Il cervello umano è immaturo alla nascita e si struttura gradualmente, il che consente di mettere in gioco dei processi plastici fortemente individuali. Questa immaturità è un vantaggio che permette progressive modifiche e adattamenti all’ambiente, modifiche che grazie agli strumenti delle
neuroscienze è possibile mettere in evidenza già nella fase fetale in cui, ad esempio, vengono gettate le basi della motricità e del linguaggio.
Il neonato, dunque, nasce già con una serie di predisposizioni ed esperienze che costituiscono i primi mattoni del suo sviluppo cognitivo e affettivo. Conoscere queste tappe e processi plastici significa gettare le basi del comportamento del bambino, dell’adolescente e dello stesso adulto.
Nel corso si partirà dal ruolo delle esperienze fetali e delle esperienze motorie neonatali. Verranno poi considerati alcuni aspetti della maturazione quali le basi dell’apprendimento, il ruolo dei neuroni specchio, la strutturazione del linguaggio, il ruolo fondamentale della motricità e delle esperienze visive. Le modifiche plastiche del cervello coinvolgono anche lo sviluppo emotivo e sociale.
Nell’insieme, le conoscenze neuroscientifiche aprono nuovi scenari sull’importanza delle prime esperienze, anche in termini di gettare le basi di quella che viene definita la “riserva cognitiva” del cervello.
professore emerito Università La Sapienza di Roma.