Perché i bambini vogliono le coccole?

Educazione e sviluppo infantile
I benefici delle coccole ai bambini - Percorsi Formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

Chi è mamma se lo è sentito dire di sicuro: non prenderlo, prenderla sempre in braccio, sono solo vizi!, magari detto dalla zia, dalla nonna, da un parente che ha già cresciuto un sacco di figli, tutti senza mai viziarli.

Le coccole ai bambini sono importanti. Anzi, importantissime. Mamme e papà hanno il compito di donare abbracci, calore, affetto, contenimento ai loro bambini e bambine senza pensare di viziarli e, soprattutto, senza vivere con il senso di colpa.

Coccole e abbracci sono strumenti di supporto per lo sviluppo armonioso ed equilibrato dei piccoli: senza queste attenzioni il bambino si sente perduto, senza un supporto.

In questo articolo, pubblicato nel 2015 e ampliato, vediamo insieme quali sono i benefici delle coccole ai bambini e perché è importante non farle mancare loro, sin dal primo giorno di vita.

 

Indice dell’articolo

I benefici delle coccole ai bambini

Coccole, abbracci e ossitocina

Le coccole e lo sviluppo del cervello

Le coccole e la sicurezza

Bibliografia sulle coccole dei bambini

 

I benefici delle coccole ai bambini

Iniziamo proponendoti una citazione di F. Leboyer che ci piace molto:

Per i bambini piccoli essere portati, cullati, accarezzati, tenuti, massaggiati, sono tutti nutrimenti indispensabili, come le vitamine, i sali minerali e le proteine, se non di più. Se viene privato di tutto questo e dell’odore, del calore, della voce della madre che conosce bene, il bambino, anche se gonfio di latte, si lascerà morire di fame”.

 

Le coccole sono nutrimenti indispensabili. Che bella immagine. E questa affermazione è supportata da diversi studi neuroscientifici che hanno messo in luce il valore del contatto fisico per i bambini e le bambine.

Negli ultimi decenni la ricerca in ambito infantile ha evidenziato un aspetto importantissimo del mondo dell’infanzia: il bambino, seppure molto competente fin dalla nascita su diversi fronti, è il cucciolo che rispetto agli altri mammiferi persiste più a lungo in uno stato di dipendenza dagli adulti e il cui sviluppo richiede parecchi anni per completarsi.

Sai da cosa dipende? Il cervello umano è un organo estremamente sofisticato: alla nascita è molto immaturo e non ha ancora completato il suo sviluppo. Affinché ciò avvenga, ha bisogno di essere nutrito con costanza da figure di riferimento in grado di fornire un porto sicuro dove approdare in caso di tempesta.

Prendiamo in prestito un paragone di J. Medina che troviamo nel suo libro “Naturalmente intelligenti. Istruzioni per lo sviluppo armonioso del cervello dei bambini della prima età” nel quale scrive: “…stando così le cose, se cioè si sfornano ciambelle prima che siano cotte del tutto, occorre che dei cervelli esperti istruiscano i nuovi nati per anni”. I cervelli esperti a cui accenna sono quelli degli adulti consapevoli, degli adulti-guida.

Per giungere a una maturazione armoniosa, il cervello umano ha diverse necessità – evidenziate in particolare dalle neuroscienze – tra cui alcune di ordine biologico e inscritte nella storia della nostra specie.

Il neuroscienziato Jaak Panksepp afferma: “… siamo creature profondamente emotive e profondamente biologiche…dobbiamo scendere a patti con le origini biologiche dello spirito umano” (citato in “Il tuo bambino. Come educarlo e capirlo” di M. Sunderland, ed. Tecniche Nuove).

Uno dei bisogni più importanti da soddisfare per l’essere umano è il contatto fisico, utile per la sua crescita e il suo benessere. Non possiamo privare i nostri bambini e bambine di questo contatto perché ne sentono la necessità tanto quando l’aria.

Sono diversi i ricercatori che supportano questa tesi.

Nell’articolo “Il senso ritrovato” di J. Retzbach, pubblicato su Mente & Cervello di novembre 2015, Martin Grunwald, esperto di percezione aptica, scrive: “le esperienze tattili sono essenziali per la sopravvivenza dei mammiferi. Ne abbiamo bisogno per lo sviluppo fisico e sociale […] Fino a che punto i contatti siano importanti per i più piccoli lo dimostrano gli studi con i massaggi ai neonati: i bambini prematuri regolarmente massaggiati hanno un livello più basso di cortisolo, l’ormone dello stress, piangono di meno e recuperano più rapidamente i deficit dello sviluppo. Se la madre soffre di depressione postparto, questi massaggi possono aiutare a costruire un legame più forte con il bambino.”

Sue Gerhardt, nota psicoanalista, afferma: “Si è scoperto che coloro che hanno avuto un costante contatto fisico, sono stati spesso tenuti in braccio e hanno ricevuto molta attenzione durante la prima infanzia, da adulti hanno un’abbondanza di recettori del cortisolo. Ciò significa che possono facilmente gestire lo stress”.

E, aspetto rilevante, “essere tenuto fra le braccia con amore è il più grande stimolo allo sviluppo, più efficace persino dell’essere allattati. Nelle braccia del caregiver (l’adulto di riferimento del bambino, nda) dove c’è calore e si è al sicuro, i muscoli si rilassano e il respiro si fa più profondo; nello stesso modo, accarezzare dolcemente e cullare lievemente scioglie le tensioni. È stato rilevato che la frequenza cardiaca del bambino si sincronizza con quella della madre: se lei è rilassata, lo sarà anche il bambino. In effetti, il sistema nervoso autonomo della madre comunica con quello del bambino, calmandolo attraverso il tatto. Quando siamo tenuti fisicamente sappiamo di essere protetti dagli altri” (S. Gerhardt “Perché si devono amare i bambini” ed. Cortina).

