Costruire l’autostima nei bambini, un processo lungo una vita

Educazione e sviluppo infantile, Genitori
Come accrescere l’autostima nei bambini - Percorsi Formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

L’autostima nei bambini e nelle bambine è una delle tematiche più gettonate durante gli incontri con i genitori che svolgiamo nei servizi educativi 06.

Come possiamo sostenere i nostri figli e figlie nel processo di costruzione di un buon livello di autostima?” è la domanda più frequente che pongono mamme e papà.

Sono due i timori principali connessi all’autostima nei bambini e nelle bambine:

  • lo sviluppo di un livello di autostima troppo alto che sfocia in arroganza e supponenza,
  • la carenza di autostima che genera insicurezza nei bambini/e.

Costruire l’autostima del bambino, della bambina, significa trovare equilibrio tra l’alto e il basso.

Possiamo lavorare a questo aspetto già nei primi mesi di vita perché l’autostima è un aspetto della nostra personalità in continua evoluzione, in continua possibilità di cambiamento.

Non preoccupiamoci se presumiamo o temiamo di non aver supportato abbastanza i nostri figli e figlie in passato, perché abbiamo l’opportunità di rimediare.

La flessibilità dell’autostima è un aspetto che ci rassicura, non disperiamoci.

Quante volte sentiamo dire: “Ohhh mio figlio ha cinque anni, forse non ha una buona autostima, l’ho danneggiato per sempre!”. No, fermiamoci e respiriamo.

In qualsiasi momento della vita possiamo rivedere e correggere l’autostima, per evolvere e cambiare.

Sia nella fascia 06, sia quando siamo adulti.

In questo articolo – un ampliamento di un contenuto pubblicato nel lontano 2015 – vediamo insieme cos’è l’autostima e come coltivare, accrescere, aumentare l’autostima nei bambini e nelle bambine senza trasformarla in arroganza e nemmeno in insicurezza.

Una buona autostima è crescere bambini e bambine sicuri di sé.

 

Indice dell’articolo

Prima di parlare di autostima nei bambini, vediamo cos’è l’autostima

Autostima scarsa, autostima alta

La scarsa autostima nei bambini

Perché è utile costruire una buona autostima nei bambini

Come favorire l’autostima nei bambini?

Umanità, vulnerabilità, valori

Bibliografia sull’autostima nei bambini

 

Prima di parlare di autostima nei bambini, vediamo cos’è l’autostima

L’autostima nel bambino, nella bambina (e nell’adulto) è l’idea, l’opinione che ciascuno ha di sé stessa, sé stesso, sia rispetto ai propri pregi, talenti, risorse, sia rispetto ai propri limiti, difetti, fatiche.

Tutte le persone hanno il senso dell’autostima perché ognuna e ognuno di noi forma e costruisce un’immagine, un’opinione rispetto al proprio sé in modo graduale nel tempo.

Non nasciamo con un’idea già preformata della nostra persona. Dal momento in cui veniamo al mondo in avanti la relazione tra noi e gli adulti di riferimento, le restituzioni e i rimandi che ci danno ci aiutano a costruire questo aspetto della nostra personalità.

Strutturiamo l’autostima in buona parte basandoci su come ciascuno di noi ha letto, interpretato e interpreta tutt’oggi i rimandi che ha ottenuto e ottiene dall’ambiente di riferimento.

C’è un concetto importante da mettere in luce: l’autostima è co-costruita. Da un lato gli adulti di riferimento dei bambini e delle bambine agiscono, dicono, fanno una serie di cose nei loro confronti, dall’altro il bambino o bambina riceve parole, gesti, sguardi, azioni che interpreta rispetto ai suoi bisogni, alle predisposizioni, al suo modo peculiare, unico al mondo di guardare le cose della vita. Da questo punto di vista tutti possediamo autostima: se consideriamo il suffisso -stima della parola stessa nel suo significato di valutazione, possiamo dire che tutti ci autovalutiamo e abbiamo – di conseguenza – autostima.

 

Autostima scarsa, autostima alta

Ora, la tematica di cui parlare riguarda il livello di autostima: è buono oppure scarso?

