Alcune domande nascono nei bambini e nelle bambine con spontaneità e scaturiscono dalla curiosità, da quel desiderio di sapere, a volte impudìco, che lascia noi adulti sorpresi e talora impreparati.
Sono domande difficili: educatrici, educatori e insegnanti hanno il compito di elaborare risposte e fornire al contempo a bambini e bambine un contenitore in cui inserire significati utili a comprendere la realtà che li circonda.
Le domande che i piccoli pongono sulla disabilità infantile partono spesso da un’esperienza diretta, di intensa prossimità.
La vicinanza con un compagno o una compagna speciale spinge a voler sapere, soprattutto quando gli adulti tacciono su argomenti che considerano troppo impegnativi, oppure incespicano con parole goffe e impacciate.
Spesso puntiamo a normalizzare ed esibire teorie sull’uguaglianza che scricchiolano sotto lo sguardo attento dei più piccoli.
I bambini e le bambine sanno – anzi potremmo dire che portano dentro di sé – una verità semplice e meravigliosa: siamo tutti diversi. La differenza è intesa come un pezzetto di meraviglia di questa vita, persino quando il cammino evolutivo dei più piccoli incontra ostacoli e fatiche.
Bambini e bambine…
- desiderano sapere come mai un pari può reagire male di fronte a un forte rumore,
- si domandano perché non sempre sia facile giocare con qualcuno che non riesce a star fermo,
- cercano di capire come mai un amico non risponda a una domanda o abbia bisogno che qualcuno gli stia molto vicino per comprendere il mondo che lo circonda.
I bambini/e incontrano le caratteristiche e il funzionamento di molte sindromi e disturbi nella loro quotidianità e spesso gli adulti ignorano quale preziosa risorsa possa essere il loro sguardo sul mondo della disabilità infantile.
Si perché, spesso, tutto ciò che i bambini e le bambine cercano di sapere attraverso le loro domande, diventa un modo per giocare e per stare insieme, per superare le barriere che possono calare nell’interazione con un compagno/a.
Cosa facciamo durante il corso sulla disabilità infantile
Durante il corso aiutiamo educatrici, educatori e insegnanti a riflettere, attraverso alcune stimolazioni ed esercitazioni guidate, su come sia possibile parlare ai bambini e alle bambine di disabilità infantile e dei disturbi che sempre più precocemente vengono diagnosticati anche a bambini molto piccoli.
- Proponiamo stimolazioni video per riflettere sui significati più profondi della comunicazione: puntiamo a far sviluppare capacità di immedesimazione e atteggiamenti pro-attivi nei bambini.
- Presentiamo alcuni albi illustrati e libri utili per la riflessione; analizziamo le possibili azioni da inserire in un’attività mirata da svolgere nel piccolo gruppo.
- Presentiamo alcuni esempi per approfondire le possibili risposte alle domande dei bambini/e, con affondi su alcune neurodivergenze; curiamo l’uso di parole che spiegano con semplicità il concetto di funzionamento e di comportamento; evitiamo il ricorso a stereotipi ed etichette.
- Dedichiamo ampio spazio alla definizione di possibili punti di riferimento teorici e linee guida di intervento per il coinvolgimento delle famiglie.
I bambini e le bambine possono essere il nostro primo facilitatore per permettere la partecipazione di un bambino/a con disabilità e aumentare l’inclusione per tutti e per ciascuno.
Il silenzio, l’imbarazzo e le omissioni generano sospetto, spesso incomprensione e amarezza. Conoscere il proprio compagno/a con disabilità infantile significa avere la possibilità di avvicinarsi a lui o talora, anche di capire quando occorre attendere, a distanza, il momento migliore per creare spazio all’interazione.
Un percorso formativo denso, significativo e delicato per approfondire la disabilità infantile e raccontarla a bambini e bambine con semplice profondità.