Laboratorio creativo di poesia
Un viaggio tra parole, voce e corpo per capire chi siamo e chi vogliamo diventare.
Durante gli incontri del laboratorio creativo “Corpo a corpo con la poesia” ci lasciamo guidare dentro il mondo della poesia attraverso la lettura e la scrittura di testi poetici.
In questo modo troviamo noi stessə e ci colleghiamo agli altri e alle altre per ottenere- attraverso le nostre parole -, una nuova visione di comunità umana, urbana e naturale. Siamo microcosmi in dialogo e spesso in lotta, ma che nella loro relazione nascondono grandissime opportunità.
Dal greco ποίησις, poiesis, “poesia” significa “creazione”: creare è agire e azione è qualcosa di intimamente attivo e produttivo, rappresenta un’energia che trasforma e dà forma a ciò che incontra.
La poesia è dappertutto, anche dove ci sembra non poter esistere. È dotata di vita propria, ha una sua voce, un suo battito, un suo ritmo, un suo volto espressivo. Vive nello spazio, anzi è essa stessa spazio e ricama trame nello spazio che occupa.
La poesia ci aiuta a dire ciò che non abbiamo il coraggio di esprimere in altre forme. Scrivere o semplicemente “abitare poeticamente il mondo” (cit. Bobin) può farci percepire quel vuoto che sentiamo, dentro o fuori di noi, come una potenzialità, una spinta per un cambiamento, una lente per osservare meglio.
Poesia è un atteggiamento, una pratica di relazione con il mondo che consente alle cose, alle persone, agli eventi, di mostrarsi a noi come se rinascessero ogni volta.
La poesia può essere in tutto, nella felicità come nel dolore.
Cosa facciamo durante il laboratorio creativo di poesia?
Il percorso “Corpo a corpo con la poesia” prevede quattro incontri di due ore ciascuno articolati come segue.
– Dentro me. Un viaggio alla scoperta dei paesaggi che abbiamo dentro. Spesso siamo altrove, non siamo davvero in noi, siamo nascostə, dispersə verso noi stessə. Basta un soffio di vento e ci perdiamo. La poesia può aiutarci a raccoglierci, a farci calare in noi e ritrovarci.
– Sguardi capovolti. Giochi ed esperimenti di meraviglia.
La poesia è come un amplificatore e moltiplicatore di sguardi, insegna a farci piccolə e giganti al contempo, ad avere il coraggio di s-guardare, di ribellarci con gentilezza, di abitare comodamente la scomodità, ma anche di giocare seriamente come solo le bambine e i bambini sanno fare.
– La poesia è un gomitolo: sul suo filo tutta la vita si annoda e si slega.
La poesia è una pratica di cittadinanza che rende evidenti legami e ne crea di nuovi. La poesia crea comunità. Abitare le sue parole e soprattutto i suoi vuoti ci permette di allenare una delle pratiche più democratiche che esistano: l’ascolto.
– Tenendo per mano l’ombra / Tenendo per mano il sole.
Siamo fattə di tante cose. La poesia ci aiuta a prendere per mano il nostro dentro e il nostro fuori, la nostra ombra e il nostro sole, la nostra voce e il nostro silenzio e a farli danzare insieme. È dagli opposti che nascono le danze più belle!
Ringraziamo Alice Filippazzo per la concessione dell’immagine “Tuffo nel vuoto”