Il ruolo dell’interocezione nello sviluppo dei bambini

Emozioni e regolazione emotiva, Genitori, Senza categoria
Interocezione e bambini – Percorsi Formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

Sai che abbiamo otto sensi? Sì, hai letto bene: oltre ai cinque conosciuti da tutte e tutti – vista, udito, olfatto, gusto e tatto -, ve ne sono altri tre: la propriocezione, il sistema vestibolare e l’interocezione.

Oggi approfondiamo l’ultimo, l’ottavo senso: l’interocezione. E vediamo che relazione c’è tra questo senso poco conosciuto – ma molto importante -, e i comportamenti di bambini e bambine.

Per comprendere il valore dell’interocezione è necessario allargare la visuale e aprirci al nuovo perché oggi parliamo di otto sensi ma non sappiamo cosa potranno svelare le neuroscienze tra qualche anno. Non ci sarebbe da stupirsi se scoprissero che l’essere umano è anche dotato di un nono, decimo, dodicesimo senso e oltre.

In questo articolo proponiamo una panoramica introduttiva sui tre sistemi sensoriali meno conosciuti, facciamo un affondo specifico sull’interocezione e vediamo perché conoscerlo può essere un valore aggiunto per genitori, educatrici, educatori e insegnanti.

 

Indice dell’articolo

Sistema vestibolare, propriocezione e interocezione

Cos’è il sistema vestibolare

Cos’è la propriocezione

Cos’è l’interocezione

Che ruolo svolge l’interocezione

Le particolarità dell’interocezione

L’ipersensibilità interocettiva nei bambini e nelle bambine

L’iposensibilità interocettiva nei bambini e nelle bambine

Interocezione e discriminazione degli stimoli

Interocezione e fatiche dei bambini e delle bambine

Interocezione e strategie educative: cinque consigli pratici

L’interocezione e le emozioni

 

Sistema vestibolare, propriocezione e interocezione

Numeriamo i sensi per distinguerli: l’ordine che proponiamo ci serve solo per avere gli stessi riferimenti e seguire una linea condivisa.

Oltre ai nostri importantissimi cinque sensi con i quali sperimentiamo e conosciamo il mondo nel quotidiano, nella vita utilizziamo anche:

  • il sesto senso = il sistema vestibolare,
  • il settimo senso = la propriocezione,
  • l’ottavo senso = l’interocezione.

 

Cos’è il sistema vestibolare

È un sistema sensoriale che si occupa di lavorare sulla posizione e il movimento della testa in relazione alla gravità e allo spazio. È il senso dell’equilibrio e dell’orientamento spaziale, che coordina il movimento con l’equilibrio stesso. Risiede nel nostro orecchio interno, il vestibolo, da cui prende il nome. Il sistema vestibolare interagisce con i nostri riflessi, con la propriocezione, ma soprattutto col sistema visivo, creando una sinergia tra equilibrio, movimento della testa e del collo, vista e occhi, movimento nello spazio.

Il sistema vestibolare è un senso fondamentale senza il quale non potremmo mantenere la postura e gestire la gravità.

 

Cos’è la propriocezione

È un sistema sensoriale che ha i suoi recettori nei muscoli, nei tendini, nei legamenti, nelle articolazioni e si occupa di presidiare il senso della posizione del corpo nello spazio e il cambio di posizione del corpo nello spazio. La propriocezione è il senso che gestisce il movimento degli arti e del corpo a prescindere dall’uso della vista. Per capirci, se chiudiamo gli occhi siamo pressoché tutte e tutti in grado di toccarci il naso con la punta dell’indice. Riusciamo a compiere questo movimento perché abbiamo consapevolezza del nostro corpo, della posizione degli arti e del movimento anche senza la vista.

Se infiliamo la mano nella borsa cercando le chiavi di casa, non abbiamo bisogno di guardare né dentro la borsa né la mano, perché la nostra propriocezione – insieme al tatto – ci consente di toccare gli oggetti e distinguere le chiavi dal portafoglio.

