Dispositivi digitali e bambini: sviluppo cognitivo, relazioni e benessere

Educazione e sviluppo infantile
Dispositivi digitali e bambini - Percorsi Formativi 06

 

 

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice PF06

 

 

L’84% dei bambini e delle bambine con meno di otto anni di età usa un dispositivo digitale sin dalla prima infanzia.[1] Ma c’è di più: in Italia l’80% dei bambini dai 3 ai 5 anni è in grado di utilizzare lo smartphone di mamma e papà e il 30% dei genitori afferma di affidarsi agli schermi per calmare i figli e le figlie durante il primo anno di vita, il 70% durante il secondo anno.[2]

Questi dati sulla relazione tra dispositivi digitali e bambini/bambine dovrebbero farci riflettere da un lato sull’uso dei device nella fascia 06, dall’altro sull’utilizzo dei media da parte dei genitori.

Diversi studi scientifici hanno messo in luce le correlazioni tra l’uso dei dispositivi digitali e tre elementi:

  • lo sviluppo cognitivo del bambino/a nei primi anni di vita,
  • l’interruzione delle relazioni tra genitori e figli/e,
  • il benessere dei bambini/e.

 

Viviamo in un contesto sociale iperconnesso e i dispositivi digitali sono parte integrante dell’ambiente casalingo: usiamo TV, smartphone, tablet, assistenti vocali, nella quotidianità sia per lavoro che per svago. Le tecnologie sono presenti nel 98% delle case dove vive un bambino o una bambina che non ha ancora compiuto otto anni: è inevitabile che anche i più piccoli vengano a contatto con i dispositivi digitali sin dalla nascita.

Purtroppo, un approccio passivo alle tecnologie può avere delle conseguenze importanti sui bambini e sulle bambine e impatta in modo particolare sullo sviluppo neurocognitivo, sulle capacità di apprendimento, sulla vista e l’udito, su alcune funzioni metaboliche.

L’uso eccessivo dei dispositivi digitali nei primi anni di vita può compromettere il benessere – in senso ampio – dei bambini e delle bambine.

 

Questo articolo è una riflessione a voce alta sul rapporto tra dispositivi digitali e bambini, bambine, che nasce dagli atteggiamenti osservati nel quotidiano. Il nostro ruolo – come educatrici, educatori, insegnanti e genitori – è diffondere cultura sull’impatto dell’abuso degli schermi in età prescolare con l’obiettivo di:

  • migliorare e recuperare le relazioni tra genitori e figli, figlie,
  • trovare soluzioni per un uso adeguato dei dispositivi.

 

Ti farebbe piacere confrontarti con noi su questo argomento?

Parliamone!

 

 

La fonte dei dati e delle evidenze scientifiche riportati nell’articolo è un estratto dei Quaderni ACP 1/2023 “Bambini, schermi e benessere – Indicazioni dalla ricerca, motivazioni dei genitori e ruolo del pediatra di famiglia” di Marco Grollo, Sonia Zanor, Chiara Oretti,Alice Di Leva, Tiziano Gerosa.

 

Dispositivi digitali e bambini: l’interruzione della relazione

Molti genitori utilizzano i dispositivi digitali per calmare i bambini/e durante le situazioni più complesse da gestire: il momento del pasto, un aperitivo tra amici, la preparazione della cena, prima del sonno.

L’abuso degli schermi per la regolazione emotiva nei primi anni di vita può incidere in modo significativo sul benessere dei bambini e delle bambine: possono aumentare i disturbi del sonno, l’ansia, l’irritabilità e i comportamenti aggressivi (problematiche socio-emozionali), si può ridurre il livello di empatia e può occorrere un ritardo nello sviluppo del linguaggio.

C’è, poi, un’altra questione: quando teniamo in mano lo smartphone e lo utilizziamo per un tempo prolungato in presenza di bambini e bambine, siamo meno attenti e reattivi nei loro confronti.

La scarsa attenzione e connessione affettiva nonché le risposte deboli sul piano relazionale, sono percepite da bambini e bambine sin dai primi mesi di vita: forse non ce ne rendiamo conto, ma per brevi (o lunghi) momenti si verifica un’interruzione della relazione tra genitore e bambino/a.

