di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06
Quando mamme e papà scoprono di essere in attesa del secondogenito, della secondogenita, sperimentano molteplici emozioni. Alcune sono positive: entusiasmo, gioia, felicità. Altre sono scomode: sale la preoccupazione per la reazione che potrebbe avere il figlio, la figlia, più grande.
I genitori temono che si inneschi la gelosia per la nascita di un fratellino, una sorellina, e hanno paura di non riuscire ad accompagnare il primogenito ad interfacciarsi con tale emozione.
Ti ritrovi in questo contesto?
Da qualche anno – per fortuna -, noi adulti siamo sempre più attenti alle emozioni dei bambini e delle bambine. Durante le consulenze ci confrontiamo spesso con genitori che si dispiacciono quando i loro figli e figlie provano emozioni sgradevoli: vorrebbero avere la bacchetta magica per evitare che ciò accada.
Ma è davvero necessario eliminare un’emozione come la gelosia infantile? Oppure è meglio trovare soluzioni per aiutare bambini e bambine ad attraversare la gelosia per la nascita di un fratellino, la gelosia per la nascita di una sorellina?
Ne parliamo in questo articolo: ti proponiamo una riflessione sulla gelosia e vediamo insieme sette consigli per supportare fratelli e sorelle maggiori a regolare l’emozione.
Indice dell’articolo
Attraversare la gelosia per la nascita di un fratellino, sorellina
Perché si sviluppa la gelosia nei bambini piccoli, nelle bambine piccole?
La gelosia dei bambini è un’emozione normale
Sette consigli per gestire la gelosia per la nascita di un fratellino, sorellina
Quando nasce un fratellino, sorellina non c’è solo gelosia
Bibliografia sulla gelosia per il fratellino, sorellina
Attraversare la gelosia per la nascita di un fratellino, sorellina
Gioia e tristezza, paura e rabbia, attesa e sorpresa, fiducia e disgusto sono emozioni che proviamo tutte e tutti noi. Vi sono poi molteplici sfumature ed altre emozioni che fanno parte della nostra vita, tra cui la gelosia.
“La gelosia è normale e salutare. La gelosia nasce dal fatto che i bambini amano.” – D.W. Winnicott
Non possiamo eliminare le emozioni spiacevoli dalla nostra esistenza e da quella dei nostri figli e figlie.
Come adulti di riferimento abbiamo il compito di aiutare bambini e bambine, fin dai primi anni di vita, a sviluppare la loro competenza emotiva: la capacità di riconoscere, comprendere, esprimere e regolare le proprie e altrui emozioni.
I piccoli hanno bisogno di entrare in contatto con tutti i loro stati emozionali: con la nostra guida, in particolare nei primi anni di vita, impareranno a riconoscerli e capirli fino a diventare autonomi e autonome, nel tempo.
Perché si sviluppa la gelosia nei bambini piccoli, nelle bambine piccole?
“Ho un bambino geloso del fratellino, cosa posso fare?”.
Quando nasce un fratellino o una sorellina, il figlio o la figlia maggiore teme di perdere l’amore e l’attenzione esclusiva di mamma, papà, nonni e degli altri adulti importanti per lui, lei.
Amore e attenzione rappresentano un bisogno primario per bambini e bambine (e non solo per loro). Per questo motivo, spesso manifestano reazioni emotive intense di fronte a un evento che vivono come una minaccia alla sopravvivenza: è arrivato qualcuno di nuovo e si sta prendendo tutto l’amore della mamma e del papà.
La gelosia dei bambini è un’emozione normale
Le emozioni sono strumenti basilari per sopravvivere, adattarci all’ambiente, relazionarci gli uni con gli altri: fanno parte di un patrimonio inestimabile.
Tutte le emozioni servono e sono utili, comprese quelle che la nostra cultura etichetta come negative.
In realtà le emozioni non sono negative né positive. Semplicemente sono, fanno parte di noi. Per vivere una vita piena è importante poter contattare e vivere tutte le sfumature emotive, a prescindere dalla loro natura.
