiero magico del bambino in questa fascia di età e sul suo bisogno di concretezza, possono aiutarlo a gestire le proprie emozioni.

In particolare, il GENITORE può (a scelta):

  1. affidare al bambino/a un proprio oggetto da custodire e che poi viene restituito al ricongiungimento;
  2. dare al bambino/a una piccola scatola o un sacchettino, da portare e tenere a scuola, pieno di baci che potranno confortarlo quando lui/lei ne ha bisogno;
  3. consegnare al bambino/a un biglietto da tenere in tasca con un disegno tutto per lui/lei;
  4. soffiare dei baci nelle tasche del bambino/a dicendogli/le che potrà usufruirne quando ne ha bisogno durante la giornata;
  5. spiegare al bambino/a che lui ed i genitori sono sempre collegati da una corda invisibile che li tiene uniti quando non stanno insieme. Al mattino, prima di salutarlo a scuola, si può fare l’azione di collegare questa corda invisibile.

E COSA POSSONO FARE EDUCATORI/EDUCATRICI/INSEGNANTI?

Educatrici, educatori e insegnanti, a loro volta, possono trarre spunto da quanto detto fino qui per sostenere bambini, bambine e genitori in questo delicato passaggio. Aggiungiamo:

  • l’album di famiglia. Ogni bambino ha, presso la struttura educativa, un album (realizzato a casa dai genitori o durante l’ambientamento al Nido) con fotografie significative del suo percorso di crescita, foto dei genitori, di nonni, zii, etc. che può sfogliare quando desidera e condividerlo con il gruppo;
  •      la scatola dei reperti delle vacanze. Si tratta di un contenitore (uno per ciascuno) all’interno del quale possono essere conservati oggetti raccolti durante le vacanze e che possono rappresentare, in continuità, un punto di partenza per ricerche condivise all’interno del gruppo.

Nei momenti in cui il bambino manifesta tristezza, l’educatrice può sostenerlo in primis ascoltando e legittimando le sue emozioni e poi fornendo, per esempio, uno dei due strumenti appena descritti o altri ancora partendo e sostenendo interessi e bisogni del bambino.

Infine, un’ulteriore risorsa è rappresentata dai libri per bambini che parlano dell’ingresso al Nido/ a Scuola (da proporre sia a casa che nella struttura educativa) e di cui ho parlato ad esempio qui.

Una nota importante: i libri non sono “magici” nel senso che non vanno utilizzati come “medicina” per i piccoli, ma possono rappresentare una risorsa per rassicurarli sul fatto che anche altri vivono le loro stesse esperienze ed emozioni e possono essere una base da cui (a seconda dell’età del bambino) avviare una conversazione “emotiva” (vedi anche il lavoro dell’equipe della prof.ssa Grazzani in Bicocca) .

Come anticipato, queste indicazioni vogliono essere uno spunto e non si tratta di ricette miracolistiche per “aggiustare” gli stati emotivi implicati in questo particolare momento di vita dei bambini e delle bambine. Ciascun genitore o educatore/trice e insegnante potrà arricchire, adattare, modificare, costruire modalità proprie per sostenere i piccoli in questo passaggio evolutivo, sempre a partire dall’accoglienza delle loro emozioni.

Oltre a ciò, ai genitori ricordiamo che un atteggiamento che dà fiducia ai bambini e li proietta positivamente verso una nuova e stimolante avventura è senz’altro necessario e utile.  I bambini stanno intraprendendo un percorso importante per la loro crescita e conquista dell’autonomia. Sapranno trovare in se stessi, negli educatori, nei genitori stessi e nell’ambiente le loro risorse e strategie per adattarsi positivamente alla nuova realtà e, per i caregivers, è importante fidarsi del fatto che i professionisti sanno prendersi cura dei loro bambini e bambine.

Ecco in sintesi alcune posture che consigliamo agli adulti di tenere prima e durante l’ambientamento:

Per i genitori:

Affiancate il vostro bambino/a

Partecipate attivamente: l’antidoto più potente per vincere la paura è la conoscenza.

Fate domande al personale educativo in caso di dubbi.

Riempite il “serbatoio affettivo” (https://percorsiformativi06.it/il-serbatoio-affettivo/) dei vostri bambini e delle vostre bambine: le esperienze vissute al Nido e alla Scuola dell’Infanzia sono ricche di stimoli ma, nello stesso tempo, come per noi adulti, a volte può essere faticoso trascorrere molte ore fuori casa.

 

Per i professionisti e le professioniste dell’educazione:

Preparate l’ambiente fisico e relazionale: deve parlare in termini di sicurezza per adulti e bambini/e.

Fate attenzione a luci, colori, suoni e rumori.

Preparate le famiglie dando indicazioni pratiche e organizzative che vi sembra che per loro possano essere importanti per capire: cosa possono aspettarsi che succeda, cosa possono fare coi bambini, date loro conto di quello che potrà succedere.

Non caricate i genitori di ansia da prestazione: il genitore non deve sentirsi in difetto.

Date al genitore strumenti e informazioni per capire l’intervento educativo.

Sospendete il giudizio e date il meglio per far star bene l’altro/a.

 

 

Buoni ambientamenti a tutti e tutte.

 

 

 

 

 

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