Le caratteristiche della personalità e dell’età prescolare

Educazione e sviluppo infantile, Genitori, Insegnanti ed educatori
Caratteristiche dell’età prescolare - Percorsi formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

Quali sono le caratteristiche dell’età prescolare? A quale periodo della vita di un bambino, una bambina facciamo riferimento con questo termine?

Quando diciamo età prescolare intendiamo quella luminosa e intensa fascia di età da zero a sei anni.

La psicologa e autrice canadese Deborah McNamara ha coniato la definizione personalità prescolare per indicare le caratteristiche tipiche di bambini e bambine in fascia 0-6 anni, quelle che connotano il loro modo di funzionare.

Lo scopo? Identificare un profilo per definire i tratti dell’età prescolare, periodo connotato da una forte immaturità dal punto di vista dello sviluppo cerebrale.

La maturazione degli esseri umani richiede molti anni: le neuroscienze indicano circa venticinque, trent’anni di tempo prima di raggiungere la maturità.

Relazionarsi con un bambino, una bambina, in età prescolare significa avere di fronte un individuo che è a un quinto del suo percorso di crescita verso la maturazione.

I piccoli raggiungono un primo livello di maturità intorno ai sette, otto anni. Se il processo di sviluppo non ha subito intoppi, dopo tale età bambini e bambine sono più capaci di autoregolarsi ed essere più autonomi in diverse operazioni rispetto all’autoregolazione delle emozioni e del comportamento.

Approfondiamo questo tema e vediamo perché è utile conoscere i tratti tipici dell’età prescolare.

Indice dell’articolo

La costruzione della personalità in età prescolare

Quali sono le caratteristiche dell’età prescolare?

Una chiave di lettura della personalità prescolare

La costruzione della personalità in età prescolare

Manteniamo una certa flessibilità di pensiero: non tutti i bambini e le bambine raggiungono il minimo della maturità verso i sette/otto anni. Per esempio, i bambini altamente sensibili possono metterci un po’ più tempo e potrebbero aver bisogno di compiere i nove anni per acquisire la quota minima di competenze e capacità nell’autoregolazione emotiva comportamentale rispetto ai bambini non altamente sensibili.

Bambini e bambine nascono con circa 100 miliardi di neuroni. Per essere più precisi, i neuroscienziati indicano 86 miliardi di neuroni che sviluppano, nel corso dei primi anni di vita, trilioni di connessioni. L’architettura cerebrale è molto complessa, richiede tempistiche di costruzione lunghe.

Perché è importante per noi adulti avere contezza di questi elementi dello sviluppo infantile e conoscere le peculiarità dell’età prescolare?

Per avere una cornice di supporto, attivare un reframing della personalità prescolare con una visione di lungo termine e considerare che nel periodo 0-6 siamo agli esordi della vita, all’inizio della costruzione del sistema nervoso e del cervello.

Abbiamo il compito di supportare bambini e bambine durante l’età prescolare nella costruzione delle fondamenta e del piano terra della loro casa, della loro personalità. Abbiamo l’opportunità di osservare un processo complesso che necessita consapevolezza per comprendere i comportamenti di bambini e bambine e avere aspettative realistiche rispetto al loro funzionamento.

 

Quali sono le caratteristiche dell’età prescolare?

Noi genitori, educatrici, educatori, insegnanti e professioniste/i dello 0-6 ci occupiamo nella quotidianità della crescita di bambini e bambine.

Conoscere le caratteristiche tipiche della personalità prescolare ci permette di favorire il loro sviluppo e diventare adulti-guida.

Vediamo insieme quali sono i tratti più importanti dell’età prescolare.

 

Autoregolazione e impulsività

I primi elementi da considerare nella personalità prescolare sono l’autoregolazione – faticosa – e l’impulsività.

Bambini e bambine sviluppano nel corso degli anni molteplici capacità, abilità e competenze. Ma il cervello umano – uno degli elementi più complessi del nostro pianeta – richiede tantissimo tempo di integrazione, maturazione, costruzione dell’architettura cerebrale.

A causa delle caratteristiche innate del nostro essere umani, l’impulsività e la scarsa autoregolazione sono distintive dell’età prescolare.

Per questo motivo bambini e bambine hanno bisogno di co-regolazione, di regolazione da parte degli adulti di riferimento.

È importante diventare regolatori esterni e aiutarli ad attraversare le fatiche, le emozioni e a regolare i comportamenti.

Un approfondimento: La regolazione emotiva nei bambini come valore per la crescita

 

Frustrazione e comportamenti aggressivi

In età prescolare bambini e bambine provano con facilità frustrazione e manifestano comportamenti aggressivi.

Con la parola aggressività non ci riferiamo alla violenza, ma a un modo di agire impulsivo, istintivo, di protezione del sé da parte di bambini e bambine.

