di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di Pf06
Il nostro falso mito sui comportamenti dei bambini è questo: nel momento in cui un genitore, un educatore, un’educatrice o un insegnante mette in atto dei comportamenti, degli atteggiamenti e delle strategie educative di aiuto con i bambini e le bambine, questi funzionano.
Se, per esempio, un bambino o una bambina sta attraversando una crisi di rabbia e noi facciamo “quella cosa che abbiamo letto sulla risorsa Che Rabbia! della Iaccarino”, risolviamo la situazione e calmiamo le acque.
Spoiler: non funziona così, la faccenda è più complessa.
Per quanto noi di Percorsi Formativi 06 – così come tante altre realtà -, condividiamo suggerimenti, indicazioni e portiamo nuove riflessioni, e per quanto tutto questo lavoro possa essere utile, ogni nostro contributo è parziale.
Lo è perché sarebbe necessario prendere in considerazione caso per caso la moltitudine di elementi che concorrono al manifestarsi di un’emozione, di un comportamento piuttosto che un altro. E potremmo metterci a parlarne per ore.
Vuoi parlarne adesso?
Quando ci riferiamo alla regolazione delle emozioni di bambini e bambine nei contesi 06, non è solo lo stile educativo che adotta l’adulto a influenzare i comportamenti.
È importante tenere sempre a mente che a prescindere dalla strategia educativa, dall’aiuto che diamo, dal supporto e in generale dalla modalità di approccio che teniamo all’interno della relazione educativa con bambini e bambine, difficilmente otterremo effetti immediati. Perché l’educazione lavora nel tempo.
I comportamenti dei bambini e la questione tempo
L’infanzia degli umani e la più lunga di tutte le specie presenti sul pianeta: accompagniamo bambini e bambine lungo un percorso di crescita che dura circa una ventina di anni abbondanti.
Secondo le neuroscienze, il cervello raggiunge la sua maturità verso i 25-30 anni, e poi continuiamo ulteriormente a maturare: siamo sempre work in progress perché il nostro cervello è plastico e evolviamo lungo tutto l’arco della vita.
Quando individuiamo delle strategie educative per i bambini e le bambine dobbiamo considerare la variabile del tempo: se oggi facciamo delle azioni, agiamo dei comportamenti, diciamo ai nostri figli e figlie di fare qualcosa in un certo modo, vedremo i risultati nel corso dei mesi, non di certo domani mattina.
Nel percorso in divenire delle tappe di sviluppo si aprono delle finestre evolutive che permettono di mettere a frutto ciò che è stato seminato.
Inoltre, è importante tenere in considerazione che lo stile educativo non è l’unica variabile a influenzare il comportamento dei bambini e delle bambine, ma ci sono molteplici elementi (una ventina, se rimaniamo in superficie) che possono influire sul loro atteggiamento e sulla regolazione delle emozioni. Vediamo insieme i più comuni.
Il sonno influisce sui comportamenti dei bambini
Uno dei primi elementi che condiziona l’esperienza quotidiana è il sonno (anche per noi adulti): la qualità del sonno, il suo essere ristoratore e il numero di ore dormite influiscono sui nostri comportamenti.
Se sei genitore di bambini/e piccoli/e, sai bene quanto la privazione del sonno possa impattare sul benessere personale.
Alcuni recenti studi dimostrano che – nel mondo occidentale -, adulti e bambini dormono in media il 40% in meno delle ore suggerite.
La carenza di sonno ha una ricaduta su bambini e bambini, nonostante nella fascia di età 06 abbiano molte energie: quante volte al nido o alla scuola dell’infanzia vediamo bambini/e con comportamenti diversi dal solito e poi scopriamo dai genitori che non hanno dormito bene?
Il sonno è una variabile significativa che incide ancora di più, in età prescolare, sul buon funzionamento della persona.
Di conseguenza in alcune occasioni il comportamento più o meno collaborativo, agitato, nervoso od oppositivo del bambino/a non dipende dallo stile educativo dell’adulto ma dalla qualità del sonno.
I comportamenti dei bambini e la fame
Il secondo elemento che può condizionare il comportamento di bambini e bambine è la fame e, a braccetto con questa, la sete.
Sono due elementi che incidono sul nostro modo di essere, funzionare, stare nel qui e ora.
Alzi la mano chi ha un o una collega che, se non ha lo stomaco pieno, non riesce a ragionare.
Ecco, la stessa cosa vale per bambini e bambine.
