di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06
Pieno anno educativo/scolastico. Situazione tipica: il tuo bambino/a si sveglia presto, passa gran parte della giornata al nido/scuola e poi torna a casa. Durante la giornata ha fatto millemila esperienze e svolto innumerevoli attività, da quelle di routine a quelle didattiche. Inoltre, ha passato l’intera giornata in continua interazione con i compagni e con l’educatrice/ educatore/ insegnante. La maestra ti dice che tuo figlio/a al nido/scuola è “bravissimo/a”, si comporta bene, interagisce in modo adeguato con gli amici, è entusiasta delle proposte.
“Ma di chi sta parlando?” ti chiedi. Il quadro dipinto dalla professionista non corrisponde alla tua osservazione quotidiana. Infatti, poco dopo essere uscita/o dal nido/scuola o poco dopo che sei rientrata/o a casa, ecco che arriva un accesso di collera. Tuo figlio o figlia va in crisi per quella che ti appare una banalità, è “oppositivo”, irritabile, intrattabile. Non ti capaciti di come questo bambino/a venga descritto/a in tutt’altro modo dall’educatrice/insegnante. Potrebbe essere stress infantile.
Come mai tuo figlio/a ha un accesso di collera appena arriva a casa da scuola? Come può non sembrare in grado di concentrarsi e/o accogliere le tue indicazioni per le routine di casa? Come mai è così scontroso/a ed irritabile?
Spogliarsi, togliersi le scarpe, lavarsi le mani e poi proseguire con la cena fino al momento del sonno è un’impresa titanica, che crea molta tensione in famiglia e frequenti scontri.
Lo stress infantile e le crisi di stress: il collasso del doposcuola
Hai mai sentito questo termine? Il collasso del doposcuola è quanto ho appena descritto, una forma di stress infantile: quando il tuo bambino/a è stato/a a scuola tutto il giorno, arriva a casa e crolla sul piano emotivo. Non sembra in grado di procedere lungo il resto della giornata perché ha passato molte ore, fin dal mattino, a cercare di tenere “tutto insieme”, ovvero a comportarsi “bene”, secondo le nostre aspettative sociali, al nido/scuola.
Sono situazioni tipiche dei bambini in età prescolare ma che possiamo osservare anche negli anni della primaria. E non solo.
Infatti, proviamo a pensare a come ci sentiamo noi adulti dopo una lunga e stressante giornata al lavoro. Torniamo a casa e vorremmo solo spiaggiarci sul divano. Siamo esausti. Avremmo bisogno di un po’ di tempo tranquillo, in solitudine, per recuperare energia. Abbiamo la necessità di mangiare e bere qualcosa. Forse desideriamo anche una bella passeggiata all’aperto, perché siamo stati seduti alla scrivania tutto il giorno. O forse avremmo bisogno di ascoltare un po’ di musica rilassante e non parlare con nessuno, perché abbiamo dialogato con molte persone durante il giorno. Sensazioni ed emozioni familiari, vero?
Ecco, per bambini e bambine vale la stessa cosa: anche loro provano stress. La vita al nido/scuola, per quanto interessante, è anche impegnativa: vi sono molte informazioni sensoriali, emotive, cognitive, sociali che i piccoli devono elaborare e integrare durante la giornata. Tutto il giorno, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Non è un lavoro a costo zero. Richiede molta energia.
Per esempio, bambini e bambini si impegnano a:
- escludere i rumori di fondo (ventilatori, conversazioni, altri bambini che parlano e giocano, ecc.) e il rumore in palestra o in sala mensa (quelle zone sono di solito molto rumorose);
- seguire le indicazioni dell’insegnante/educatrice/educatore;
- regolare gli scambi sociali;
- accettare che altri bambini entrino nel proprio spazio vitale e/o condividere spazi, giochi, materiali con gli altri;
- tollerare il contatto fisico/la prossimità con i compagni;
- restare seduti durante il circle time quando invece vorrebbero alzarsi e muoversi;
- gestire le sensazioni tattili delle esperienze, come per esempio quelle grafico-pittoriche;
- orientarsi e muoversi in modo sicuro nell’ambiente circostante;
- rimanere seduti durante il pranzo;
- identificare e regolare le proprie emozioni e bisogni, come ad esempio andare in bagno o bere abbastanza acqua, anche attraverso la comunicazione verbale e non verbale;
- prevedere le diverse routine della giornata e orientarsi sulle aspettative e obiettivi dell’adulto;
- vivere una serie di situazioni senza voce in capitolo, aderendo alle proposte dell’adulto, quando magari avrebbero bisogno di fare altro (per esempio, doversi sedere a disegnare al posto di correre in giardino).
Per tutti i bambini in età prescolare, a diversi e soggettivi livelli, può essere molto faticoso gestire queste informazioni e situazioni. Inoltre, se il bambino o bambina ha delle fatiche nell’elaborazione sensoriale (per esempio, è ipersensibile in uno o più canali sensoriali) tutto si può complicare e portare e un importante carico di stress infantile.
