I bambini amano giocare con la terra: fin da piccolissimi, appena possono la toccano, l’afferrano, scavano e inventano nuovi paesaggi.
Ma cos’è la terra? Un prezioso ecosistema naturale che varia da zona a zona, caratterizzato dalla presenza di sostanze inorganiche (argilla, sabbia, sassi) mischiate a quantità variabili di sostanze organiche (radici, erba, piante, semi, frutti, animali).
La terra si trova “fuori”: la più vicina è proprio nel giardino della scuola ed è lì che va cercata, in un luogo che dovrebbe essere vissuto come un ambiente familiare e quotidiano durante tutto l’anno, in cui svolgere giochi, sperimentazioni, esplorazioni, in continuità rispetto all’ambiente interno.
Giocare con la terra, il fango, la creta
La terra, insieme ai materiali che si trovano nell’ambiente naturale, può costituire una preziosa risorsa di connessione tra il fuori e il dentro.
Fuori si può sperimentare la sua compattezza, penetrabilità e consistenza, (con e senza acqua), con l’aiuto di palette e strumenti coi quali scavare, cercare, spostare, ammucchiare, ma anche distribuire e utilizzare per moltissime attività creative, dal gioco costruttivo a quello simbolico.
Con acqua e terra bambini e bambine sperimentano diverse consistenze e provano la correlazione tra la quantità di ciascun elemento nel modificare la massa dei diversi composti e impasti.
Il fango prelevato in giardino può essere messo a decantare e ad asciugare in una vaschetta per sperimentare i processi di filtrazione, setacciamento, separazione, diluizione.
E, quando otteniamo un miscuglio omogeneo che lascia una traccia colorata sulle mani e sui fogli, arte e scienza si fondono: dalla sperimentazione scientifica nascono la creatività e l’espressione artistica.
Poi c’è la creta, una terra pin prevalenza argillosa, che attiva nei bambini processi esplorativi, manipolativi, percettivo-sensoriali e creativi compositivi nella ricerca di possibili soluzioni/azioni che rafforzano quegli organizzatori cognitivi tanto importanti per comprendere e organizzare le conoscenze sul mondo.
Con nuove consapevolezze nate dall’esperienza adulta riflettiamo insieme su cosa fanno i bambini e le bambine: a partire da questo piano osservativo e descrittivo, cerchiamo di interpretare quali processi cognitivi possono sviluppare e quali contesti educativi possono meglio sostenerli e svilupparli.