La fame può causare momenti e crisi di stress, soprattutto nelle situazioni di transizione o di cambio come il rientro da scuola, il passaggio dalla baby-sitter alla mamma o al papà e simili.
Una delle prime domande che dovremmo porci quando bambini e bambine disregolano, riguarda la fame o la sete: dovremmo valutare se hanno carburante a sufficienza per superare le sfide della giornata o se sono in riserva.
A volte è sufficiente uno snack o uno spuntino, – meglio se sano e proteico, con pochi zuccheri -, come la frutta secca o fresca, per dare a bambini e bambine nuova energia ed evitare che disorganizzino il comportamento.
I bisogni fisiologici – come dormire, bere e mangiare -, sono basilari e molte delle fatiche manifestate da bambini e bambine quando disregolano a livello emotivo e comportamentale possono essere ricondotti a questi elementi.
A volte è più semplice di quanto si possa pensare: non andiamo a cercare le motivazioni di questi atteggiamenti nella profondità relazionale o emotiva ma pensiamo, in modo molto più concreto, alla qualità del sonno, alla necessità di bere o di mangiare.
Bambini sovra-stimolati o sotto-stimolati cambiano il loro comportamento
Altri elementi di grande incidenza nel funzionamento degli umani a tutte le età, e in particolare dei bambini in età prescolare, sono la sovra-stimolazione o la sotto-stimolazione sensoriale.
Ci riferiamo a quei momenti in cui il soggetto è sovraccaricato da un’eccessiva stimolazione sensoriale o, al contrario, si sta annoiando perché non riceve abbastanza stimoli.
La teoria Polivagale ci aiuta a comprendere meglio questo tema: se un bambino, una bambina è sovraccarico perché sta ricevendo troppe informazioni sensoriali e il suo sistema nervoso non riesce a processarle in modo organizzato, la sovra-stimolazione può portare a disregolazione e quindi a emozioni intense, esplosive.
Ne sono un esempio le crisi di rabbia o di stress, comportamenti esplosivi come l’aggressività oppure, al contrario, comportamenti di chiusura, isolamento e inibizione.
Sovra-stimolazione e sotto-stimolazione possono essere stressanti per il bambino, la bambina e portare a una disregolazione nel comportamento.
In questo contesto è importante prestare attenzione all’ambiente e capire se è necessario fornire stimoli differenti.
- Spesso nella sotto-stimolazione la difficoltà non è tanto nella quantità degli stimoli da proporre ma nella qualità: gli stimoli ci sono ma non solleticano la curiosità, la motivazione e l’interesse del bambino/a.
- Nella sovra-stimolazione siamo invece di fronte a un eccesso di input che soverchiano il bambino/a.
Facciamo un esempio pratico: se osserviamo un bambino, una bambina al nido o alla scuola dell’infanzia che comincia a disregolare perché si trova in un ambiente rumoroso, sappiamo che per quel soggetto l’eccesso di suoni nell’ambiente può essere stressante e portare a una fatica.
Se possibile, possiamo modificare la quantità di rumore nell’ambiente oppure portare quel bambino, bambina in uno spazio differente: organizziamo affinché questa possibilità sia percorribile per andare incontro ai bisogni di quel bambino, di quella bambina.
La relazione tra cambiamento e comportamenti dei bambini
Altre questioni possono riguardare i grandi cambiamenti che il bambino o la bambina attraversa nel corso della sua esperienza: un trasloco, l’inizio di un percorso in una nuova scuola, la nascita di un fratellino, di una sorellina, la separazione o il divorzio dei genitori, una malattia di un familiare o un lutto.
Tutto ciò che riguarda i cambiamenti può incidere, in modo soggettivo, su come bambini e bambine si comportano e sul loro stato emotivo.
Quando siamo di fronte a un bambino/a che va in difficoltà non è detto che sia da attribuire allo stile genitoriale o allo stile educativo del professionista all’interno dei contesti 06.
La fatica può essere causata da un cambiamento importante nella vita del bambino/a e dallo stress che possono mettere quel soggetto in una condizione di fatica.
Cambiamenti sono anche i passaggi di crescita, per cui bambini e bambine che stanno attraversando momenti di sviluppo importanti potrebbero regredire su alcuni fronti.
Portiamo ancora un esempio: se un bambino, una bambina, sta imparando a parlare, potrebbe regredire nel sonno, oppure potrebbe regredire durante il momento del pasto per cui era in grado di alimentarsi in autonomia e chiede, invece, di essere imboccato/a.
