di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06
Indice dell’articolo
Quali sono i comportamenti tipici dei bambini vivaci
I bambini vivaci e l’elaborazione sensoriale
Cosa possiamo osservare in una bambina vivace, in un bambino vivace?
Il sistema vestibolare e la propriocezione
Ecco perché i bambini sono vivaci
Come mai i bambini sensory seeker hanno così tanta fame di questi stimoli?
In che modo possiamo aiutare i bambini vivaci
- La prima cosa da fare: osservare
- Bambino vivace o iperattivo? Riconoscere le fatiche dei bambini vivaci e ipermotori da quelle dei bambini iperattivi
- Offrire spazio e tempo per svolgere attività sensoriali che sazino i bambini vivaci
Altre attività da proporre a bambine e bambini vivaci e sensory seeker
Nutrire i sensi dei bambini vivaci
Bambini vivaci. Bambine vivaci.
Si muovono in continuazione, faticano a stare seduti, agiscono una serie di comportamenti che talvolta rendono faticoso portare avanti le attività, in classe o a casa.
Incontriamo spesso durante la consulenza educativa con le famiglie e la supervisione con educatrici, educatori e insegnanti al Nido e alla Scuola dell’Infanzia, situazioni caratterizzate da bambine e bambini molto vivaci.
E spesso gli adulti che devono gestire la situazione, il frangente, si chiedono quale sia l’approccio migliore da usare nei loro confronti.
Cerchiamo di capire di più rispetto a questo tema e di comprendere quali possono essere le strategie di aiuto da utilizzare a casa, al Nido o a Scuola.
L’articolo di oggi è dedicato a bambini e bambine che di solito, oltre a essere molto vivaci, sono anche fisici: hanno un approccio corporeo nelle situazioni e nelle relazioni con gli altri.
A volte vengono definiti, in modo inappropriato, bambini iperattivi: in questo contenuto preferiamo utilizzare gli aggettivi vivaci o ipermotori per evitare confusione con l’iperattività intesa come disturbo ADHD.
Quali sono i comportamenti tipici dei bambini vivaci
Come si comportano bambine e bambini vivaci? Cosa fa di solito un bambino molto vivace?
Siamo di fronte a soggetti che si muovono, saltano, corrono, si arrampicano.
Agiscono questi comportamenti anche in casa: per esempio, si arrampicano sulla libreria, tentano di salire sul tavolo e sulle sedie, vanno avanti e indietro di corsa lungo un corridoio, cercano di saltare sul letto o sul divano, e poi giù dal divano e giù dal letto.
In alcuni casi possono anche sbattere contro mobili, stipiti, oggetti, in casa e nei servizi educativi e scolastici.
Manifestano comportamenti altamente motori e possono – in modo involontario – andare addosso ad altri bambini e bambine con un approccio molto corporeo.
Le educatrici e le insegnanti spesso descrivono queste situazioni così:
“C’è Giovanni e c’è Lucia che è come se non si accorgesse che ha davanti un bambino e proprio gli va sopra, oppure bambini e bambine che letteralmente sbattono contro le pareti, corrono e si buttano contro una parete. Apparentemente, per quello che noi vediamo, non si fanno male. Se siamo per esempio in giardino, si appendono a testa in giù, ruotano su se stessi oppure fanno delle corse circolari in modo molto vorticoso e anche con una durata ampia”.
Ti ritrovi in questa situazione?
Alcune bambine e bambini vivaci possono, per esempio, avere anche un intenso comportamento orale: nonostante abbiano superato la fase dell’oralità continuano a mettersi in bocca qualsiasi cosa e a volte anche a leccare oggetti inappropriati come le finestre, i muri, i pavimenti. E, per esempio, toccano tutto e tutti.
Sono bambini che amano avere del disordine intorno, sono spesso attratti dalle attività sporchevoli, si divertono con la tempera, la pittura a dita, i giochi col fango.
Riconosciamo altri comportanti in queste bambine e bambini:
- amano i colori vivaci, le luci lampeggianti, fissano oggetti rotanti, possono anche provare piacere per i giochi di lotta, i giochi corporei, i giochi di mischia,
- saltano in continuazione da un posto all’altro, amano molto andare in bicicletta, sul monopattino, sullo scooter e sono attirati dalla velocità,
- fanno molto rumore e sbattono oggetti sul pavimento, sul tavolo; sbattono gli oggetti tra di loro;
- a volte annusano le persone, gli oggetti, tutto quello che gli sta intorno.