Questa è una sintesi della funzionalità di questi due sensi, giusto per aiutarti a capire quanto sono importanti nella nostra vita.

 

Cos’è l’interocezione

L’interocezione – il nostro ottavo senso – è un sistema sensoriale molto complesso che ci consente di sentire cosa accade dentro il nostro corpo.

L’interocezione permette di sentire il battito cardiaco, i movimenti di stomaco e intestino, la fame, la sete, il senso di sazietà, la stanchezza, il dolore, il caldo, il freddo e ciò che anche gli altri organi interni comunicano.

Ci aiuta a percepire le emozioni e tutto quello che accade dentro di noi in merito agli stati d’animo e alle sensazioni che proviamo.

È un senso fondamentale che, oltre a fornirci informazioni su come stiamo dentro, svolge anche un lavoro più complesso: attraverso la cosiddetta rete interocettiva riesce a compiere una sintesi globale e complessiva delle informazioni che percepiamo fuori e dentro di noi e arrivano al nostro sistema nervoso.

In estrema sintesi, l’interocezione indica come stiamo. Riusciamo a rispondere alla domanda come mi sento grazie al lavoro della rete interocettiva che crea una connessione tra le diverse parti del nostro cervello e del sistema nervoso centrale e periferico per elaborare questa informazione di sintesi su come stiamo in un determinato momento.

Se vuoi approfondire i dettagli dell’interocezione per essere un genitore, educatrice, educatore più consapevole, ti suggeriamo di seguire questo corso:

 

L’ottavo senso: l’interocezione – con Silvia Iaccarino

 

Che ruolo svolge l’interocezione

L’interocezione riporta le informazioni che riceve da cuore, polmoni, reni, stomaco, intestino, vescica, pelle, ossa, livelli ormonali, sistema immunitario.

Questo bagaglio informativo raggiunge il cervello e viene processato in un’area particolare che si chiama insula: si trova nella corteccia e viene definita corteccia insulare.

Che cosa fa in pratica l’interocezione? Siccome è il senso che percepisce le sensazioni interiori del corpo, indica momento dopo momento come stiamo a livello corporeo e di cosa abbiamo bisogno: ci dice se abbiamo fame, sete, sonno o se siamo stanchi.

Se l’ottavo senso funziona correttamente, riporta informazioni puntuali sui nostri bisogni: se lo stomaco brontola facciamo una merenda, se abbiamo la bocca asciutta beviamo. L’interocezione ci aiuta a soddisfare il bisogno: quando l’informazione viene processata dalla corteccia insulare e ne acquisiamo consapevolezza – in pratica ci accorgiamo di avere fame o sete, per esempio – l’urgenza di agire e attivarci stimola un comportamento e di conseguenza un’azione che appagherà la necessità.

Nella nostra quotidianità l’interocezione svolge un ruolo molto importante, così come tutti gli altri sistemi sensoriali e, in base al soggetto, possiamo riscontrare delle particolarità nel suo funzionamento che vanno principalmente in due direzioni:

  • ipersensibilità interocettiva,
  • iposensibilità interocettiva.

Questi aspetti possono condizionare e influenzare il nostro modo di funzionare, tanto in noi adulti, quanto nei bambini e nelle bambine.

 

Le particolarità dell’interocezione

Quali sono e come si manifestano le particolarità dell’interocezione?

L’ipersensibilità o iposensibilità dell’ottavo senso dipendono dalla consapevolezza interocettiva, ovvero la nostra capacità e la nostra possibilità di essere più o meno consapevoli di quello che accade nel nostro corpo e di attivarci in risposta alle nostre necessità.

Facciamo subito un esempio: se sentiamo la vescica piena andiamo in bagno; ma se facciamo fatica a sentire la vescica piena perché la nostra consapevolezza interocettiva a livello della vescica è scarsa, potremmo non arrivare in bagno per tempo.

Puoi già capire che tipo di ricaduta ha la consapevolezza interocettiva nei piccoli.