Questo significa che le crisi di rabbia dopo la scuola, che io chiamo crisi di stress, potrebbero essere ancora più frequenti e intense.
È importante comprendere che la crisi di stress è INVOLONTARIA: il bambino/la bambina non sta facendo “i capricci”. Non lo fa apposta. Non intende manipolarci. Non è oppositivo/a. Non ci sta sfidando.
Durante una crisi di stress il bambino/a non ha il controllo sul proprio corpo, comportamento, emozioni. Il suo sistema nervoso è sovraccarico e basta una goccia a far traboccare il vaso. La crisi di stress è la soluzione più rapida che il sistema nervoso può attivare per ripristinare l’equilibrio. Infatti, avrai sicuramente notato come, dopo questa crisi intensa, tuo figlio/a sembra rinascere: “mamma/papà, andiamo a giocare!” ti dice, mentre tu stai ancora cercando di riprenderti.
In che modo possiamo aiutare bambini e bambine a gestire lo stress infantile?
Ecco alcune idee e strategie.
Lavorare sulla sensorialità: “la dieta sensoriale” per lo stress infantile
Una dieta sensoriale consiste in attività e strategie da utilizzare in specifici momenti della giornata per favorire la serenità e la concentrazione dei bambini. Dopo il nido o la scuola, le diete sensoriali possono essere uno strumento prezioso da integrare nella routine post-scolastica, al fine di aiutare i bambini a de-stressarsi.
Per creare una dieta sensoriale dopo la scuola per il proprio bambino, è consigliato prevedere attività che possano calmarlo e che siano di suo gradimento.
Per esempio, potrebbe incorporare il gioco all’aria aperta, la lettura di un albo che piace, mangiare uno snack croccante, abbracciarsi e fare le coccole o fare un bagno caldo.
Ogni dieta sensoriale è diversa, unica e in evoluzione per il bambino/a per cui è pensata.
Idee per la dieta sensoriale dopo la scuola
La dieta sensoriale dovrebbe rispettare le inclinazioni del proprio bambino/bambina.
Possiamo trovarci di fronte a tre situazioni differenti:
- sensation seeker: sono bambini/e che amano le sensazioni intense, e le ricercano attivamente, come correre, saltare, arrampicarsi;
- ipersensibile: si allerta e scatta in allarme anche per stimoli minimi e preferisce silenzio, tranquillità, giochi sedentari;
- iposensibile: ha bisogno di stimoli forti per poterli “sentire”, per cui potrebbe aver bisogno, per esempio, di un abbraccio stretto stretto o musica ad alto volume.
Ecco un elenco pratico di alcune attività che si possono proporre al proprio figlio/a:
- gioco motorio: correre, saltare o arrampicarsi; capriole, rotolare, strisciare,
- offrire uno spuntino croccante o gommoso,
- fare un bagno caldo appena tornati a casa,
- usare le bottiglie sensoriali e il calming jar,
- andare sull’altalena, lo scivolo, il dondolo,
- giocare al memory, ai puzzle, ai chiodini,
- gonfiare un palloncino e giocarci,
- camminare imitando gli animali,
- giocare con le paste modellabili,
- trasportare le borse della spesa,
- aiutare nei mestieri in casa,
- leggere un albo illustrato,
- diffondere oli essenziali,
- fare le bolle di sapone,
- ascoltare la musica,
- cucinare insieme,
- usare i sensory bin.
Limitare le parole
Quando andiamo a prendere i bambini a scuola, o quando tornano a casa, evitiamo di “bombardarli” di domande o di parole. È normale desiderare di sapere come è andata: siamo curiosi della loro giornata. Ma spesso, come noi adulti, i bambini e le bambine hanno bisogno di staccare con un momento (più o meno lungo) di silenzio.
Concediamo un po’ di tempo tranquillo, lasciando che siano loro ad avviare la conversazione, oppure piuttosto raccontiamo noi come è andata la nostra giornata. Il momento della cena potrebbe essere ideale per condividere le proprie esperienze quotidiane.
Dedichiamo un tempo e parole affettuose al ricongiungimento come, ad esempio: “Che bello rivederti!”, “Mi sei mancato/a”, “Ti ho pensato tanto oggi”.
La merenda
Prima di andare a cercare chissà quali spiegazioni alle crisi, è importante capire se il bambino/a ha bisogno di uno spuntino e/o di bere. Se tuo figlio/a non mangia abbastanza durante il giorno o se è disidratato, può provare crisi emotive dopo la scuola. Un piccolo spuntino sano (NON a base di zuccheri) può fare la differenza.
