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Educare alla vita è educare alla morte

Prezzo:

90,00 

Nel nostro immaginario culturale e collettivo il tema della morte, della malattia e della perdita sono in genere taciuti.

Ne parliamo quando questi eventi colpiscono l’esperienza diretta del singolo, e sono ciò che più viene visto come distante dal mondo dell’infanzia spesso connotato solo di colore, allegria e leggerezza.

In generale la stessa parola sofferenza stride, facendo risuonare in noi paure, timori e desiderio di protezione verso le bambine e i bambini.

Come se fosse un’emozione che, in questa parte della vita, non si dovrebbe sperimentare e  si dovesse evitare.

Ciò che è frattura e sofferenza appartiene intrinsecamente all’esperienza di vita dell’essere umano fin dalla nascita.

Questo concetto viene rielaborato e accettato se vi è la possibilità di annoverarlo tra le esperienze di ogni giorno.

Se viene integrato in un tutto più complesso, dandogli “possibilità d’essere” e pertanto di essere vissuto, rappresentato e superato ma non dimenticato, diventa un elemento di crescita.

La finitudine costituisce una dimensione imprescindibile dell’esistenza con cui inevitabilmente i bambini e le bambine entrano in contatto e su cui attivano domande, riflessioni e indagini che meritano attenzione.

Bisogna attivare un’investigazione accompagnata da adulti, educatrici, educatori capaci di raccogliere e offrire suggestioni e stimolazioni che aprano al dialogo piuttosto che rifuggirlo.

Perché educare alla vita

C’è poi un ulteriore aspetto che tendiamo a non considerare nell’affrontare una tematica tanto delicata: parlare di morte implica il parlare della vita, del suo essere bene unico e prezioso di cui avere cura.

Affrontare il tema della morte con i bambini/e è anche un atto di responsabilità assunta dagli adulti: è nostro compito aiutare i bambini, futuri adolescenti e adulti, a divenire consapevoli del valore della vita, della sua unicità e della sua irripetibilità. 

Dare spazio a questo tipo di discorsi significa:

  • svolgere un lavoro di prevenzione verso il futuro dei bambini, 
  • dotarli degli strumenti necessari per gestire i dolori e fatiche che incontreranno nella loro esistenza,
  • renderli consapevoli di come questi possano essere detti, affrontati, elaborati e superati.

Parlare di fine e di vita nel quotidiano: progettare un’educazione alla morte nei servizi 06

L’obiettivo dell’incontro formativo è confrontarsi sul tema della morte in relazione alla prima infanzia per attivare consapevolezze sull’importanza di educare nel quotidiano al tema della finitudine umana, sottraendola al tabù in cui è occultata nella nostra cultura e che ne amplifica la portata traumatica per bambini e adulti.

Nel corso approfondiamo la letteratura scientifica sull’argomento, con un particolare affondo sulla chimica cerebrale legata al sentimento dell’amore e dell’abbandono e alle varie fasi che caratterizzano l’elaborazione del lutto.

Affrontiamo nello specifico cosa significhi progettare un’educazione alla morte nella quotidianità nei servizi educativi e quanto ciò si traduca concretamente nella condivisione con le famiglie, nelle pratiche di osservazione, di ascolto e di dialogo con i bambini e nell’attivare esperienze a partire da mediatori e provocazioni significative.

Il “dare parola, spazio” alle domande dei bambini sulla morte, sull’abbandono e sul dolore è una delle condizioni per sostenere e favorire l’elaborazione dei lutti che ognuno è destinato a vivere nella propria esistenza.

Il corso si svolge online su Zoom
dalle 17:30 alle 19:30 in data 8, 17 e 22 ottobre; e dalle 18 alle 19:30 il 5 e 14 novembre 2024.
E' possibile partecipare in differita.

Il corso si svolge online e forniamo la registrazione con scadenza 30/06/25.
Educatrici, educatori, insegnanti, coordinatrici/tori, pedagogisti e chiunque sia interessato.
Viene rilasciato un attestato di partecipazione di 9 ore sia per la diretta che per la differita.

Pedagogista ed educatrice professionale, coordinatrice di scuola dell’infanzia consulente e formatrice per i servizi 0-6.

Esperta in attività educative rivolte ai bambini in età prescolare e scolare, lavoro come consulente pedagogica e formatrice per asili nido, scuole d’infanzia e scuole primarie. Progetto e realizzo attività rivolte a bambini con Disturbi dell’età evolutiva, in particolare mi occupo di bambini ADHD, con Sindrome di Asperger e Disabilità Intellettiva, applicando il metodo Feuerstein e approcci che puntano a valorizzare le competenze del bambino. Affianco le insegnanti e le famiglie con interventi di consulenza e supervisione pedagogica mirata a promuovere e far crescere le risorse interne della coppia genitoriale o delle equipe di lavoro.

Sono la responsabile dello studio Parolegioco di Seregno, da me fondato nel 2010, attualmente composto da un’equipe multidisciplinare formata da diverse figure professionali: ci occupiamo di valutazione e trattamento di Disturbi Specifici dell’Apprendimento e di valutazione e trattamento di Disturbi del Comportamento in età evolutiva, offrendo progetti di intervento a sostegno del sistema familiare e del contesto di vita dei bambini.

Pedagogista, formatrice, insegnante di scuola primaria, educatrice professionale laureata in scienze dell’educazione v.o. presso l’università Milano – Bicocca, con specializzazione in pedagogia clinica.

Dal 2018 mi occupo principalmente di consulenza educativa, supervisione, formazione e di sostegno alla genitorialità presso asili nido, scuole d’infanzia e scuole primarie; oltre che di percorsi di potenziamento pedagogici individualizzati per minori (sia nella fascia prescolare che scolare), presso lo studio pedagogico ParoleGioco.

Spendo molta cura nel sostenere e intessere il dialogo tra servizi, professionisti e famiglie, credendo sia fondamentale co-costruire una comunità educante responsabile che condivida la visione di un bambino competente e co- costruttore nella progettazione del proprio percorso di crescita.

Tra i temi a me più cari nel mondo 06 c’è quello delicato, spesso taciuto, dell’educazione alla morte e del sostegno pedagogico ad adulti e bambini nella elaborazione del lutto.

Ho poi una grande passione come professionista e come mamma per gli albi illustrati, che rivestono un ruolo significativo anche nei miei percorsi di supervisione, spazio e luogo “di cura delle educatrici e degli educatori” e, quindi, dei bambini e delle famiglie. (A. Zanchettin)

Il corso si svolge online su Zoom in modalità sincrona. E’ possibile partecipare anche in differita in quanto viene registrato. Pertanto il/la partecipante può sia presenziare alla formazione in diretta nella data prevista che visionare successivamente il corso stesso più volte, anche a più riprese, ENTRO LA SCADENZA PREVISTA. Il video del corso viene fornito anche a chi partecipa live.

Non sono previsti ECM.

La quota di partecipazione vale per l’accesso di una persona. Se desiderate acquistare più accessi al corso, potete inviare una mail di richiesta a segreteria@percorsiformativi06.it

E’ previsto uno sconto del 10% per gruppi di 3 o più persone: per procedere in questo caso, è necessario inviare una mail all’indirizzo di cui sopra.

Il corso è pagabile con carta docente, bonifico o carta di credito ed è possibile selezionare in sede di checkout la modalità di pagamento.

Per qualsiasi ulteriore info: segreteria@percorsiformativi06.it

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