testo di Daniela DePonti; foto di Francesca Zandonini, Naomi Lubrano, Daniela DePonti –
Nido Sogni di Fate, Vignate
Questo anno educativo è iniziato con un grande progetto: rivedere le nostre pratiche di vita quotidiana.
Ogni anno educativo è diverso dal precedente, lo sono i bambini e le bambine, le famiglie, lo siamo noi professioniste rinnovate nella nostra formazione.
Rivedere quindi, per vedere di nuovo con nuovi occhi.
Uno dei cambiamenti riguarda la modalità di organizzazione e proposta dello spuntino mattutino.
Non è solo COSA decidiamo di rivedere, è soprattutto COME decidiamo di rinnovare il nostro sguardo.
Il COME ci invita all’ascolto attivo dei bambini e delle bambine, ci guida verso i loro bisogni, ci ricorda di costruire ponti che permettono ad ogni bambino di avanzare, con il proprio passo, verso nuovi punti arrivo.
Nelle prossime righe Il nostro COME, distinto da ieri, distante dal domani.
Colazione a buffet: frutta intera, frutta a pezzi, frutta frullata a disposizione.
In sezione 14 bambini, sembra impossibile.
Eppure.
DILATARE I TEMPI.
Con 14 bambini sembra impossibile.
Eppure.
Lo spuntino mattutino ha inizio alle 9.30 e termina alle 10.30.
Una finestra di tempo accordata con i ritmi della cucina così ogni bambino può prendersi il suo tempo.
“Ognuno ha i suoi tempi” quante volte pronunciamo questa frase?
Noi professionisti nel campo educativo ci crediamo fermamente eppure non sempre ne teniamo in considerazione.
DISTENDERE I TEMPI.
Con 14 bambini sembra impossibile.
Eppure.
Cosa per noi educatori è importante?
Che ogni bambino mangi tutto?
Che capisca il suo senso di sazietà?
Che assaggi qualcosa?
Che scelga cosa mangiare?
Che scelga come mangiare?
Che scelga quando mangiare?
Che scelga se mangiare?
Che si avvicini incuriosito?
Che guardi da lontano?
Che si sieda a tavola?
Che resti a tavola fino a quando tutti hanno finito?
Che si possa alzare terminato di mangiare?
E per ogni bambino, cosa è importante per il suo benessere?
Quali sono i suoi bisogni?
Quali sono i suoi pensieri?
Partiamo da qui, partiamo da loro.
Osservare, osservarsi.
Ascoltare, ascoltarsi.
Educarsi, educare.
ACCOGLIERE I TEMPI.
Di 14 bambini sembra impossibile.
Eppure.
“Quando sentite di avere fame vi aspettiamo a tavola per la frutta”.
In 3 2 1 qualcuno lo senti arrivare.
Qualcun altro in 5 4 3 2 1.
C’è anche chi ha bisogno di più tempo perché il gioco che ha scelto di vivere lo tiene molto impegnato.
A chi non è mai capitato di procrastinare il momento del pasto perché tanto impegnati in un’attività?
RICONOSCERE I TEMPI.
Di 14 bambini sembra impossibile.
Eppure.
Tutto alla loro altezza per poter fare da soli.
Stoviglie adatte alla grandezza delle loro mani, del loro corpo, del loro fare autonomo.
“L’autonomia si nutre di ascolto, di qualcuno capace di intuire quando e se abbiamo bisogno di un sostegno” fonte web.
L’autonomia, l’autoregolazione, i tempi di attenzione sono unici in ogni bambino e necessitano di comprensione, di cura, di rispetto.
AD OGNUNO IL SUO TEMPO.
14 bambini di età eterogenea.
La più piccola 20 mesi.
Il più grande 32 mesi.
Sembra impossibile.
Eppure.
Indossate i vostri più preziosi ‘occhiali dalle lenti rosa’ e andate alla ricerca del vostro COME.
Che sia sempre un punto di partenza da rivedere ancora e ancora, con nuovi occhi.
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