La tendenza alla frustrazione, all’esplosività, all’aggressività è la conseguenza dell’immaturità cerebrale che si traduce in immaturità emotivo-comportamentale.

Nel periodo 0-6 i piccoli tendono a essere facili prede della frustrazione e a esprimere le loro emozioni in modo intenso. Così notiamo di frequente anche comportamenti di tipo aggressivo: è normale, fisiologico, che bambine e bambine in età prescolare abbiano queste manifestazioni. Certo, la quantità, la frequenza, la durata degli episodi indica quando è il caso di preoccuparsi, soprattutto se non c’è un’evoluzione.

Per esempio, se un bambino/a di cinque anni sbatte la testa al muro, si rotola per terra, è preda della frustrazione tutti i giorni, suggeriamo un primo confronto col pediatra perché è un comportamento tipico dei due anni di età ma non dei cinque.

Durante la crescita di bambini e bambine le manifestazioni intense si mitigano e riducono in frequenza, intensità e durata: se notiamo questa evoluzione possiamo pensare che tutto stia andando nella giusta direzione. Se invece osserviamo ancora verso cinque/sei anni comportamenti molto intensi ed esplosivi, un confronto con un professionista può essere importante.

Un approfondimento: L’aggressività infantile al Nido è parte delle tappe evolutive

 

Ansia da separazione

Bambini e bambine in età prescolare – e in particolare nello 0-3 – hanno un forte bisogno di sentirsi connessi con i loro adulti di riferimento. Tendono a sperimentare una situazione di allarme quando si separano dai genitori: l’ansia da separazione è un tratto abbastanza tipico dei bambini e delle bambine in età prescolare.

Anche in questo caso valutiamo l’intensità, la frequenza e la durata dell’emozione: prestiamo attenzione all’evoluzione dell’ansia da separazione, alla sua riduzione o al suo incremento.

In alcune situazioni può bloccare il piccolo e gli impedisce di ingaggiarsi in una serie di esperienze tra cui andare a scuola o fare sport.

Bambini e bambine che faticano a prendere sonno spesso soffrono di ansia da separazione perché la sera non riescono a staccarsi dai genitori, un atteggiamento tipico della personalità prescolare connesso con la fisiologia del sonno.

Timidezza

Sei al parco con il tuo bambino, la tua bambina, di quattro/cinque anni e incontri un conoscente. Cosa succede? Tuo figlio/figlia si nasconde dietro di te. Ti è capitato?

Ecco, tendiamo a definire questo atteggiamento con la parola timidezza ma non è corretto.

Siamo infatti di fronte a una caratteristica dei bambini/e in età prescolare, una modalità di protezione del sé connessa alla dinamica dell’attaccamento e al funzionamento del legame tra l’adulto e il bambino, la bambina.

I piccoli, già dai 6-8 mesi di vita, sono più selettivi e iniziano a identificare alcuni adulti come le loro figure di riferimento e a provare paura per gli estranei.

Questo comportamento caratterizza la fascia prescolare e costituisce un buon segnale da non inquadrare nella timidezza.

La paura dell’estraneo si sviluppa quando i processi di attaccamento funzionano in modo adeguato. È importante, in questi frangenti, non usare l’etichetta della timidezza sul bambino o sulla bambina. Se per esempio l’estraneo di turno commenta con una frase tipo: “Com’è timido tuo figlio o tua figlia” possiamo rispondere “No guarda, non è timido, semplicemente non ti conosce, prende le distanze e cerca di capire chi sei. È normale che sia così, questa non è timidezza”.

Rispondere in questo modo aiuta il bambino, la bambina, a non percepire l’etichetta della timidezza.

Se il piccolo si sentisse definire timido, potrebbe pensare che ci sia qualcosa che non va in lui o lei e peggiorare la situazione.

 

Giocosità

Bambini e bambine in età prescolare manifestano gioia, entusiasmo, eccitazione, curiosità verso le novità e in generale verso il mondo: hanno un approccio alla vita ludico e giocoso.

Nella fascia prescolare manifestano un forte istinto di avventura, scoperta, indagine, esplorazione, immaginazione e il gioco è l’ambito per eccellenza entro il quale tutte queste caratteristiche possono manifestarsi e prendere spazio.

È fondamentale proteggere il gioco libero dei bambini e delle bambine, offrire spazio e tempo adeguato affinché possano esprimersi in questa dimensione. Il gioco, oltre a essere il lavoro dei bambini e delle bambine, è anche lo strumento grazie al quale:

  • sviluppano le loro competenze sociali, emotive, cognitive,
  • guariscono le loro ferite e fatiche,
  • imparano a risolvere i problemi,
  • apprendono a vivere.

Impariamo a riscoprire il gioco come strumento di apprendimento e a proteggerne la natura, senza focalizzarci solo sulle attività di performance o produttive tipiche della nostra società.