Anche la gelosia, come tutte le emozioni, svolge una funzione adattiva.
Per comprendere meglio questo concetto prendiamo in prestito le parole del pediatra Carlos Gonzales, che illustra un punto di vista diverso rispetto al valore della gelosia per la sopravvivenza della specie.
“Se i genitori si prendessero cura solo di un figlio e dimenticassero l’altro, quest’ultimo se la passerebbe molto male. Pertanto, quando nasce un fratellino, la reazione logica e normale del bambino è fare il necessario per ricordare ai genitori ‘Ehi, guarda che son qui!’. Cioè, richiamare l’attenzione. La motivazione non è cosciente. Il bambino non pensa: ‘Devo ricominciare a farmi la pipì addosso, a fare i capricci e a balbettare, perché così i miei genitori mi presteranno più attenzione’. No, il bambino fa queste cose perché, nel corso di migliaia di anni, i bambini che richiamavano l’attenzione facendo cose del genere, hanno avuto maggiori possibilità di sopravvivere e i loro geni si sono diffusi sulla Terra”.
Ecco una chiave di lettura interessante sui comportamenti regressivi tipici che bambini e bambine manifestano in situazioni simili.
La gelosia è un’emozione normale, una reazione emotiva appropriata nel caso di un evento come la nascita di un fratellino o di una sorellina.
Continua Gonzales:
“I genitori possono aiutare il proprio bimbo dimostrandogli il loro affetto incondizionato. Lui deve sapere che non ha bisogno di mostrarsi geloso per ottenere la loro attenzione, ma deve anche sapere che loro continuano a volergli bene anche quando si mostra geloso”.
Sette consigli per gestire la gelosia per la nascita di un fratellino, sorellina
Ricapitoliamo: la gelosia infantile – ma anche la nostra -, è un’emozione normale dal valore adattivo, tanto quanto la paura o il disgusto.
Vediamo ora in che modo possiamo accompagnare i nostri figli e figlie a riconoscere e attraversare la gelosia – un’emozione spesso nuova per loro – per la nascita di un fratellino o una sorellina: ci sono amore e affetto per tutti.
1. Accogliere e riconoscere la gelosia
Impariamo a non negare, reprimere o sradicare la gelosia. Tutte le emozioni sono legittime.
Il primo passo da compiere è accogliere e riconoscere la gelosia facendo vedere al bambino, alla bambina, che ciò che prova è normale e noi lo accettiamo anche quando sente emozioni spiacevoli. Per esempio, possiamo dire: “Giovanni, Lucia, forse sei un po’ geloso della tua sorellina, del tuo fratellino. Ti capisco, è normale sentirsi così. Potresti avere paura che mamma e papà non ti vogliano più bene come prima. Un po’ per volta vedrai che andrà meglio”.
Poi ascoltiamo il bambino, la bambina e rassicuriamolo/la sul nostro affetto costante.
Il pediatra e psicoanalista D.W. Winnicott scrive:
“Le persone molto gelose spesso hanno avuto da piccole la sfortuna di non aver potuto esprimere la propria gelosia e la propria aggressività. Se avessero avuto questa possibilità, sarebbero riuscite a superare la gelosia e se ne sarebbero liberate, come succede alla maggior parte dei bambini”.
Lasciamo ai nostri figli e figlie la libertà di esprimere tutte le loro emozioni, gelosia compresa.
Ciò non significa permettere comportamenti scorretti. Le emozioni sono tutte valide, ma non tutti i comportamenti. Accogliamo le emozioni e limitiamo le azioni non adeguate.
2. Fare una promessa d’amore
Di fronte alla nascita del fratellino o della sorellina il primogenito teme di perdere l’amore dei propri genitori, nonni, zii e parenti in generale.
Il bambino non sa ancora che l’amore può moltiplicarsi e teme che si divida. Ha paura di essere amato, amata, meno di prima.
È importante rassicurare bambini e bambine sull’immutato amore di mamme e papà. Ti proponiamo un esempio concreto sperimentato durante una consulenza.