I cambiamenti nella vita quotidiana possono avere un’incidenza sui comportamenti dei bambini e delle bambine ma anche sull’alimentazione, su eventuali allergie e intolleranze a causa dell’influsso sul sistema immunitario.
La vista, l’udito e il comportamento
Un altro aspetto che incide sui comportamenti di bambini e bambine sono le problematiche legate alla vista e all’udito che possono incidere in modo sensibile sul loro funzionamento.
Potrebbero manifestare atteggiamenti inappropriati e scorretti ai nostri occhi che, magari, attribuiamo alla cattiva volontà o intenzionalità del bambino/a e che invece derivano da problemi del campo visivo o uditivo.
A volte sembra che un bambino aggredisca un suo pari quando in realtà ha delle difficoltà a livello visivo-percettivo e si scontra o ha un modo di approcciarsi meno raffinato per tale motivo.
Possiamo parlare a lungo ai bambini/e, ma se hanno problemi di udito non ci capiranno.
Vista e udito sono tra i sensi che più ci guidano nel muoverci nel mondo, perché ci aiutano a orientarci, a comprendere dove siamo, cosa stiamo facendo, cosa succede intorno a noi.
Osserviamo con attenzione i comportamenti di bambini e bambine per accorgerci in tempo di queste fatiche e trovare gli aiuti necessari.
E poi c’è il temperamento
Il temperamento ha un’incidenza notevole nel modo in cui le persone – soprattutto bambini e bambine in età precoce -, funzionano perché più gli umani sono giovani, più il temperamento influenza il comportamento.
Man mano cresciamo e strutturiamo il carattere, frutto dell’incontro tra il temperamento e l’ambiente.
Il temperamento porta un bambino o bambina ad attraversare alcune situazioni della quotidianità con più o meno agio e ha un’incidenza significativa sugli aspetti emotivi e comportamentali.
Dispositivi digitali e comportamenti dei bambini
Il tempo schermo è uno dei motivi che, nel contesto in cui viviamo, influisce parecchio sulla disregolazione. Non è un elemento da poco perché tutti e tutte siamo immersi nel mondo digitale e i bambini e le bambine, ormai in modo sempre più precoce, entrano in contatto con i dispositivi tecnologici. Ci sono bambini e bambine che già nei primi sei mesi di vita hanno tra le mani uno smartphone.
Senza demonizzare la tecnologia, analizziamo più a fondo la questione: secondo le linee guida dei pediatri a livello internazionale, sarebbe importante che soprattutto i bambini e in età prescolare e ancor di più i bambini nella fascia zero-due, avessero meno contatti possibili con i dispositivi tecnologici.
Non perché siano cattivi in sé, ma perché bambini e bambine, soprattutto nei loro primi due, tre anni di vita, hanno bisogno di esperienze concrete e non virtuali: dovrebbero sperimentare nella loro quotidianità l’attività fisica e coinvolgersi con le cose della quotidianità, soprattutto con la sensorialità, alimentando i sensi in modo ricco e vario.
Stare invece molto tempo allo schermo può incidere e condizionare il corretto percorso di crescita nei vari distretti dello sviluppo dei bambini e delle bambine e, di conseguenza, il comportamento.
Ampliare la visione per capire i comportamenti dei bambini
Ci siamo dilungati parecchio e, volendo, sarebbero ancora tantissimi i motivi da indagare che possono influire sui comportamenti di bambini e bambine, come l’assenza di routine ben strutturate, la difficoltà nel leggere i segnali sociali degli altri e comprendere i segnali non verbali, il senso di sicurezza che provano in un ambiente.
Il nostro invito è quello di allargare la visuale, tenere in considerazione più elementi e considerare che il comportamento non è solo espressione di quanto noi adulti abbiamo lavorato più o meno bene in questo frangente con il bambino con la bambina, ma è la conseguenza di molteplici elementi e fattori interni ed esterni.
Senza dubbio lo stile educativo dell’adulto – che sia genitore o professionista -, è importante ma non è l’unica variabile che influisce sul modo di comportarsi di bambini e bambine nella loro giornata.
Non abbiamo una soluzione universale per questi fattori perché è necessario analizzare caso per caso. Però, per capire i comportamenti di bambini e bambine e adeguare le strategie educative, è importante ascoltare e osservare.
Possiamo così variare la dieta alimentare, sensoriale e mediale dei nostri bambini e bambine affinché abbiano tutti gli elementi nutritivi (non solo quelli alimentari) che possano accompagnarli lungo una crescita armonica.
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