Guarda il video “I giochi più stimolanti e creativi” con Silvia Iaccarino e Giorgia Cozza

 

Opposizione

Durante l’età prescolare bambini e bambine tendono a porre resistenza ed essere oppositivi laddove noi adulti cerchiamo di controllarli.

Accade quando il bambino o la bambina non è connesso o connessa all’adulto e non è nella condizione o nella volontà di aderire a quanto viene richiesto.

La naturale, legittima, normale e fisiologica tendenza dei bambini/e a resistere, disobbedire, opporsi è legata al bisogno di affermare sé stessi, costruire la personalità, la soggettività.

Questo atteggiamento accade soprattutto in opposizione all’altro, perché opponendosi e resistendo alle richieste dell’adulto il bambino o la bambina si riconosce come diverso: “Io non sono te, tu non sei me, io sono diverso da te, sto costruendo la mia personalità, la mia soggettività”.

La costruzione del sé si manifesta attraverso il no, l’opposizione, la resistenza ed è un valore prezioso da preservare, nutrire, alimentare, concedere, legittimare, validare.

 

Connessione

Bambini e bambine in età prescolare hanno bisogno di connettersi e sentirsi vicini ai loro adulti di riferimento, a livello fisico e psicologico. Quando si sentono connessi è più facile che seguano l’influenza dei genitori.

Se desideriamo che i nostri figli e figlie accolgano le nostre richieste è importante privilegiare e nutrire il senso di connessione e vicinanza fisica, affettiva, emotiva.

Impariamo a ricercare la connessione relazionale prima di chiedere al bambino alla bambina di fare qualcosa: se il piccolo si sente connesso segue le indicazioni con maggiore facilità.

Connettersi con l’obiettivo di farsi seguire dal bambino/a non sempre va a buon fine, perché lui o lei è una persona a tutti gli effetti con la sua volontà: per quanto noi possiamo introdurre modalità e strategie favorevoli, il bambino/a ha sempre il diritto di dire “No io non ci sto, questa cosa non mi interessa, non la faccio, non la voglio fare”.

Valutiamo quali richieste possiamo accogliere e quando invece è necessario rimanere fermi sulle nostre posizioni per garantire il benessere e l’incolumità di bambini e bambine.

 

Linguaggio diretto

Caratteristica tipica di bambini e bambine in età prescolare riguarda la modalità franca e immediata di dire quello che pensano senza troppi fronzoli.

Un esempio classico? Il piccolo che davanti alla zia o allo zio riporta con naturalezza un commento poco simpatico che noi abbiamo fatto il giorno precedente su tale zia o zio. Che imbarazzo eh?

Nel tempo bambini e bambine imparano anche il galateo e capiscono che non sempre possono dire ciò che pensano senza filtri.

 

Una chiave di lettura della personalità prescolare

Ritrovi, nell’elenco delle caratteristiche dell’età prescolare, gli elementi che come genitori, educatrici, educatori, insegnanti, riscontri nei bambini e bambine di cui ti prendi cura?

Questa chiave di lettura ci aiuta a capire che il bambino o la bambina non ha nulla di sbagliato se manifesta una di queste caratteristiche, perché sono atteggiamenti tipici della personalità prescolare.

Abbiamo condiviso questo contenuto con l’obiettivo di proporre una cornice per comprendere quali elementi possiamo normalizzare, per quanto faticosi sia nei contesti educativi che familiari.

Nell’età infantile riscontriamo molteplici elementi di gioia, giocosità, entusiasmo per la vita che definiscono il comportamento di bambini e bambine.

Certo, non sempre ci sono solo la scoperta, l’avventura, l’indagine, ma ci scontriamo con le fatiche legate alla regolazione delle emozioni e dei comportamenti.

In questo caso possiamo dire che il tempo aiuta e, insieme alla nostra opera educativa, supporta bambini e bambine a maturare competenze adeguate.

Anche il contesto e l’ambiente che accompagnano bambini e bambine lungo il loro percorso di crescita sono importanti e contribuiscono a formare la loro personalità.

Grazie alla relazione educativa e allo scorrere degli anni, bambini e bambine sviluppano tra i sette e i nove anni – e poi in età adulta – tutte quelle capacità, competenze, abilità necessarie per avere successo nella vita. Avere successo non in termini economici, ma di benessere.

Benessere vuol dire che bambini e bambine possono maturare strumenti, capacità, competenze, abilità utili a navigare il mare della vita, sia quando è tranquillo, sia quando è burrascoso.

Il nostro ruolo di adulti è basilare per affiancare i bambini e le bambine nel costruire la loro personalità.

 

Senti il bisogno di un supporto per individuare strategie educative durante l’età prescolare dei tuoi bambini e bambine?

 

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