La fatica di uscire di casa al mattino

Educazione e sviluppo infantile

di Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista

 

Al mattino, lo sappiamo, è raro che ce la si faccia a uscire di casa senza dover “lottare” strenuamente affinché i nostri bambini e bambine si sbrighino e si preparino per tempo.
Nel video ho esposto le principali fatiche che possiamo riscontrare al risveglio e nel prepararsi.
E’ importante evidenziare che bambini ben regolati, che si sentono connessi e al sicuro si comportano bene e sono collaborativi. Pertanto, se ciò non accade, al mattino come in altri momenti della giornata, è importante chiedersi se il bambino in quel momento è ben regolato, se si sente connesso con noi in modo favorevole, se si sente al sicuro.
Basta un “no” ad una di queste domande, per avere sia comprensione di qual è la fatica, sia anche indicazioni su come lavorare per favorire un cambio di passo. Infatti, se il bambino non si sente “connesso” servirà agire per ripristinare la sicurezza del legame in quel momento. Se non si sente al sicuro, servirà dare conforto e rassicurazione. Se non è ben regolato, il nostro compito sarà quello di favorire il ritorno all’equilibrio.
In concreto, al mattino (come in altri momenti della giornata) ciò significa che una buona organizzazione familiare, in primis, ci può sostenere nell’essere già pronti sulle questioni pratiche per avere noi adulti meno pensieri e stress e maggiore disponibilità a seguire i bambini e le bambine.
Per esempio, possiamo prepararci prima di svegliare il bambino/a, aver già pronto tutto per la colazione e preparato lo zaino e la ventiquattr’ore etc, in modo che poi ci si possa dedicare con un tempo adeguato alla routine mattutina di nostro figlio/a.
A partire dal risveglio, se noi siamo calmi e centrati, possiamo ristabilire la calda connessione col nostro bambino/a, per poi accompagnarlo lungo i diversi step mantenendo calore, centratura e se riusciamo con giocosità.
Se non riusciamo, per mille e legittimi motivi, ad essere pazienti e calmi, non possiamo aspettarci che fili tutto liscio. Non c’è problema se quella mattina non va come vorremmo, l’importante è non stupirsi e prenderla male se ciò accade.
I bambini, soprattutto 06, sono molto sensibili agli stati emotivi degli adulti. Non dobbiamo essere perfetti, lo dico sempre, ma nemmeno illuderci che possa procedere tutto senza intoppi se noi siamo agitati, nervosi, preoccupati.
Va bene in tutti i modi.
Possiamo provare ad accettare che le cose non vadano come vorremmo. Possiamo rivedere le nostre aspettative, principale motivo per noi di rabbia, delusione e frustrazione. Una (o più mattine) storte, non fanno di noi un “cattivo genitore”, né dei bambini dei “cattivi bambini”.
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