Focalizziamo l’attenzione su bambini e bambine che possono avere un’iper o un’iposensibilità a livello di interocezione e una consapevolezza differente sulle sensazioni provate e vediamo cosa può succedere.

 

L’ipersensibilità interocettiva nei bambini e nelle bambine

In questi casi cosa accade? È come se il bambino o la bambina sentisse le sensazioni interne del corpo ad alto volume.

Ecco le possibili conseguenze: il bambino o la bambina ha una pellicina vicino a un’unghia e sembra che stia morendo dal dolore; si sbuccia appena un ginocchio o lo picchia pochissimo contro una sedia e inizia una tragedia; ha fame, vuole fare merenda e sembra che non stia più in piedi; appena sente la vescica che si riempie deve andare in bagno, motivo per cui ogni quarto d’ora chiede di fare pipì. Riconosci qualche situazione?

Nel caso dell’ipersensibilità interocettiva ci troviamo di fronte a bambini e bambine che, per esempio, possono:

  • percepire dolori o malesseri anche a fronte di stimoli minimi a livello corporeo,
  • avere sensazioni di freddo molto persistenti che sentono a lungo,
  • andare in disagio se c’è un aumento del battito cardiaco,
  • sentire più intensamente degli altri la fame e la sete,
  • avere un frequente stimolo ad andare in bagno.

Il bambino, la bambina può sentire tantissime sensazioni interne che letteralmente possono sovrastarlo o sovrastarla e causare con facilità esplosioni emotive, difficoltà nella regolazione delle emozioni e crisi di rabbia: forti manifestazioni di emozioni intense.

Questi individui possono avere anche mal di testa o mal di stomaco all’apparenza inspiegabili. Sono tutte tipiche situazioni che osserviamo quando i bambini e le bambine hanno una forte sensibilità interocettiva che li può portare a diventare, per esempio, molto selettivi col cibo o a faticare a usare il bagno.

Bambini e bambine con una ipersensibilità interocettiva sono spesso molto prudenti, non amano il gioco corporeo perché sentono le sensazioni corporee con maggiore intensità, provano fatica sul piano emotivo, hanno emozioni molto intense e faticano ad autoregolarsi.

 

L’iposensibilità interocettiva nei bambini e nelle bambine

Nei casi di scarsa sensibilità interocettiva osserviamo bambini e bambine che possono non fare caso ai segnali corporei, a meno che questi non siano o non diventino molto intensi.

Si tratta di individui che possono non accorgersi di come stanno finché non si trovano al limite del sovraccarico emotivo. Ecco qualche esempio.

  • Bambini e bambine che non sentono lo stimolo ad andare in bagno finché questo non diventa intenso, situazione da cui possono derivare diverse problematiche legate all’enuresi, all’encopresi, alla costipazione.
  • Soggetti che faticano a sentire il dolore o il malessere del corpo e hanno un’alta soglia del dolore: potrebbero farsi male e non accorgersene. A volte osserviamo piccoli che si tagliano e sanguinano senza dire una parola.
  • Bambini e bambine che non sentono la fame e la sete: se non siamo noi a proporre di mangiare o bere non lo chiedono; oppure al contrario sono soggetti che mangiano o mangerebbero senza fermarsi perché non sentono la sazietà, non sentono il segnale dello stomaco che dice basta sono pieno.
  • Bambini e bambine che possono non rendersi conto di essere in difficoltà nel praticare attività fisica e quindi non si fermano per una pausa.
  • Bambini e bambine che fanno fatica nel passaggio dal pannolino al vasino, al water.

Così come per l’ipersensibilità interocettiva, bambini e bambine iposensibili faticano a regolare le emozioni: sembrano distaccati e indifferenti perché sentono poco le emozioni.