 

Coccole, abbracci e ossitocina

Contatto fisico, abbracci e coccole stimolano la produzione di ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”, lo stesso che si libera durante il parto, nel momento della nascita.

È sufficiente un abbraccio stretto per incrementare la presenza dell’ossitocina nell’organismo e ottenere subito straordinari benefici. Questo ormone:

  • promuove il rafforzamento del legame adulto-bambino,
  • abbassa la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca,
  • promuove le capacità mnemoniche ed empatiche,
  • riduce lo stress e l’aggressività,
  • favorisce il senso di benessere,
  • facilita l’allattamento,
  • aumenta la curiosità.

Le coccole permettono ai bambini e alle bambine di crescere meglio: quando piangono, si sentono frustrati, tristi o sopraffatti dalle emozioni, abbracciamoli forte a noi per secernere ossitocina.

 

Le coccole e lo sviluppo del cervello

I bambini e le bambine che beneficiano di contatto fisico e accudimento amorevole sviluppano meglio il loro cervello rispetto ai bambini che vivono una relazione con i genitori di scarsa qualità.

Quindi, quando zia Clotilde vi dice di lasciare il bambino nella carrozzina anche se piange perché sennò lo vizi, non ascoltarla: prendi in braccio e stringi forte a te il tuo bambino tutte le volte che vuoi.

Le cure attente e ricche d’amore che donano le mamme e i papà ai loro bambini e bambine, contribuiscono a sviluppare un ippocampo più grande, pronto a sostenere il piccolo nell’apprendimento, nella memoria e nella gestione dello stress.

I bambini e le bambine che soddisfano il loro bisogno di contatto in modo completo e appagante diventano autonomi in tempi più brevi rispetto ai piccoli che non ricevono cure amorevoli.

In pratica, la vera autonomia deriva da un bisogno di dipendenza soddisfatto. Il contatto fisico non vizia i bambini, li rende felici e appagati.

 

“Non si vizia un bambino con l’amore, le manifestazioni fisiche di affetto, la sintonia emotiva e le attenzioni. Quando i nostri figli hanno bisogno di noi, noi dobbiamo esserci per loro” –Siegel/T. Payne Bryson, in “La sfida della disciplina” ed. Cortina.

 

Facciamo un paragone semplice per comprendere meglio questo concetto: tutti sappiamo autoregolarci rispetto alla nostra alimentazione e ci fermiamo in modo naturale quando siamo sazi. Il contatto fisico è molto simile: quando il bambino, la bambina, ha riempito la sua pancia affettiva, si stacca dall’adulto con spontaneità per esplorare l’ambiente, crescere, imparare, diventare sempre più indipendente.

 

Le coccole e la sicurezza

La sicurezza acquisita grazie al contatto fisico rappresenta per il bambino un bagaglio di fiducia che lo accompagna lungo tutto il corso della sua vita.

Attraverso il contatto fisico con il caregiver di riferimento, il bambino conquista sicurezza e fiducia in chi si prende cura di lui e in sé stesso.

Questo aspetto risulta fondamentale per imparare ad affrontare le inevitabili frustrazioni e fatiche alle quali andrà in corso durante il percorso di crescita.

I bambini e le bambine vogliono le coccole per stare bene. I nostri abbracci, le cure, il tempo trascorso con loro, le attenzioni sono indispensabili per sostenere il loro benessere durante il percorso di crescita e sviluppo.

Dedica tempo al tuo bambino, alla tua bambina, e non rinunciare mai a dargli, darle un abbraccio stretto: non esiste miglior nutrimento al mondo dell’amore per i nostri figli e figlie.

 

Bibliografia sulle coccole dei bambini

Ti lasciamo un elenco di libri utili per comprendere il valore delle coccole: sono letture che suggeriamo ai genitori e utili anche per educatrici, educatori e insegnanti che lavorano nei contesti 06.

Balsamo E. “Sono qui con te” ed. Il Leone verde

Balsamo E. “Libertà e amore” ed. Il Leone verde

Bortolotti A. “E sei poi prende il vizio?” ed. Il Leone Verde

Bowlby J. “Una base sicura” ed. Cortina

Gerhardt S. “Perché si devono amare i bambini” ed. Cortina

Gonzales C. “Besame mucho” ed. Coleman

Kohn A. “Amarli senza se e senza ma” ed. Il Leone Verde

Leboyer F. “Per una nascita senza violenza” ed. Bompiani

Medina J. “Naturalmente intelligenti” ed. Bollati Boringhieri

Montagu A. “Il linguaggio della pelle” ed. Verdechiaro

Murray L./L. Andrews “Il linguaggio prima delle parole” ed. Mattioli 1885

Odent M. “Abbracciamolo subito!” ed. Red

Odent M. “La scientificazione dell’amore” ed. Urrà

Retzbach J. “Il senso ritrovato”, Mente & Cervello, novembre 2015

Siegel D./T. Payne Bryson “La sfida della disciplina” ed. Cortina

Sunderland M. “Il tuo bambino. Come educarlo e capirlo” ed. Tecniche Nuove

Weber E. “Portare i piccoli” ed. Il Leone Verde

 

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