Sono esempi riferiti alla fascia 06, ma gli atteggiamenti elencati possono riguardare anche bambine e bambini più grandi che frequentano la scuola primaria.
A prescindere dall’età, la caratteristica che contraddistingue questi bambini e bambine è la forte attivazione motoria e corporea attraverso vari sensi: il movimento grosso motorio, l’oralità, l’olfatto, il tatto.
Ci riferiamo in genere a elementi presenti in modo intenso. Questa intensità può mettere a dura prova noi adulti, soprattutto perché tendiamo a pensare che siano distratti e seguano poco le attività proposte a casa o nei servizi educativi.
Nei contesti 06, il comportamento di bambine e bambini ipermotori può anche avere dei risvolti che mettono a rischio i pari perché a volte sbattono addosso agli altri e possono senza volerlo fare male.
I bambini vivaci e l’elaborazione sensoriale
Durante gli incontri con i genitori o educatrici, educatori e insegnanti, invitiamo a ragionare, riflettere sui comportamenti di bambine e bambini troppo vivaci (in base a come vengono considerati da alcuni adulti) e partire, come sempre, dall’osservazione.
Quando ci riferiamo a bambine e bambini nello 06 il tema del movimento è centrale: hanno bisogno di muoversi.
Il movimento è uno dei loro interessi principali: hanno la necessità di capire cosa possono fare col loro corpo, in quali modi, in quali forme.
Con il passare degli anni bambine e bambini raffinano e specializzano la motricità (soprattutto la grosso-motricità) e diventano padroni del loro corpo: la sempre più ampia possibilità di movimento li porta a sperimentare via via nuove forme del movimento stesso.
Posto che la motricità nella fascia 06 anni ha un ruolo da protagonista nella crescita e nello sviluppo, alcuni bambini e bambine si muovono in modo più intenso, costante, continuo e accentuato.
Cosa possiamo osservare in una bambina vivace, in un bambino vivace?
Quella che viene chiamata ricerca sensoriale.
Siamo di fronte a bambini e bambine cercatori sensoriali – l’inglese sensory seeker rende meglio – che manifestano una vera e propria avidità verso gli stimoli sensoriali, una spinta, una ricerca, un interesse per tutto ciò che riguarda il movimento nelle sue diverse forme.
Come mai alcuni bambini e bambine sviluppano questa caratteristica di forte ricerca sensoriale?
Qui è necessario aprire una parentesi e fornire una cornice più ampia che riguarda un elemento molto importante nella nostra esistenza: l’elaborazione sensoriale.
Proviamo a fare sintesi: l’essere umano è dotato di otto sensi che portano informazioni al sistema nervoso, quindi al nostro cervello.
Cosa ha bisogno di fare il cervello? Prendere queste informazioni e comprenderle, interpretarle, dare un significato. Questa è, in pochissime parole, l‘elaborazione sensoriale.
Non è un processo perfetto: ognuno di noi in modo soggettivo elabora e processa le informazioni sensoriali in modo particolare e potremmo anche avere delle sfide da superare.
Per esempio, alcuni di noi possono avere una particolare sensibilità uditiva e patire ambienti molto rumorosi. Al contrario ci sono persone che hanno una minore sensibilità uditiva e gradiscono ambienti molto rumorosi.
Ciascuno di noi ha un modo del tutto particolare di processare le informazioni sensoriali su tutti i sistemi sensoriali (scusa la ripetizione): per questo preferiamo alcune sensazioni ad altre.
Oltre ai cinque sensi che ben conosciamo (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) ne abbiamo altri tre che sono significativi per approfondire il comportamento dei bambini vivaci: l’interocezione, la propriocezione, il sistema vestibolare.
L’interocezione
È un senso scoperto nei primi del Novecento che oggi, nella ricerca neuroscientifica, ha un ruolo da protagonista: questo senso ha una valenza molto importante per la regolazione e per l’autoregolazione, sia a livello fisico/fisiologico sia a livello emotivo e comportamentale.