Interocezione e discriminazione degli stimoli

C’è poi un terzo possibile profilo che riguarda la scarsa discriminazione degli stimoli interocettivi. Il bambino e la bambina fatica a dare una forma alle sensazioni del corpo: è come se fossero annebbiate, confuse, poco chiare, poco definite. Addirittura, a volte il bambino/a potrebbe far fatica a capire con esattezza dove si trova la sensazione: potrebbe per esempio sentire mal di stomaco e invece pensare di dover andare in bagno a fare pipì, proprio a causa di questa scarsa discriminazione dei segnali interocettivi.

 

Interocezione e fatiche dei bambini e delle bambine

Facciamo un riassunto dei punti salienti legati all’interocezione: ti proponiamo un riepilogo con le fatiche principali di bambini e bambine da tenere con te quando hai bisogno di trovare risposte a comportamenti che fatichi a comprendere.

  • La difficoltà nell’uso del bagno: il bambino o la bambina che chiede di fare pipì ogni due secondi e quelli che al contrario non sentono lo stimolo (con i relativi inciampi e problemi fisiologici).
  • Le fatiche con l’alimentazione: il bambino, la bambina schizzinoso oppure disinteressato al pasto o che mangia troppo perché non sente la sazietà.
  • Gli aspetti emotivi: il bambino/a che potrebbe non comprendere le proprie e altrui emozioni, sentirle troppo e andare in difficoltà, sentirle poco e avere delle fatiche nella regolazione emotiva.
  • La regolazione della temperatura corporea: possiamo avere bambini e bambine che per esempio faticano a rendersi conto che fa freddo e hanno bisogno di coprirsi oppure che fa caldo e hanno bisogno di scoprirsi.
  • I livelli di energia troppo alta o troppo bassa: potremmo avere un bambino, una bambina che non ha un buon livello di attivazione fisiologica, definita

In questi casi i piccoli potrebbero avere un arousal troppo basso o troppo alto con conseguenti fatiche legate ad apatia e scarsa motivazione nel primo caso, alta eccitazione nel secondo.

  • La scarsa tolleranza al dolore o elevata tolleranza al dolore.

NB: Quando noi genitori ci troviamo di fronte a una di queste situazioni è importante in primis confrontarci col pediatra per escludere eventuali questioni cliniche, patologie o disturbi.

È fondamentale, come genitori e professionisti, lavorare per accompagnare bambini e bambine al meglio verso lo sviluppo di una buona consapevolezza interocettiva.

 

Interocezione e strategie educative: cinque consigli pratici

Ipersensibilità, iposensibilità interocettiva e scarsa discriminazione non sono di per sé patologie: possiamo lavorarci per allenare la consaevolezza interocettiva.

Bambini e bambine iposensibili o con scarsa discriminazione interocettiva hanno una buona opportunità di imparare a sentire il corpo.

Spesso in questi casi ciò che può portare a una scarsa consapevolezza interocettiva o un’iposensibilità è, per esempio, l’eccessiva sedentarietà.

Bambine e bambini non sperimentano abbastanza con il corpo, soprattutto nel contesto attuale: uno dei problemi che osserviamo nella società occidentale riguarda la scarsità di movimento di bambini e bambine.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce che i bambini/e, soprattutto in età prescolare, svolgano almeno tre ore al giorno di movimento di cui almeno un’ora di attività intensa.

È difficile che i bambini e le bambine di oggi nella fascia 06 facciano tre ore al giorno di attività fisica, purtroppo.

Passiamo agli aspetti pratici e vediamo cosa possiamo fare per supportare bambini e bambine con difficoltà legate all’interocezione.

 

  1. Lavorare sugli aspetti corporei favorendo il movimento, la vita all’aria aperta anche d’inverno.

Offriamo a bambini e bambine una buona dieta sensoriale in modo che possano avere occasioni per sperimentare tutta la gamma dei sensi.