Sospendere un momento di gioco o di coccole per prendere in mano lo smartphone, distogliendo lo sguardo dal viso dei bambini/e lascia in loro una sensazione di disagio e diventa più complesso ripristinare la sintonia dopo l’uso del dispositivo.

L’uso frequente di strumenti digitali da parte delle madri riduce la qualità della comunicazione madre-bambino e ha un forte impatto sulla regolazione emotiva dei bambini e sulla qualità della comunicazione espressivo-emotiva[3], leggiamo nei Quaderni ACP.

 

Cosa possiamo fare per i bambini e le bambine?

Nei primi anni di vita la relazione con i genitori è un elemento fondamentale per favorire lo sviluppo cognitivo ed emotivo: abbiamo una grande responsabilità.

Condividiamo alcuni suggerimenti per migliorare gli aspetti relazionali ed evitare di perdere il contatto con i nostri figli.

Sostituiamo i dispositivi digitali con azioni che stimolino il gioco e la relazione: per esempio, prima del sonno, leggiamo o raccontiamo una storia della buona notte; a tavola coinvolgiamo i bambini nella conversazione, oltre che nell’apparecchiare/sparecchiare etc; trascorriamo insieme dei momenti piacevoli, anche brevi, di gioco condiviso.

Silenziamo le notifiche: introduciamo buone pratiche di digital detox durante i pasti in famiglia,  chiudiamo lo smartphone nella borsa o lasciamolo in un punto della casa lontano dai bambini/e in alcuni specifici momenti, soprattutto di gioco. Impariamo anche noi a staccare dai dispositivi.

Dedichiamo tempo ai bambini e alle bambine: il gioco libero insieme a loro è una buona abitudine da inserire nella quotidianità. Creiamo dei rituali, ritagliamo un momento della giornata in cui “siamo solo per loro”. Trascorriamo più tempo all’aria aperta e trasmettiamo la bellezza del contatto con la natura.

Cambiamo l’oggetto della gratificazione: spesso i dispostivi digitali sono utilizzati per appagare i bambini e le bambine con un premio (far vedere un video a tavola o prima della nanna). In queste occasioni, la ricompensa più dolce e naturale è la coccola del genitore: la lettura di una storia, cinque minuti insieme sul divano prima di andare a dormire, il racconto condiviso della propria giornata.

Sostituiamo la relazione tra dispositivi digitali e bambini/bambine con la relazione tra genitori e figli, figlie: in questo modo miglioriamo la qualità del tempo trascorso insieme, favoriamo lo sviluppo socio-emotivo, cognitivo e consolidiamo la base sicura.

 

Dispositivi digitali e bambini: il benessere psicofisico

L’eccessiva esposizione ai dispositivi digitali può, inoltre, provocare problematiche significative anche negli anni successivi e nell’adolescenza.

Purtroppo, ad esempio, l’uso prolungato dello smartphone di sera tende a ritardare il momento del sonno perché lo schermo è uno stimolante e incide sulla produzione di melatonina: bambini e ragazzi dormono meno ore e la mattina possono essere in difficoltà nel mantenere l’attenzione a scuola.

Ne può risentire anche la capacità di apprendimento: senza dubbio si diventa in fretta multitasking, ma la concentrazione e le performance cognitive diminuiscono. Il nostro cervello non è costruito per essere “multitasking” e ciò, di fatto, ci porta a fare più cose contemporaneamente, ma male.

A queste problematiche, si aggiunge anche la sedentarietà: le ore trascorse davanti allo schermo sostituiscono quelle del gioco e del movimento attivo, con possibili conseguenze sulla salute fisica (scarsa elasticità, obesità, problemi cardiocircolatori e metabolici).

E’ pertanto consigliabile di dosare l’utilizzo dei dispositivi digitali: si tratta di una buona pratica educativa.

Dal punto di vista pedagogico, sono diversi gli attori che possono promuovere il benessere digitale dei bambini e delle bambine: genitori, educatrici, educatori, insegnanti. Oltre a limitare le ore di esposizione davanti alla TV o al tablet/telefono, è opportuno diffondere una maggiore consapevolezza sull’uso di questi strumenti.

