Il corso sulla neurodiversità nell’educazione all’aperto è accreditato dal Ministero dell’Istruzione.
Gli esseri umani, a qualunque età, percepiscono, processano e concettualizzano le informazioni provenienti dall’ambiente in modi singolari.
Questa diversità neurologica dà luogo a esperienze, visioni del mondo e percorsi di apprendimento unici.
Nei contesti educativi all’aperto – specialmente se poco antropizzati –, questa varietà emerge in modo ancora più evidente: l’incontro con la grande ricchezza di stimoli sensoriali e le possibilità di movimento che contraddistinguono questi luoghi, rivela un’ampia e sfumata gamma di caratteristiche del singolo e del gruppo.
Riconoscere e sostenere questa varietà di percorsi non è tuttavia qualcosa che possa darsi per scontato.
Per esempio, possono emergere bisogni e interessi dei bambini che risultano socialmente e culturalmente inaspettati e verso cui ci sentiamo prive e privi di strumenti.
Questo spaesamento dell’adulto si verifica in modo frequente di fronte ai giochi spontanei e ai comportamenti di stress di bambini e bambine neurodivergenti (per esempio bambini autistici, iperattivi, disprassici), ma può riguardare anche aspetti dell’esperienza dei bambini neurotipici.
Stare all’aperto significa abitare contesti dove possiamo interagire con la flora e la fauna locale (che include anche le altre persone) e con la materia del paesaggio.
Qui, si produce un altro tipo di spaesamento, che riguarda l’imprevisto e la sfida di imparare come vivere bene nelle differenze, non solo umane.
Perché un corso sulla neurodiversità nell’educazione all’aperto
La neurodiversità nell’educazione all’aperto è una proposta formativa che intende aprire la nostra mappa mentale dei bisogni e degli interessi dei bambini e delle bambine con speciale attenzione alla relazione con l’ambiente fisico, sociale e culturale.
L’obiettivo è fornire all’adulto strumenti pratici e teorici per comprendere, accogliere e valorizzare la diversità all’aperto.
Il percorso prevede tre incontri con i seguenti contenuti.
- Introduzione al concetto di neurodiversità:
- il paradigma della neurodiversità e il modello socio-ecologico della disabilità;
- il caso dell’autismo: deficit o differenza?
- l’inclusione come processo nei contesti educativi all’aperto.
- Stare fuori con tutti i sensi:
- sensorialità come finestra sul mondo e su sé stessi;
- bisogni e preferenze sensoriali inaspettati all’aperto;
- ambienti “più che umani” e progettazione degli spazi.
- Neurodiversificare lo sguardo sul gioco spontaneo all’aperto:
- riconoscere le barriere al gioco spontaneo all’aperto per i bambini neurodivergenti;
- dare senso e significato al gioco dei bambini neurodivergenti;
- la dimensione del tempo nel ciclo di gioco dei bambini neurodivergenti.