Leggi anche: Attività sensoriali per bambini: come creare la sensory routine

 

  1. Una strategia educativa significativa che possiamo attivare ogni giorno è parlare con i nostri bambini e bambine delle sensazioni del corpo. Lo possiamo fare come genitori o come professionisti. Focalizziamo l’attenzione sul corpo e sulle sensazioni: per esempio quando andiamo a mangiare prima di iniziare ad alimentarci possiamo soffermarci con bambini e bambine a sentire come sta la pancia anche appoggiandoci sopra una mano, come sentiamo il nostro stomaco. Mentre mangiamo portiamo l’attenzione dei bambini/e sulla consistenza, il gusto, l’odore, il colore di quello che stiamo assaporando. Una volta terminato, invitiamoli a sentire di nuovo la pancia.

Parliamo delle sensazioni del corpo quando laviamo le mani, le asciughiamo, ci laviamo la faccia, facciamo la doccia, ci vestiamo e svestiamo, indossiamo le scarpe e le togliamo, usciamo all’aria aperta e sentiamo la temperatura, rientriamo in casa e cambia il clima.

 

  1. Proponiamo attività ludiche. Con molta semplicità e utilizzando la quotidianità, possiamo focalizzare l’attenzione sul corpo e sulle sue sensazioni. Inventiamo o attingiamo al repertorio di canzoni che nominano le parti del corpo e portano i piccoli a toccarle; inventiamo giochi con una forte connotazione corporea; sfogliamo insieme libri fotografici e albi illustrati dedicati alle parti del corpo, alle espressioni del viso, alle emozioni.

 

  1. Un altro momento che possiamo utilizzare è il bagno o la doccia: portiamo l’attenzione del bambino e della bambina su quello che accade, sulle sensazioni del corpo. Possiamo fare commenti positivi sul corpo del bambino e della bambina per valorizzare anche la corporeità e per portare la loro attenzione su di sé.

 

  1. Un ultimo suggerimento che condividiamo riguarda l’essere dei modelli per bambini e bambine. Non limitiamoci a focalizzare l’attenzione di bambini e bambine sulle loro sensazioni, ma aiutiamoli a modellarle parlando di come ci sentiamo noi. In questo modo diamo un esempio concreto. Quando abbiamo fame verbalizziamo ad alta voce cosa sentiamo nel corpo “Caspita che fame che ho, sento il mio stomaco che borbotta, mi dice che ha bisogno di cibo” oppure “Sento la gola secca, ho proprio bisogno di un bicchiere d’acqua” oppure ancora “Sento gli occhi che si chiudano e le braccia pesanti, che sonno, è ora per me di andare a dormire”

Verbalizzare le sensazioni e le azioni da intraprendere rispetto a come ci sentiamo, può essere un modo per lavorare in maniera indiretta e modellare gli aspetti legati all’interocezione.

C’è anche il podcast sull’interocezione: se non hai fatto in tempo a leggere proprio tutto l’articolo, ascoltalo qui.

 

L’interocezione, il nostro ottavo senso

L’interocezione e le emozioni

Sentivamo il bisogno di condividere una panoramica rispetto all’ottavo senso perché è un aspetto molto importante della nostra vita che ha un impatto notevole sulle nostre giornate e quelle di bambini e bambine.  L’interocezione lavora un su tutti i distretti ed è connessa alle emozioni, a come sta il corpo, al livello di energia e di attivazione.

L’interocezione è un senso ancora poco conosciuto, ma che negli ultimi anni è al centro di numerose ricerche e studi scientifici.

Queste analisi sono volte a comprendere sempre meglio il ruolo dell’interocezione e della rete interocettiva e come intervengono in molte questioni che ci riguardano nella quotidianità.

Se hai dubbi su ciò che provano e sentono bambini e bambine, consulta il pediatra di fiducia: le percezioni del corpo sono aspetti importanti che riguardano il nostro benessere.

L’osservazione – non smettiamo mai di dirlo – è il primo lavoro di ogni genitore, educatrice, educatore e insegnante, perché permette di riconoscere i segnali lanciati da bambini e bambine e accompagnarli a trovare soluzioni per crescere con consapevolezza ed entusiasmo, assaporando ogni momento della vita. E ogni emozione.

Qualche suggerimento di lettura…

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