Proviamo a fare una valutazione sulla qualità della nostra autostima: ci consideriamo persone di valore oppure no?

Il livello qualitativo dipende quasi del tutto dal feedback verbale e non verbale trasmesso al bambino dai genitori, da altre importanti figure adulte di riferimento o dai fratelli (in quest’ordine di importanza) – J. Juul.

Nei bambini e nelle bambine possiamo osservare la capacità di autovalutazione strutturata intorno ai sei anni, ma viene coltivata da subito: dal momento in cui il bambino, la bambina viene al mondo è come – per usare una metafora – se avesse un contenitore con l’etichetta autostima e mettesse le esperienze, le sensazioni e ciò che vive dentro a questo barattolo.

Bambini e bambine sviluppano la capacità di autovalutazione cosciente e consapevole intorno ai 6 anni, anche se già dai 4-5 anni possiamo osservare che bambini e bambine si autovalutano nel confronto con gli altri.

Anche se noi adulti non mettiamo in relazione i pari, bambini e bambine iniziano a pensare: ma Giovanni è più bravo di me a disegnare. Ma Lucia è più brava di me a giocare con la palla.

Dai quattro anni in poi bambini e bambine iniziano a strutturare un’idea più solida di sé, idea che evolve nell’arco della vita.

Il bello dell’autostima nei bambini e nelle bambine è che non è incisa sulla pietra, ma è un aspetto modificabile durante tutto l’arco della vita. Come persone possiamo cambiare, in qualsiasi momento, l’idea, l’immagine la valutazione che abbiamo di noi.

Chiudi gli occhi e pensa a com’eri una decina di anni fa. Eri uguale a ora? Difficile, perché le esperienze della vita modificano il nostro essere e la percezione di noi.

L’autostima è plastica, flessibile, un processo sul quale possiamo sempre lavorare: è nostro compito, in qualità di adulti (genitori, educatrici, educatori, insegnanti) coltivare nei bambini e nelle bambine un’autostima favorevole sin da subito, per evitare che sviluppino fatiche intorno a questo tema.

Quando abbiamo una buona considerazione di noi, il livello di autostima è buono.

Le persone che hanno una buona autostima sono in grado di valutare i propri pregi, le risorse, i talenti, le capacità, ma anche i difetti, i limiti, le fatiche.

Avere una buona autostima significa sapersi osservare con uno sguardo equilibrato, parziale, armonioso.

E se l’autostima è scarsa?

 

La scarsa autostima nei bambini

Quando abbiamo una scarsa considerazione di noi, il livello di autostima è scarso, a prescindere dall’età.

Ci sono due forme di scarsa autostima o bassa autostima:

  • una forma esplicita tipica delle persone che si concentrano solo sugli aspetti negativi, sui limiti, i difetti, le incapacità;
  • una forma di bassa autostima inconsapevole che si trasforma in arroganza e saccenza – quella del cosiddetto pallone gonfiato – di chi pensa di sapere tutto.

La persona che spesso etichettiamo come soggetto dalla troppa autostima, in realtà ha una bassa stima di sé.

Quando lavoriamo con bambini e bambine è importante avere in mente questa distinzione per non avere il timore di costruire troppa autostima: la troppa autostima non esiste.

L’autostima o è buona o è scarsa, non ci sono altre variabili, altre versioni.

Qual è il punto chiave sull’autostima?

Da adulti, da genitori, da professioniste/i possiamo costruire nei bambini e nelle bambine di cui ci occupiamo una buona autostima, una stima di sé positiva, costruttiva, favorevole, che li e le supporti nel percorso di crescita nell’essere bendisposti ad affrontare le sfide della vita.

Questo non significa avere sempre successo – è impossibile -, ma vuol dire saper attraversare inciampi, contrarietà, fallimenti in modo costruttivo.

 

Perché è utile costruire una buona autostima nei bambini

Avere una sana stima di sé è utile per far fronte in modo costruttivo alle sfide della vita. Le persone che nutrono fiducia nelle proprie capacità e nel proprio valore sviluppano un atteggiamento positivo.