È il senso con cui sentiamo il nostro corpo dall’interno e ci permette di percepire, per esempio, che abbiamo fame, sete, sonno, siamo stanchi, abbiamo bisogno di andare in bagno, ci prude una mano.
L‘interocezione ci aiuta a capire come stiamo, se ci sentiamo tristi, arrabbiati, impauriti, felici, delusi.
Il sistema vestibolare e la propriocezione
Sono due sensi che lavorano per lo più insieme perché l’uno supporta l’altro. In particolare, il sistema vestibolare lavora insieme alla vista, la propriocezione è agganciata al tatto e tutti insieme cooperano per aiutarci a orientarci nel mondo.
Con il sistema vestibolare (sito nell’orecchio interno) gestiamo la gravità e l’equilibrio, è un senso molto importante che ci supporta nella vita quotidiana in ogni situazione ed è fondamentale per il nostro benessere.
La propriocezione ha i suoi recettori nei muscoli, nelle articolazioni, nei legamenti, nei tendini e fornisce informazioni al cervello rispetto al movimento, alla percezione e alla consapevolezza di come sta il nostro corpo in rapporto allo spazio e alle altre persone.
Attraverso la propriocezione capiamo qual è l’ingombro del nostro corpo nello spazio e in che rapporto siamo con le altre persone e gli oggetti intorno a noi (ricordi i bambini vivaci che sbattono contro le persone e gli oggetti?).
Per noi è banale sapere che possiamo toccarci, a occhi chiusi, la punta del naso con il dito della mano destra senza doverci pensare, ma i bambini e le bambine hanno la continua necessità di sperimentare a livello corporeo esperienze costanti che permettano loro di nutrire di informazioni nuove la sensorialità e l’elaborazione sensoriale per sviluppare una serie di competenze, abilità e capacità che, per noi adulti, sono scontate.
Ecco perché i bambini sono vivaci
Arriviamo al punto. Bambini e bambine sensory seeker ricercano costantemente sensazioni legate alla propriocezione e al sistema vestibolare perché sono i sensi che lavorano da una parte sull’equilibrio e dall’altra sul movimento e sul rapporto tra il corpo e lo spazio circostante.
I cercatori sensoriali hanno una fame forte e significativa di questo tipo di stimolazione e quindi sono sempre in movimento, si arrampicano, corrono, saltano, sbattono in giro, si appendono, dondolano, vanno sull’altalena.
Cercano opportunità di movimento: nei contesti educativi scolastici o a casa non perdono occasione di inventarsi situazioni dove poter avere questo tipo di stimolo.
E a volte creano disagio negli adulti che si spaventano di fronte a bambini e bambine che si arrampicano sul comodino e poi saltano per terra. Aiuto.
Tradotto: sono bambine e bambini vivaci, ipermotori.
Come mai i bambini sensory seeker hanno così tanta fame di questi stimoli?
Perché il loro sistema nervoso elabora questi stimoli, quindi quelli vestibolari e propriocettivi, solo in grosse quantità, ovvero hanno una alta soglia sensoriale.
Per capirci facciamo una metafora con il cibo: è come se avessero uno stomaco molto grande e finché questo stomaco non viene ben riempito di stimoli vestibolari e propriocettivi non sentono di essere sazi; è come se il loro cervello avesse una forte necessità di questo tipo di stimolazione per poter sentire gli stimoli stessi.
È proprio una ricerca di nutrimento incessante: finché non sono sazi fino all’orlo non si accorgono di aver mangiato.
In che modo possiamo aiutare i bambini vivaci
Molti genitori, educatrici, educatori e insegnanti ci chiedono come calmare i bambini vivaci, addirittura come educare i bambini vivaci o come gestire bambini molto vivaci, come comportarsi con bambini vivaci.
Noi preferiamo i verbi sostenere, supportare, accompagnare.
Regolare questi comportamenti è importante anche per offrire sicurezza a bambini e bambine nella fascia di età 06 anni che non hanno ancora la capacità di percepire le situazioni di pericolo.
Come possiamo aiutarli a ricevere in sicurezza quella stimolazione di cui hanno bisogno?