La piccola Margherita di quattro anni ha chiesto alla sua mamma Valentina:
“Mamma mi vorrai bene come prima o faremo a metà io e il fratellino?”.
Ecco come ha risposto la madre:
“No, Margi, non faremo a metà. Nel mio cuore ci sono molte stanze, una per ogni affetto e ora si apre una stanza in più per il fratellino. L’amore non si divide come una torta ma si moltiplica”.
Il bambino, la bambina, ha bisogno di vedere accolte le proprie emozioni e di essere rassicurato/a con le parole e i gesti sul fatto che l’amore verso di lui, lei continuerà a scorrere come prima.
Questo è il suggerimento della giornalista Giorgia Cozza:
“Se il nostro bambino si mostrerà geloso, non rattristiamoci. E non stanchiamoci di rassicurarlo, anche se i suoi atteggiamenti ci sembreranno particolarmente pesanti da gestire. Teniamo sempre a mente che si tratta di una fase passeggera e soprattutto…che è tutta una questione d’amore. Offerto, ricevuto, desiderato. Intensamente. Che la nostra risposta sia…una promessa d’amore!”.
3. Comprendere gli atteggiamenti ostili
Potrà capitare in diverse situazioni che il bambino, la bambina:
- manifesti sentimenti ostili o comportamenti aggressivi verso i genitori, soprattutto verso la mamma, o verso il fratellino/sorellina,
- si rivolga ai genitori con espressioni forti come “Ti odio!”,
- abbia improvvisi scatti di collera,
- faccia i capricci.
Non c’è nulla di cui preoccuparsi, è tutto normale.
In questi momenti il figlio, la figlia più grande sta manifestando la sua rabbia e la sua paura di perdere l’amore dei genitori.
Evitiamo di alzare la voce o sgridare il bambino e la bambina: manteniamo la calma, respiriamo, e rassicuriamolo/la ancora e ancora.
Sarà necessario offrire certezze sull’amore più e più volte, finché ne avrà bisogno: grazie a questo atteggiamento il bambino, la bambina, avrà prova dell’immutato amore dei suoi genitori.
4. Gestire con cura la condivisione degli spazi, dei giochi, dei tempi
Quando il bambino, la bambina mostra insofferenza verso il fratellino o la sorellina – soprattutto se entra in gioco il tema della condivisione degli spazi -, è importante riconoscere al primogenito il diritto di difendere il suo territorio e le sue cose.
Evitiamo frasi tipo: “Sofia, ma tu sei grande, fai giocare Giulia con le tue costruzioni”.
Proteggiamo il primogenito dalle incursioni del più piccolo, piccola. Per esempio, possiamo dire: “Giulia, mi dispiace ma Sofia non vuole prestarti le sue costruzioni ora. Puoi giocare con i tuoi peluche o con le macchinine. Cosa preferisci?”.
In questo modo Sofia si sentirà accolta, rispettata e rassicurata e nel tempo sarà più facile che diventi generosa verso la sorella.
Se forziamo il bambino, la bambina grande a condividere col piccolo, con la piccola, potrebbe aumentare la sua rabbia verso il fratellino, sorellina ma anche nei confronti degli adulti.
I più piccoli e piccole potrebbero rimanere deluse perché il/la grande non presta i giochi, ma è normale e va bene così.
Essere i secondi figlie e figlie non significa avere la garanzia di poter ottenere tutto: è importante che bambini e bambine sperimentino la frustrazione, supportata dal conforto dell’adulto.
Per gestire il tema territorio e possedimenti è utile definire degli spazi ben chiari e suddivisi:
- crea per il fratello, sorella maggiore uno spazio dove sono presenti i giochi e le cose che ha il diritto di non condividere col fratello, sorella più piccolo/a;
- quando nasce il secondo figlio, la seconda figlia, prepara un altro spazio distinto per i suoi giochi.
Ti suggeriamo di realizzare un terzo luogo dove tenere i giochi in comune, di tutti e due, sui quali vige la regola della condivisione che noi adulti abbiamo il compito di spiegare e mostrare.