Per esempio, frutta secca, frutta fresca, verdure croccanti come finocchi e carote. Per bambini sotto i 5 anni meglio evitare la frutta secca intera o a piccoli pezzi: potrebbe essere problematica. Privilegiare quindi frutta e verdura croccante, fette biscottate, pane un po’ duro, grissini, cracker, etc. Dopo i 5 anni, se non vi sono allergie, la frutta secca diventa un utile ausilio.
Anche nelle bevande è importante privilegiare liquidi non addizionati di zucchero. L’acqua fresca magari aromatizzata può essere sufficiente. Utilissimo bere con la cannuccia, rilassa e regola il sistema nervoso anche grazie alla stimolazione orale.
Trascorrere il tempo a contatto con la natura
Diversi studi hanno evidenziato i vantaggi del gioco all’aria aperta.
Quando possibile, facciamo una passeggiata insieme, o un giro in bicicletta, o la merenda su un prato. Venti minuti all’aria aperta nel verde riducono del 60% il livello di stress infantile e negli adulti.
L’importanza di routine prevedibili per lo stress infantile
Esaminiamo la nostra routine mattutina: come funziona la giornata già dai primi momenti dopo il risveglio? I tempi sono frenetici o più aderenti alle esigenze del bambino/a?
Fornire al proprio figlio/a una routine prevedibile e tranquilla può aiutare molto nell’iniziare la giornata nel modo giusto.
Proviamo a riflettere sulla routine del pomeriggio dopo la scuola. Se il tuo bambino/a tende ad avere crisi di stress nel pomeriggio, può essere importante rallentare le attività extracurricolari, o ridurle, in modo da privilegiare un tempo disteso di recupero e ristoro.
Preferiamo la vita all’aria aperta in natura, magari una passeggiata o un giro in bici, invece del tempo-schermo o mille attività strutturate.
Anche una semplice agenda visuale può aiutare bambini e bambini ad attraversare i diversi momenti della giornata, fornendo controllo e prevedibilità.
L’angolo del relax
Un angolo relax in casa può supportare nostro figlio/a nel momento post-scuola. Si tratta di uno spazio calmo, confortante per il bambino/a in modo che possa rilassarsi. Un angolo relax aiuta a decomprimere e potrebbe essere l’ideale appena rientrati a casa. Potete crearlo insieme, per esempio coprendo un tavolino con un lenzuolo o una coperta in modo da realizzare una sorta di capanna, oppure comprando la classica tenda per bambini (un esempio è quella di Ikea) o con uno scatolone.
Dopo aver creato l’angolo relax, evidenziate al bambino che quello è un luogo dove rilassarsi in caso di stress, per prendere una pausa. All’interno della “tana” possiamo inserire oggetti e materiali che aiutino a loro volta il rilassamento: pupazzi di peluches, bambole, albi illustrati, giochi cognitivi, bottiglie sensoriali sono ottime soluzioni anti-stress infantile.
Co-regolare
Quando il nostro bambino/a sta avendo una crisi di stress, è importante rimanere calmi e co-regolare le sue emozioni, ricordando che la crisi è INVOLONTARIA.
Doniamo empatia e convalidiamo le emozioni del bambino/a: “Mi sembri frustrato…è stata una giornata veramente lunga!“.
Poi possiamo lasciare che lo stress infantile scorra attraverso le lacrime e l’attivazione corporea.
Se il bambino/a lo accetta, possiamo fornire contatto fisico, oppure dirigerlo/a verso l’angolo del relax. Evitiamo di dire troppe parole in questo momento. Può bastare: “Ti capisco, sei tanto stanco/a, io sono qui, tra poco andrà meglio” anche a distanza se il bambino/a non vuole essere avvicinato/a. Quando la crisi sarà terminata, potremo offrire un contatto fisico, che di solito a questo punto è accolto con piacere, e raccontare quanto appena accaduto per aiutarlo/a a elaborare e integrare l’esperienza.
Possiamo inoltre, fornire indicazioni utili per il futuro: “La prossima volta che ti senti così puoi dirmelo con le parole: sono stanco”.
Prevenire lo stress infantile
Come scritto in quest’altro mio contributo, prevenire lo stress infantile a partire dall’osservazione è la strategia in assoluto più utile. Una volta compreso che le crisi dopo scuola sono crisi di stress, prima ancora che il bambino/a esploda possiamo svolgere e/o proporre attività rilassanti/calmanti, affinché l’esplosione emotiva possa essere bypassata.
GUARDA QUESTO VIDEO PER APPROFONDIRE
È importante ricordare che i bambini si comportano bene quando possono, quando sono nello stato fisiologico favorevole ad agire “bene”. In preda alla stanchezza, comportarsi “bene” è una sfida, anche per noi adulti!
Infatti, non a caso, tendiamo a perdere la pazienza ed essere più irritabili dopo il lavoro: siamo esausti. Avere empatia per noi stessi e per i nostri bambini e bambine ci può alleggerire nell’attraversare le sfide della quotidianità.
(adattato da Harkla.co)