Sia rispetto a sé stessi, sia rispetto agli altri intorno a sé. A volte questi bambini/e, nella ricerca di stimolazione propriocettiva e vestibolare, possono anche fare male senza volerlo: vogliono interagire con un altro bambino o bambina, dargli un abbraccio e poi lo stritolano.
Oppure vogliono avviare uno scambio, un gioco con qualcun altro e involontariamente scappa una spinta, una tirata di capelli o altre manifestazioni che noi leggiamo come aggressività.
In realtà non è intenzionale: quel bambino o quella bambina vuole interagire con l’altro pari e, nella sua modalità di funzionare rispetto alla sensorialità, ha un approccio intenso.
Quando osserviamo questo comportamento di ricerca sensoriale il bambino o la bambina non è nella condizione di autoregolarsi in modo efficace ma è agito dal suo sistema nervoso che va alla ricerca degli stimoli sensoriali necessari per riempire l’alta soglia sensoriale.
1. La prima cosa da fare: osservare
Quando cominciamo a osservare bambini e bambine possiamo accorgerci di alcuni momenti specifici dove con maggiore facilità potrebbero ricercare questo tipo di stimolo sensoriale.
Molte volte i sensory seeker utilizzano in modo inconsapevole il loro corpo per autoregolarsi, per esempio prima di affrontare attività impegnative anche a livello cognitivo.
Qualche giorno fa eravamo in un Nido per una supervisione e osservavamo un bambino che, prima di iniziare a giocare con i materiali destrutturati (loose parts) messi a disposizione dell’educatrice, per circa dieci minuti ha girato in tondo, proprio in maniera circolare, intorno a uno dei tavoli per il gioco. Dopo le rotazioni ha fatto 7-8 salti sul posto e poi si è messo a giocare seduto, spostandosi con un ritmo e una intensità regolata e in modo molto concentrato, per circa quarantacinque minuti.
Ha auto-regolato il suo sistema nervoso prima di mettersi a giocare con qualcosa di interessante per lui.
Molti bambini funzionano così: hanno bisogno del movimento e dello stimolo propriocettivo e vestibolare come forma di autoregolazione per potersi poi coinvolgere nel resto delle attività.
Diventa fondamentale osservare questi comportamenti e annotare quando il bambino/a li agisce, per quanto tempo, ogni quanto, prima di cosa, dopo che cosa, durante che cosa, quali sono i momenti in cui accade.
A volte bambini e bambine dimostrano la loro vivacità e ipermotricità:
- nei momenti di transizione, quando passiamo da uno spazio all’altro, prima di andare in bagno, al rientro in classe;
- prima di andare a dormire,
- nel momento del pasto.
Osserviamo per comprendere che cosa fanno in particolare e per quanto tempo: più informazioni acquisiamo attraverso l’osservazione, meglio possiamo capire dove il bambino o la bambina può essere in fatica e ha più bisogno di autoregolarsi col movimento. E in che modo possiamo aiutare.
2. Bambino vivace o iperattivo? Riconoscere le fatiche dei bambini vivaci e ipermotori da quelle dei bambini iperattivi
Ora, se un adulto non sa come funziona l’elaborazione sensoriale e non sa che ciascuno di noi ha delle particolarità e può essere più o meno sensibile a certi stimoli sensoriali, cosa può pensare di fronte a un bambino o una bambina che salta, corre, si arrampica?
La risposta tipica è “Questo bambino/a è iperattivo, è un bambino distratto, scarsamente concentrato”.
In realtà un bambino, una bambina può essere in grado di ascoltare e seguire una lezione grazie al movimento.
Quante volte al Nido e alla Scuola dell’infanzia capita, nei momenti di lettura di un albo, che qualche bambino/a non riesce a star seduto? È una persona che sta cercando di autoregolarsi attraverso il movimento e che grazie al movimento riesce a seguire la lettura.
Questo è un aspetto molto importante perché ci porta a guardare i bambini vivaci, le bambine vivaci, con occhi diversi, senza classificarli subito con il termine iperattivi, inappropriato in questo caso.
3. Offrire spazio e tempo per svolgere attività sensoriali che sazino i bambini vivaci
Come possiamo accompagnare i bambini vivaci nel saziare la loro fame sensoriale?
