di Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista
Quello che ogni bambino ci direbbe se potesse è, per favore, di non lasciarlo mai andare, di non prendere sul personale le sue azioni, di amarlo a dispetto della sua immaturità. Ci direbbe che non è lì per renderci la vita difficile ma che è solo fedele agli istinti e alle emozioni che sono dentro di lui.
Deborah MacNamara
Una affermazione molto profonda quella della MacNamara, su cui costruire riflessioni in merito alla non intenzionalità “negativa” dei comportamenti di bambini e bambine, i quali non agiscono “contro” di noi, per farci arrabbiare, per sfidarci o provocarci. Piuttosto agiscono ciò che sentono in modo immediato, istintivo e istantaneo, perché non hanno ancora la capacità di auto-regolare le loro intense emozioni e il loro stato neurofisiologico.
Cambiare paradigma, spostare lo sguardo da “lo fa apposta/è capriccioso/non rispetta la mia autorità/etc” a “ha bisogno di aiuto/si sente in difficoltà/ha bisogno di una guida” fa tutta la differenza del mondo. In primis, nel creare in noi aspettative differenti, le quali a loro volta modificheranno la nostra capacità di so-stare dentro le situazioni. Infatti, se pensiamo che il bambino/a si comporta in modo intenzionale per “attentare” alla nostra autorità, è piuttosto difficile mantenere calma e pazienza. Se però cambiamo le lenti con cui osserviamo il comportamento e iniziamo a vedere una comunicazione, una richiesta di aiuto, può diventare più alla nostra portata rispondere con calma ed empatia.
Si tratta sia di un cambio di sguardo rispetto alla nostra “idea di bambino”, sia di una nostra disponibilità personale a mettere in discussione l’educazione che abbiamo ricevuto come figli. Ci hanno detto, da piccoli, che eravamo “cattivi”, “maleducati”, “irrispettosi” etc. I nostri genitori non avevano le conoscenze che possediamo oggi e hanno fatto il meglio che hanno potuto, per quello che sapevano. Ma oggi abbiamo l’opportunità di smarcarci dall’educazione perlopiù autoritaria che abbiamo ereditato. Possiamo andare oltre e attuare un cambio di paradigma.
Sta a noi adulti abbracciare un nuovo sguardo, in grado di alleggerire il nostro compito con aspettative più aderenti alle reali possibilità dei bambini e delle bambine e alla loro linea evolutiva.
Sta a noi adulti entrare in noi stessi e sciogliere quei nodi e quelle ferite che oggi non ci permettono di guardare ai bambini come ci suggerisce la MacNamara. E’ nostra respons-abilità essere abili a rispondere ai comportamenti dei bambini e delle bambine guardando oltre la superficie, provando a tradurre le azioni in messaggi e incontrare il bambino/a reale che abbiamo davanti, invece che le proiezioni derivanti dai nostri vissuti infantili e da credenze “inquinanti” che bloccano il nostro sguardo e tengono chiuso il nostro Cuore.
I bambini e le bambine hanno bisogno di incontrarci nel Cuore. E noi abbiamo, a nostra volta, lo stesso bisogno.
E’ nel nostro Cuore morbido e accogliente che possiamo reciprocamente nutrirci e incontrarci Davvero. I bambini ci aspettano a braccia sempre aperte.