Puoi approfondire l’argomento in un nostro recente articolo che parla di educazione digitale.

Sono molteplici le ricerche scientifiche che evidenziano l’impatto dei dispositivi digitali sulla crescita armoniosa dei bambini e delle bambine: la Società Italiana di Pediatria, già da qualche anno, fornisce linee guida generali (approvate anche dall’OMS) per evitare la sovraesposizione agli schermi e tutti noi, nel quotidiano, abbiamo l’opportunità di implementare buone pratiche di educazione al digitale.

 

Cosa possiamo fare per i bambini e le bambine rispetto al benessere psicofisico?

Fascia da zero a 3 mesi – Nei primi mesi di vita evitiamo di utilizzare lo smartphone durante i momenti di relazione intima tra genitori e bambini, bambine: quando li/le abbiamo in braccio, durante l’allattamento, nei momenti di coccole teniamo il telefono lontano da noi. Possiamo usarlo mentre i piccoli/e dormono.

Fascia da 3 a 12 mesi – Passiamo via via dall’allattamento allo svezzamento: il cibo è per il bambino/a un’attività di scoperta, durante la quale viene a contatto con colori, sapori e consistenze nuovi. Evitiamo di mettere in tavola lo smartphone e lasciamo che l’attenzione si rivolga a cosa c’è nel piatto.

Quando usciamo con il passeggino, invitiamo i bambini/e a esplorare la natura circostante: non è necessario dare loro in mano un dispositivo digitale.

Fascia dai 13 ai 36 mesi – Possiamo provare a non farci vedere troppo spesso dai bambini con lo smartphone in mano. Suggeriamo di non portarlo a tavola, in cucina o a letto: piuttosto iniziamo a coinvolgere i bambini nelle attività culinarie e leggiamo insieme a loro storie della buona notte e/o i loro albi preferiti. Diamo spazio ai giochi manuali, alle attività all’aria aperta e al contatto con la natura.

Fascia da 3 a 6 anni – In questa età le possibilità di tenere tra le mani un dispositivo digitale o guardare uno schermo aumentano. Possiamo inserire la fruizione dei cartoni animati o di alcune App per bambini dando sin da subito regole precise sul momento e il luogo per farlo: una mezz’ora di TV prima di cena, quindici minuti di videogioco dopo la scuola.

In questa fascia di età è importante affiancare il più possibile i bambini e le bambine quando accedono a un’app o guardano un programma in TV o sul tablet.

Questa è anche un’età favorevole per iniziare a praticare uno sport: un corso di nuoto, di danza, di ginnastica artistica favoriscono la socialità e abbattono il rischio di sedentarietà.

 

Dispostivi digitali e bambini: un approccio attivo

Una maggiore consapevolezza sull’uso dei dispositivi digitali è utile ai genitori e ai caregiver in generale per comprendere in che modo utilizzare le tecnologie e favorire l’apprendimento dei bambini e delle bambine.

Una volta stabilite le regole della casa sull’uso della TV, dello smartphone o del tablet, promuoviamo l’uso attivo di questi dispositivi: non dovrebbero essere mezzi per “calmare” i bambini o per non essere disturbati quando svolgiamo altre attività, ma possono diventare una risorsa se ben utilizzati in termini di qualità dei contenuti e di regolazione del tempo-schermo, ancor più dal sesto anno in poi, quando si inizia la scuola primaria.

Possiamo usare, per esempio, il PC per fare ricerche, trovare letture interessanti, cercare disegni da stampare e colorare: trasformiamo i dispositivi digitali in strumenti per sviluppare l’apprendimento e la creatività dei bambini e delle bambine con un approccio attivo.

 

 

 

[1] Fonte: Rideout V, Robb MB. The Common Sense Census: Media use by kids age zero to eight. Common Sense Media, 2020.

[2] Fonte: Bozzola E, Spina G, Ruggiero M, et al. Media devices in pre-school children: the recommendations of the Italian pediatric society – J Pediatr. 2018 Jun 14;44(1):69

[3] Fonte: Myruski S, Gulyayeva O, Birk S, et al. Digital disruption? Maternal mobile device use is related to infant social-emotional functioning. Dev Sci. 2018 Jul; 21(4):e12610.

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