Il webinar proposto intende comporre un coro a piĆ¹ voci grazie alle quali guardare al tema outdoor da diverse angolature per allargare lo sguardo e cogliere nuove possibilitĆ , a partire da una riflessione importante su quanto sia necessario un significativo lavoro su di sĆØ nel momento in cui si vive il fuori con i bambini.
Il corso si sviluppa in due parti, durante le quali vengono esplorati differenti volti dellāoutdoor.
PRIMA PARTE:
Simona Vigoni Ā I sensi in ācampoā
Lāaria ĆØ āviziataā. DovāĆØ la natura? In questi giorni lāho vista e ascoltata dal balcone: gli alberi sono cresciuti e di sera lāassiolo ĆØ tornato a farci compagnia, come tutti gli anni. La natura ci parla e allora ālasciamoci stupire non solo da spettacolari tramonti e panorami, ma anche dalle piccole cose come la forma di un petalo o di uno stelo dāerba, le venature di una foglia, le screziature di un sasso, le pietre tappezzate di muschioā (Restelli). Si puĆ². Possiamo lasciarci stupire quando prestiamo attenzione, cura e premura, coltivando i sensi, rinfrescandoci la pelle, strofinandoci le mani sotto il naso perchĆ© un sapore diventi un gusto che giĆ si prefigura nella boccaā¦.āOut-doorā: fuori dalla porta, dentro nel cuore.
Nicoletta Caccia Ā Stare bene in natura
Da millenni si ritiene che la salute e il benessere dellāuomo siano positivamente influenzati dal contatto immersivo nella natura. Gli psicologi dellāambiente raccolgono ormai da tempo dati scientifici sulla relazione natura/salute e sui possibili meccanismi che sottostanno a tale relazione. Prendersi cura di un giardino o di un orto, mettersi in contatto con la natura in un parco o in un bosco ci permette di attivare dei processi positivi che coinvolgono tutta la persona (sfera psicomotoria, cognitiva, affettiva, sociale). Restituire contesti naturali e complessi allāinfanzia ha a che fare con il concetto di qualitĆ della vita, con il benessere, il rispetto, gli apprendimenti.Ā BenchĆ© a livello legislativo lāaccessibilitĆ sia stata recepita e tradotta in leggi, Ā solo negli ultimi anni si ĆØ prestata maggiore attenzione al tema della progettazione inclusiva, approfondendo il tema della accessibilitĆ e fruibilitĆ degli spazi verdi e delle attrezzature per tutti i bambini e le bambine.
Selima Negro Ā Ripartire in outodoor con la Fase 2
Quale potrebbe essere il contributo della pedagogia del bosco alla riapertura di nidi e scuole dellāinfanzia e che prevede un maggiore utilizzo degli spazi allāaperto? Lāesperienza ci ha insegnato che:
- lāambiente esterno favorisce e sostiene in modo efficace i percorsi di apprendimento dei bambini da 0 a 6 anni;
- la dimensione del āfuoriā puĆ² accogliere bambini di etĆ , esigenze e percorsi anche molto diversi, offrendo dimensioni sensoriale, motorie ed emotive molto ricche che possono rispondere ai bisogni di ognuno;
- il fattore di rischio piĆ¹ importante nello stare allāaperto con i bambini ĆØ la scarsa esperienza degli adulti che li accompagnano.
Il successo dei percorsi allāaperto, nei giardini, nei parchi o nei boschi, ĆØ sempre legato alla capacitĆ degli adulti di dotarsi di competenze e strumenti ad hoc, lavorando sulla propria formazione in percorsi anche graduali che partono da ciĆ² che si ĆØ e lavorano ad aumentare il proprio orizzonte di pensiero e azione pedagogica oltre ai confini di ciĆ² che siamo abituati a considerare la normalitĆ .
SECONDA PARTE:
Paola Tonelli Ā Outdoor education in cittĆ : primi passi
Cinzia DāAlessandro Ā Ā Outdoor cittadino I: la scuola diffusa, utilizzare lāambiente urbano come contesto per progettare esperienze educative per i bambini del nido e della scuola dellāinfanzia.
La relatrice partirĆ dal racconto dellāesperienza del proprio nido/scuola infanzia a Milano con un ruolo centrale per la relazione quotidiana e costante tra dentro e fuori, pur non disponendo di uno spazio esterno proprio.
Lāintervento si propone di mettere a fuoco le possibilitĆ che nascono dallāesplorazione dellāambiente esterno, a prescindere dalla sua morfologia, partendo da esempi concreti di unāesperienza di successo e per ripensare i servizi oggi.
Maria Teresa Guerrisi Ā Ā Outdoor cittadino II
Oggi piĆ¹ che mai si rende evidente la necessitĆ di utilizzare gli spazi del fuori per poter offrire possibilitĆ ai bambini anche delle fasce di etĆ fino ai tre anni.
Il territorio del contesto cittadino si offre a questa possibilitĆ come luogo di apprendimento e di ricerca.
Il progetto di outdoor urbano āIl quartiere ĆØ il mio boscoā rappresenta la realizzazione di unā esperienza in cui educatori, bambini e famiglie si uniscono in un dialogo con i luoghi si crescita e della socialitĆ .
Oggi che ci chiediamo, al momento della riapertura, come Ā poter offrire spazi adeguati e sicuri, ancora una volta sono state le famiglie a fornire la risposta alle nostre istanze, attraverso una collaborazione e un āfareā in cui emerge il valore dellāalleanza educativa che sottende i servizi per la prima infanzia.
Adriano Capoccia Outdoor cittadino Ā III
La āscuola di quartiereā a Roma Capitale.Ā Lāoutdoor ĆØ e deve essere anche una prerogativa della cittĆ , deve essere un veicolo per portare i bambini alla conoscenza di ciĆ² che cāĆØ fuori, e laddove non troviamo boschi, troviamo il quartiere, con i suoi negozi le sue attivitĆ spesso negate al mondo dellāinfanzia. In che modo abitare il fuori in una grande cittĆ ?