di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista
“Per i bambini piccoli essere portati, cullati, accarezzati, tenuti, massaggiati, sono tutti nutrimenti indispensabili, come le vitamine, i sali minerali e le proteine, se non di più. Se viene privato di tutto questo e dell’odore, del calore, della voce della madre che conosce bene, il bambino, anche se gonfio di latte, si lascerà morire di fame”
F. Leboyer
La ricerca in ambito infantile negli ultimi decenni ha evidenziato come il bambino, seppure molto competente fin dalla nascita su diversi fronti, è anche il cucciolo che (rispetto agli altri mammiferi), persiste più a lungo in uno stato di dipendenza dagli adulti ed il cui sviluppo richiede parecchi anni per completarsi. Ciò dipende dal fatto che il cervello umano, estremamente sofisticato, alla nascita è molto immaturo, ovvero non ha completato il suo sviluppo: “stando così le cose, se cioè si sfornano ciambelle prima che siano cotte del tutto, occorre che dei cervelli esperti istruiscano i nuovi nati per anni” (J. Medina “Naturalmente intelligenti. Istruzioni per lo sviluppo armonioso del cervello dei bambini della prima età” ed. Bollati Boringhieri)
Per giungere ad una armoniosa maturazione, il cervello umano ha diverse necessità evidenziate in particolare dalle neuroscienze, tra cui alcune di ordine strettamente biologico e profondamente inscritte nella storia della nostra specie. Il neuroscienziato Jaak Panksepp afferma: “siamo creature profondamente emotive e profondamente biologiche…dobbiamo scendere a patti con le origini biologiche dello spirito umano” (citato in “Il tuo bambino. Come educarlo e capirlo” di M. Sunderland, ed. Tecniche Nuove).
Le ricerche evidenziano, tra gli altri, il contatto fisico come uno dei bisogni che andrebbero soddisfatti per un equilibrato sviluppo degli esseri umani.
Martin Grunwald, esperto di percezione aptica, afferma “le esperienze tattili sono essenziali per la sopravvivenza dei mammiferi. Ne abbiamo bisogno per lo sviluppo fisico e sociale” (articolo “Il senso ritrovato” di J. Retzbach, pubblicato su Mente & Cervello di novembre 2015).
Sue Gerhardt, nota psicoanalista, afferma: “si è scoperto che coloro che hanno avuto un costante contatto fisico, sono stati spesso tenuti in braccio e hanno ricevuto molta attenzione durante la prima infanzia, da adulti hanno un’abbondanza di recettori del cortisolo. Ciò significa che possono facilmente gestire lo stress” (S. Gerhardt “Perché si devono amare i bambini” ed. Cortina). E ancora: “essere tenuto fra le braccia con amore è il più grande stimolo allo sviluppo, più efficace persino dell’essere allattati. Nelle braccia del caregiver (l’adulto di riferimento del bambino, nda) dove c’è calore e si è al sicuro, i muscoli si rilassano e il respiro si fa più profondo; nello stesso modo, accarezzare dolcemente e cullare lievemente scioglie le tensioni. È stato rilevato che la frequenza cardiaca del bambino si sincronizza con quella della madre: se lei è rilassata, lo sarà anche il bambino. In effetti, il sistema nervoso autonomo della madre comunica con quello del bambino, calmandolo attraverso il tatto. Quando siamo tenuti fisicamente sappiamo di essere protetti dagli altri” (S. Gerhardt “Perché si devono amare i bambini” ed. Cortina).
“Fino a che punto i contatti siano importanti per i più piccoli lo dimostrano gli studi con i massaggi ai neonati: i bambini prematuri regolarmente massaggiati hanno un livello più basso di cortisolo, l’ormone dello stress, piangono di meno e recuperano più rapidamente i deficit dello sviluppo. Se la madre soffre di depressione postparto, questi massaggi possono aiutare a costruire un legame più forte con il bambino.” (articolo “Il senso ritrovato” di J. Retzbach, Mente & Cervello, novembre 2015)
Le ricerche, inoltre, sottolineano come il contatto fisico stimoli la produzione di ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”, il quale promuove il rafforzamento del legame mamma-bambino, facilita l’allattamento, riduce lo stress e l’aggressività, abbassa la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, aumenta la curiosità, il senso di benessere, le capacità mnemoniche ed empatiche.
Una recente ricerca del 2012 ha evidenziato come i bambini che beneficiano di contatto fisico e accudimento amorevole sviluppino meglio il loro cervello rispetto ai bambini che vivono una più scarsa qualità della relazione con i genitori
http://wisesociety.it/ambiente-e-scienza/le-coccole-della-mamma-sviluppano-il-cervello/
http://www.pnas.org/content/109/8/2854.full.pdf
Contrariamente a ciò che si è portati a pensare, più il bisogno di contatto del bambino viene soddisfatto, prima egli diventa autonomo rispetto ai piccoli per i quali questa esigenza non è appagata, poiché la vera autonomia deriva da un bisogno di dipendenza soddisfatto. Il contatto fisico, quindi, non vizia i bambini!
“Non si vizia un bambino con l’amore, le manifestazioni fisiche di affetto, la sintonia emotiva e le attenzioni. Quando i nostri figli hanno bisogno di noi, noi dobbiamo esserci per loro” (D. Siegel/T. Payne Bryson “La sfida della disciplina” ed. Cortina)
Faccio spesso l’esempio del cibo: tutti sappiamo autoregolarci rispetto l’assunzione di alimenti, pertanto ci fermiamo naturalmente quando siamo sazi. Il contatto fisico non è differente: quando il bambino ha riempito la sua “pancia affettiva” naturalmente si stacca dall’adulto per esplorare l’ambiente, crescere, imparare, diventare sempre più indipendente, in accordo con il programma insito in ciascuno di noi.
La sicurezza acquisita grazie al contatto rappresenta per il bambino un bagaglio di fiducia che lo accompagnerà lungo tutto il corso della sua vita. Infatti, attraverso il contatto fisico, il bambino conquista sicurezza e fiducia in chi si prende cura di lui ed in se stesso: questo gli sarà sicuramente di utilità per affrontare le inevitabili frustrazioni e fatiche della vita.
PER APPROFONDIRE
- Balsamo E. “Sono qui con te” ed. Il Leone verde
- Balsamo E. “Libertà e amore” ed. Il Leone verde
- Bortolotti A. “E sei poi prende il vizio?” ed. Il Leone Verde
- Bowlby J. “Una base sicura” ed. Cortina
- Gerhardt S. “Perché si devono amare i bambini” ed. Cortina
- Gonzales C. “Besame mucho” ed. Coleman
- Kohn A. “Amarli senza se e senza ma” ed. Il Leone Verde
- Leboyer F. “Per una nascita senza violenza” ed. Bompiani
- Medina J. “Naturalmente intelligenti” ed. Bollati Boringhieri
- Montagu A. “Il linguaggio della pelle” ed. Verdechiaro
- Murray L./L. Andrews “Il linguaggio prima delle parole” ed. Mattioli 1885
- Odent M. “Abbracciamolo subito!” ed. Red
- Odent M. “La scientificazione dell’amore” ed. Urrà
- Retzbach J. “Il senso ritrovato”, Mente & Cervello, novembre 2015
- Siegel D./T. Payne Bryson “La sfida della disciplina” ed. Cortina
- Sunderland M. “Il tuo bambino. Come educarlo e capirlo” ed. Tecniche Nuove
- Weber E. “Portare i piccoli” ed. Il Leone Verde