Il motto posso farcela è una convinzione che le mette in grado di superare i problemi e le frustrazioni incontrate lungo il cammino.

Ciò non significa che la persona – adulto o bambino – con una sana autostima non incorra in problemi, contrarietà o momenti di fatica e sconforto: ciascuno di noi può vivere momenti difficili.

La differenza tra l’individuo con una buona autostima e quello con scarsa autostima risiede nell’approccio utilizzato per fronteggiare le difficoltà.

  • La persona che ha un buon livello di autostima accoglie questi momenti in modo costruttivo, senza vittimismi, si rimbocca le maniche e cerca in modo attivo la soluzione ai suoi problemi, anche ricorrendo all’aiuto degli altri.
  • La persona con scarsa autostima tende con facilità alla rinuncia, alla rassegnazione e di rado chiede il supporto e l’aiuto degli altri, dato che vive questa possibilità come la conferma della sua inadeguatezza.

 

Un sano senso di autostima si può definire un’immagine di sé accurata, molteplice e affermativa – il segreto per godere di buona salute psichica e di un forte sistema immunitario a livello psicosociale – J. Juul.

Sviluppare una buona autostima fin dall’infanzia costituisce un fattore di protezione nella vita. In qualità di genitori, educatori, insegnanti, è importante lavorare su tale aspetto in modo consapevole per supportare i bambini e le bambine a sviluppare un’idea positiva di sé che li aiuti a diventare individui equilibrati, sensibili, comprensivi e responsabili.

 

Come favorire l’autostima nei bambini?

La domanda da porci non è tanto ‘come aumentare l’autostima nei bambini e nelle bambine’, ma come costruirla con consapevolezza, coltivarla sin dai primi mesi di vita e permettere ai piccoli di imparare ad autovalutarsi con parzialità.

L’autostima è un argomento vasto e non è possibile ridurre nello spazio di un articolo tutte le informazioni su come migliorare l’autostima nei bambini e nelle bambine.

Però possiamo concentrarci sugli aspetti più utili per noi, adulti di riferimento, che ci permettono di costruire l’autostima nei bambini e nelle bambine per migliorare la loro fiducia e sicurezza.

In un episodio del nostro Podcast parliamo in modo più approfondito di questo argomento:

Bambini e bambine possono avere “troppa” autostima?

 

  1. Diventare un modello per i bambini e bambine

Il primo passo per costruire l’autostima nei bambini e nelle bambine è essere un buon modello per loro. Molto parte da noi: quando parliamo di noi o quando dialoghiamo con altre persone davanti ai nostri figli/e possiamo descriverci e rappresentarci in modo costruttivo, sostenendo la nostra personalità, oppure svalutandoci, abbassando il nostro valore.

Noi adulti abbiamo il compito di offrire un buon esempio a bambini e bambine, anche per quanto riguarda l’autostima.

Lavoriamo prima su noi stesse, noi stessi, e guardiamoci con uno sguardo benevolo che metta in luce le nostre risorse, capacità, talenti, competenze.

Se ci rendiamo conto di aver parlato male di noi, in modo svalorizzante, di fronte a bambini e bambine, possiamo dire loro in un secondo momento: “Guarda Giovanni, Lucia mi sono resa conto che oggi pomeriggio mentre ascoltavi me il papà/la mamma parlare di questa cosa potresti aver pensato che io non fossi contenta/contento di me. Sai ci ho ripensato. A volte capita che noi non pensiamo delle cose buone su di noi, però possiamo correggerle, possiamo ritornarci su, possiamo fare nuovi pensieri su quegli aspetti”.

Ovvio, modelliamo l’approccio in base all’età del bambino, bambina.

 

  1. Comunicare l’amore incondizionato

Il primo mattoncino su cui si fonda la fiducia e la stima in sé stessi deriva dal sentirsi preziosi, amati e amabili: è come se il bambino, la bambina pensasse “Se sono amato vuol dire che sono amabile e, se sono amabile, io valgo!”.

La sana autostima deriva dalla sicurezza che il bambino, la bambina sviluppa nel sentirsi accettato/a e amato/a per quello che è. I piccoli hanno bisogno di vivere un amore incondizionato, che vada al di là della propria prestazione.

Il messaggio che possiamo passare è simile a “Ti voglio bene perché esisti e sei il mio bambino, la mia bambina, a prescindere da cosa fai o non fai”.

Impariamo a rassicurare bambini e bambine sul nostro immutato affetto anche quando si comportano in un modo per noi inadeguato, soprattutto con i più piccoli che vivono l’arrabbiatura del genitore come una rottura della relazione.

Mostriamo ai bambini e alle bambine rispetto, attenzione, accettazione, sia per le loro qualità che per i loro limiti, offriamo calore e amore, affinché possano acquisire quella sicurezza di base che consente di crescere e sperimentare le novità senza preoccuparsi troppo degli errori e dei possibili fallimenti.

Per trasmettere amore incondizionato comunichiamo a bambini e bambine il piacere che proviamo quando trascorriamo tempo con loro con frasi come: “Mi piace giocare con te”, “Che bello rivederti!/stare insieme”, “Mi sei mancato/mancata”.

Per sviluppare una sana autostima, un bambino deve sentirsi prezioso e utile per i genitori e, di conseguenza, ‘valere’ l’affetto e l’amore da parte loro” – J. Juul

 

  1. Coltivare la dimensione del valore della persona

Viviamo in una società che misura il valore delle persone sulla prestazione. Soprattutto da quando bambini e bambine iniziano a frequentare la scuola dell’obbligo, la prestazione e la valutazione diventano l’unità di misura per stimare un soggetto.

Questa è, purtroppo, una distorsione della nostra cultura che andrebbe smontata pezzo per pezzo.

 

Le persone valgono per il fatto stesso che esistono. La vita umana ha un valore in sé, intrinseco e svincolato da tutto.

 

Come adulti, educatori, genitori, dovremmo coltivare questa dimensione del valore della persona a prescindere dalla prestazione, dimensione che si traduce in amore incondizionato tra genitore e figlio/a, e in un investimento affettivo differente tra educatrice, educatore e bambino/a.

Diamo valore alle persone a prescindere da qualsiasi cosa.

Ovvio, dobbiamo correggere i comportamenti di bambini e bambine se non sono adeguati.

Però rivedere il comportamento di un bambino/a che sta agendo – nel caso di bambini molto piccoli involontariamente – in modo inadeguato, non implica togliere valore alla persona.

Abbiamo l’opportunità di correggere tutti i comportamenti dei bambini e delle bambine senza togliere un granello di valore al loro essere e alla loro persona.

Se vogliamo coltivare una buona autostima nei nostri bambini e bambine quando si comportano male, la cosa importante è evitare di attaccare la persona e lavorare sul singolo comportamento con una critica costruttiva.

Evitiamo frasi come “Sei un disastro, sei sempre il solito, sei un pasticcione, sei un monello” e optiamo per un approccio diverso.

Guarda Giovanni, guarda Lucia questa cosa qui che hai fatto non mi piace, non mi va, non voglio che picchi il fratellino e la sorellina, ho capito che state litigando, usiamo le parole e vedrai che un po’ per volta imparerai”.

Non diciamo MAI a un bambino, bambina sei cattivo, sei monello, sei dispettoso, disturbatore. Meglio usare espressione simili a non mi piace, non voglio, e fornire un esempio, un’alternativa.

Come sempre moduliamo l’intervento in base all’età del bambino/a. Questo è un aspetto imprescindibile per costruire una buona autostima nei bambini.

 

  1. Motivare bambini e bambine e dosare le lodi

Un problema che si pongono molti genitori riguarda quanto e come lodare bambini e bambini senza rischiare di innalzare troppo il livello di autostima e crescere una persona arrogante.

In merito a questo aspetto condividiamo alcuni punti rilevanti messi in evidenza dalle ricerche che ci possono aiutare a capire come comportarci.

È importante che la lode:

  • si rivolga alla qualità dell’impegno profusa dal bambino e dalla bambina e non alle sue caratteristiche. Lodare un bambino/a perché è intelligente, bravo, bello potrebbe portarlo/a (in caso di fallimento), a considerarsi stupido, incapace, brutto. Quando sosteniamo l’impegno del bambino/a con frasi come “Ci sei riuscito/a! Ti sei impegnato/a molto e ce l’hai fatta! Puoi essere orgoglioso di te!”, impara ad apprezzare i risultati ottenuti. Questo aspetto è fondamentale per far capire a bambini e bambine che per raggiungere un obiettivo è necessario impegnarsi, e che nella vita è possibile farcela;
  • sia sincera e orientata a stimolare l’autovalutazione del bambino, della bambina con una frase a sostegno, per esempio “Giovanni, Lucia, mi piace il tuo disegno, soprattutto questo albero. E tu sei soddisfatto/a di quello che hai disegnato?”;
  • non sia usata per apprezzare ogni piccola cosa, altrimenti perde la sua utilità.

 

  1. Insegnare a bambine e bambine che sbagliando si impara

Non vogliamo usare una frase fatta o cadere in un cliché, ma questo è un aspetto che sottolineiamo spesso insieme ai genitori durante le consulenze.

Nella vita non è importante essere perfetti o non compiere errori – cosa impossibile – ma imparare dagli errori e porre rimedio alle situazioni.

Accompagniamo il bambino, la bambina a trovare una soluzione agli inciampi ed evitiamo di criticare, umiliare, far sentire sbagliati: con questo approccio favoriamo l’apprendimento stimoliamo la creatività e la capacità di problem solving.

L’esempio concreto di maggior valore per bambini e bambine sono sempre gli adulti di riferimento: se una mamma, un papà – ma anche un’educatrice, un educatore, un insegnante – tutte le volte che sbaglia si accanisce contro sé stessa/o di fronte al bambino, quest’ultimo faticherà ad acquisire l’idea che sbagliare è possibile.

Bambini e bambine imparano soprattutto attraverso gli esempi pratici che forniamo loro, non solo da quello che diciamo.

Come genitori possiamo imparare a gestire le frustrazioni e i fallimenti in modo costruttivo, nel rispetto di sé, e insegnare altrettanto ai nostri figli e figlie.

Bambini e bambine osservano con costanza i comportamenti degli adulti di riferimento, comprese le modalità di approccio alle difficoltà e ai problemi, e prendono tali comportamenti come modello.

Umanità, vulnerabilità, valori

Se notiamo che i nostri bambini e bambine hanno un comportamento arrogante e prepotente oppure insicuro, proviamo a riflettere sul nostro stile educativo per capire in che modo modificarlo e aiutare il bambino o la bambina a sentirsi bene con sé stesso, sé stessa anche quando sbaglia, quando non si comporta in modo adeguato.

Non è necessario spingere la performance o la competizione, al contrario coltiviamo la dimensione dell’umanità, della vulnerabilità, dell’imperfezione come valori.

Senti il bisogno di sciogliere un nodo sull’autostima del tuo bambino, della tua bambina?

Parliamone in un incontro

P.S. Ti lasciamo una poesia sull’autostima, da leggere insieme ai tuoi bambini e bambine: Poesia sull’autostima dei bambini

Bibliografia sull’autostima nei bambini

  • Anderson/Redman/Rogers “Come sviluppare l’autostima del bambino”, ed. Red
  • Filliozat I. “Le emozioni dei bambini”, ed. Piemme
  • Filliozat I. “Fidati di te”, ed. Piemme
  • Frascarolo F./Moutinot “L’autostima nei bambini”, ed. Avallardi
  • Greenspan S. “Il bambino sicuro”, ed. Giovanni Fioriti
  • Kohn A. “Amarli senza se e senza ma”, ed. Il Leone Verde
  • Juul J. “Bambini con le spine. Affrontare rabbia, prepotenza o isolamento in modo costruttivo” ed. Urrà Feltrinelli
  • Medina J. “Naturalmente intelligenti”, ed. Bollati Boringhieri
  • Santagostino P. “Come crescere un bambino sicuro di se”, ed. Red

 

 

 

 

Qualche suggerimento di lettura…

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