Servono, per esempio, attività e azioni come stringere, appendersi, arrampicarsi, saltare, sbattere contro qualcosa (in sicurezza).
Può servire un forte massaggio con una compressione profonda per lavorare su muscoli, articolazioni, legamenti, tendini.
Per saziare il sistema vestibolare è utile lasciare libertà nel correre, dondolarsi, arrampicarsi, fare giochi di equilibrio e disequilibrio.
Questi sono gli elementi che noi adulti abbiamo bisogno di tenere in considerazione.
Possiamo comprare un mini-trampolino da casa, se abbiamo lo spazio, perché no?
Oppure abbiamo un divano sotto il quale possiamo riporre un bel tappeto, uno di quelli ad alta densità in gomma piuma che riesce ad attutire molto bene le cadute.
Nella Scuola dell’Infanzia possiamo allestire situazioni per offrire a bambini e bambine la possibilità di saltare in sicurezza.
In una scuola di Torino abbiamo visto una parete da arrampicata con sotto un materasso gigante dove bambini e bambine possono buttarsi: fantastico.
I salti sono molto importanti, tra l’altro lavorano sia sul sistema vestibolare che sulla propriocezione: c’è il momento del volo dove siamo in piena stimolazione vestibolare, e poi l’atterraggio che dà forti informazioni propriocettive al sistema nervoso. Saltare è un’attività fantastica per bambine e bambini vivaci e ipermotori. Così come arrampicare.
Altre attività da proporre a bambine e bambini vivaci e sensory seeker
Ecco qualche rapido suggerimento:
- proporre di fare insieme i cosiddetti lavori pesanti, come mettere a posto la dispensa, lavare il pavimento, spolverare i mobili,
- offrire tessuti elastici in jersey nei quali bambini e bambine possano avvolgersi,
- pulire i tavoli sporchi dopo le attività con la tempera, la creta, l’argilla,
- fare massaggi con pressione profonda, dare abbracci stretti,
- mettere a disposizione materiali per la manipolazione,
- dare pupazzi e cuscini da stringere forte a sé,
- far giocare con la palla da pilates,
- usare le palle sensoriali.
Sono cose semplici che possiamo fare a casa e nei servizi educativi.
Nutrire i sensi dei bambini vivaci
Abbiamo numerose possibilità per aiutare le bambine e i bambini vivaci a regolare le loro emozioni e nutrire i sensi.
Attraverso l’osservazione possiamo capire quando e come proporre queste attività, tenendo presente che saranno da utilizzare soprattutto nei momenti più difficili per i bambini/e.
Per esempio, durante le transizioni: se stiamo andando in bagno può essere utile dare in mano un pacco di pannolini da trasportare al bambino che può avere un po’ di fatica. Magari non ci serve avere in bagno quel pacco di pannolini, ma glielo proponiamo come stimolo di supporto.
“Giovanni, Lucia, mentre andiamo in bagno per favore portami questo pacco di pannolini”. E già abbiamo aiutato il bambino, la bambina nella transizione.
Durante il momento del pranzo, prima di sederci a tavola, magari facciamo qualche salto sul posto, oppure andiamo in sala da pranzo saltando come dei canguri.
Un gioco che ai bambini piace molto e si fa spesso soprattutto al Nido, ma si può fare anche nella Scuola dell’infanzia, è il gioco delle scatoline.
Eccolo: si aprono le scatoline ed escono tanti canguri. Poi le scatoline si chiudono, ci fermiamo, poi le scatoline si riaprono ed escono tante ranocchie o tanti elefanti che fanno passi pesanti. E via così.
È compito dei professionisti – educatrici, educatori, insegnanti – e dei genitori in qualità di adulti pensare a proposte che possano aiutare i bambini, le bambine a rimanere più regolati nelle diverse situazioni e quindi anche a vivere con più agio momenti per loro faticosi.
Sì, questo articolo è molto lungo, ma è una vera guida, un mini-percorso di formazione per capire i comportamenti dei bambini vivaci, delle bambine vivaci, riconoscerli e trovare soluzioni e supporti.
Puoi anche ascoltare il podcast completo qui: