Che fare con i bambini a casa ai tempi del Coronavirus?

Educazione e sviluppo infantile

di Vania Rigoni, pedagogista clinico® e docente di PF06

 

I bambini possono dover esser tenuti a casa per alcuni motivi plumbei che sarebbe idilliaco non esistessero:

-lunghe malattie infettive

-degenze ospedaliere

-infortuni con traumi importanti

oppure per motivi positivi come le vacanze di Natale, Pasqua ed estive.

Di questo periodo, sono a casa per cooperare al contenimento dell’emergenza sanitaria causata dal virus Codiv-19.

La scuola, istituzione educativa e didattica, agenzia formativa è chiusa in tutto il territorio nazionale e con essa gli spazi ludici di aggregazione poiché nessuno è in grado di controllare un bambino – sopratutto piccolo- rispetto alle norme da tenere in materia di sicurezza igienico-sanitaria.

Il Comune di Empoli (e spero altri lo seguano velocemente) ha stanziato una misura di aiuto per le famiglie che hanno i bambini nei servizi comunali decurtando una parte di retta. Ci auguriamo che stanzino un contributo anche per chi è iscritto ai servizi educativi privati e per i servizi stessi, così preziosi per il loro ruolo nella crescita dei nuovi cittadini e per il supporto alle famiglie.

La decisione di chiudere, che condividiamo nel valore di sicurezza relativa a un momento grave, diventa anche sorgente di “problemi familiari” rispetto a, tra le altre cose, come gestire il tempo a casa coi piccoli.

Osservo via web strutture il cui staff sta registrando video letture per i genitori dei loro piccoli ospiti, foto di esperienze ludiche da proporre loro a casa, ricette per paste modellabili…

Se le educatrici dei servizi che frequentate non lo fanno, potete sempre chiederlo, magari non ci hanno pensato o sono rimaste scioccate ancor prima di te di sapere che la loro attività -costruita piano piano- veniva interrotta come ai tempi del Decamerone…

Cosa non deve mancare alle giornate dei bambini piccoli:

  1. è importante manterene le routine apprese in struttura. Ciò consente ai piccoli di vivere una certa stabilità;
  2. alimenta la lettura dai 20 minuti in su e non solo per il sonno. Ricordiamo di scegliere libri adatti all’età (chiedete alle educatrici che conoscono i vostri bambini);
  3. momenti di arte: un tavolino per i grandini (o parete se ne hai una dove attaccare fogli giganti) o a terra per i piccoli. Usando qualsiasi tipo di colore (vegetale e non) steso con qualsiasi tipo di strumento (mano, polpastrello, piede, pennelli veri o finti, spugne, stoffa, foglie, timbri). Tali attività permettono di  sviluppare le competenze manuali e sensoriali. Nota importante: colorare o lasciar traccia non è sinonimo di disegnare o riempire schede;
  4. momenti di architettura: con qualsiasi oggetto di recupero (cartoni, vaschette frutta, bottiglie latte, scatole cereali, bottiglie shampoo ..) permettete ai bambini di dare sfogo alla loro creatività per realizzare giochi (parcheggi, case, castelli) e per sviluppare competenze di base (sensoriali, spaziali, temporali);
  5. momenti sonori: dove il canto insieme all’adulto diventa esercizio di volo per il linguaggio, per la respirazione ed il ritmo andando a costruire le fondamenta della punteggiatura, della pianificazione del pensiero. Il piacere e il sorriso dell’adulto che sbaglia una rima è fonte di piacere che innesca il circolo della positività e della possibilità di superare la frustrazione;
  6. all’aperto: è in terrazzo, in giardino, al parco, nel bosco. Un elenco di spazi educanti alla libertà, alla natura e all’osservazione.

>>>Giocare al “cosa è verde? Cosa è giallo?”….e poi tornati a casa un bel libro di Tullet da leggere insieme.

>>>Giocare al “quali tesori possiamo raccogliere…?” Oggetti che poi si potrebbero usare nel momento artistico o di architettura.

>>>Giocare al “posso muovermi in modi diversi…?” E sperimentare equilibrismi e capriole.

7. aiutare in casa: a partire da 2/3 anni: cucinare, dividere il bucato per colore, apparecchiare, spolverare;

Molto importante anche:

8. concedere momenti di nulla – di vuoto dove bisogna pian piano imparare a stare e 

9. momenti di libertà – con giochi e sollecitazioni posizionate in spazi organizzati, lasciando il bambino libero di fare da solo.

Infine, caro genitore, 

10. fai quello che tu sai ( e solo tu sai) che può arricchire la crescita e la vita del tuo bambino o bambina.

Non ho parlato di socialità in questo articolo perché sto scrivendo per aiutare le Famiglie, te mamma e te babbo, che state vivendo l’emergenza del Coronavirus e la socialità è da limitare.

Esulando dal momento di salute pubblica, invece, si può pensare a questi vari punti in versione individuale e di micro gruppo.

Per essere supportati nell’organizzare con i bambini momenti nutrienti ed efficaci, è sempre possibile, poi, contattare le maestre, le quali saranno sicuramente ben felici di dare un contributo attivo!!

 

 

Argomenti:
coronavirus

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