In una giornata al nido o a scuola quante storie accadono? Storie di inattesi e di imprevisti, storie che stupiscono, storie agite nei minuscoli interstizi della vita quotidiana, impastate di perseveranza, attenzione, concentrazione, dubbio, perplessità, ricerca, indagine. Storie effimere che rischiano, quando nessuno se ne prenda cura, di scivolare via.
“Le storie non devono essere trattate alla leggera (….) le storie vanno curate perché sono il cuore del mondo” (Huber et alii)
Cosa facciamo durante il corso?
In questo corso vogliamo prenderci cura di queste storie, tener desta la nostra attenzione, vivo il nostro sguardo e accesa la nostra sensibilità addentrandoci in queste pieghe del quotidiano. Questo significa, prima di tutto, pensarsi “cercatori di storie” (Biffi, 2016), imparando a rintracciare nel flusso delle esperienze quei fili di senso, quei piccoli frammenti di vita quotidiana che ci restituiscono l’essenza dell’educare e dell’apprendere.
Siamo geneticamente predisposti per raccontare storie, ma occuparsi di educazione a livello professionale implica la responsabilità di portare a consapevolezza questa predisposizione a essere “narratori di storie”, per creare spazi di confronto e dialogo tra colleghi, con le famiglie, con i bambini e le bambine dentro i servizi e le scuole dell’infanzia, in una visione partecipativa e cooperativa che agevola la co-costruzione di un sapere e di una cultura sull’infanzia e sull’educazione a più livelli, dal micro al macro.
Un percorso di valore per educatrici, educatori e insegnanti: iscriviti per diventare narratore, narratrice di storie.