5. Aiutare a superare la regressione
Quando si manifesta la gelosia per la nascita di un fratellino, una sorellina, può capitare che il bambino, bambina più grande viva una fase di regressione: vuole usare di nuovo il pannolino, non mangia in autonomia, non ha voglia di vestirsi da solo/sola e manifesta atteggiamenti simili.
Anche questi sono comportamenti normali: i bambini e le bambine regrediscono quando affrontano cambiamenti importanti nella loro vita.
La soluzione, anche in questo caso, è comprendere, rassicurare, accogliere, aumentare la dose di coccole: così la regressione può rientrare in modo più rapido.
Se ostacoliamo la regressione con espressioni tipo: “Ormai sei grande, devi fare da solo, sola”, l’insicurezza e il timore potrebbero aumentare, rendendo la regressione più duratura e complessa da superare.
6. Donare attenzione esclusiva
Garantiamo, appena possibile, spazi e tempi di attenzione esclusiva per il bambino, la bambina più grande, sia con mamma che con papà. Creiamo una routine: pianifichiamo la giornata per inserire un appuntamento fisso, prestabilito, regolare in cui il fratello/sorella maggiore ha il genitore tutto per sé. Deve essere un momento sostenibile per l’organizzazione familiare complessiva. Anche pochi minuti.
7. Evitare i paragoni
Evitiamo di fare paragoni tra i fratelli e le sorelle per non fomentare la competizione e cerchiamo di non essere troppo attenti a donare in modo uguale a ciascuno. Se gli adulti sono troppo precisi nel dosare qualità e quantità di attenzioni, oggetti, situazioni, i bambini e le bambine tendono a diventare più competitivi. Rischiamo di attivare l’idea che esista un preferito per cui è necessario misurare tutto.
Quando nasce un fratellino, sorellina non c’è solo gelosia
La gelosia per la nascita di un fratellino, sorellina è l’emozione che preoccupa di più i genitori, ma i bambini e le bambine sperimentano molteplici emozioni durante questo lieto evento.
Spesso il figlio, la figlia maggiore manifesta tenerezza, dolcezza e affetto nei confronti del fratellino o sorellina: ha un atteggiamento protettivo e difensivo.
Coinvolgiamo i grandi e facciamoli sentire utili alla famiglia: chiediamo loro di supportarci nei piccoli gesti quotidiani, magari portando una copertina, un biberon, un peluche, un cuscino per la mamma.
Distogliamo lo sguardo dalle difficoltà e impariamo ad assaporare ogni momento con leggerezza.
Scrive Nessia Laniado, giornalista e terapeuta della famiglia:
“Non si deve temere che la gelosia impedisca lo sviluppo di un legame profondo tra i fratelli. Tutt’altro. Si è intensamente gelosi perché si ama intensamente. Lentamente, contraddittoriamente, nasce, fino a prendere il sopravvento, un rapporto tenace con il fratello che, per il resto della vita, rimarrà il riferimento più stabile e affidabile”.
Per sviluppare la competenza emotiva di bambine e bambine lasciamo loro la libertà di sperimentare tutte le emozioni e guidiamoli/le a riconoscerle e attraversarle con consapevolezza.
Questo corso ti può aiutare a comprendere la forza delle emozioni:
Bibliografia sulla gelosia per il fratellino, sorellina
Brazelton/J. D. Sparrow, “Il tuo bambino e la gelosia”, ed. Cortina, Milano, 2007
Brazelton “Il bambino da 0 a 3 anni”, ed. Rizzoli, Milano, 2009
Cozza, “Benvenuto fratellino. Benvenuta sorellina”, ed. Il Leone Verde, Torino, 2013
Laniado, “Gelosia tra fratelli. Come intervenire con tatto ed efficacia”, ed. Red, Como, 2014
D.W. Winnicott, “Colloqui con i genitori”, ed. Cortina, Milano, 1993
Hames, “I bambini non fanno mai i capricci”, ed. Red, Como, 2007